La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Italia in declino ed in fase di svuotamento, anche se più "multietnica" e Trieste tra le città da cui si emigra di più

L'Italia sta diventando un grande museo a cielo aperto, avvolto da un degrado diffuso impressionante, dalle piccole realtà alle grandi realtà. Anche se qualcuno preferisce una narrazione contemplativa, continuando a raccontare un Paese che esiste solo nella sua inventiva, nella sua mente, nelle sue illusioni, i dati ci dicono che l'Italia è profondamente in declino. 
Un Paese tra il 1876 e il 1976, con circa 26 milioni di espatri, ha originato quello che è stato definito the largest exodus of people ever recorded from a single nation, come evidenzia l'ISTAT nel suo rapporto sullo stato dell'Italia. Si evidenzia senza mezzi termini che dal 2015 il nostro Paese è entrato in una fase di declino demografico.  
Si sta ripetendo l'esodo del passato?
Al 1°gennaio 2018 si stima che la popolazione ammonti a 60,5 milioni di residenti, con un’incidenza della popolazione straniera dell’8,4 per cento. E si arresta la crescita della popolazione straniera. Ed i dati diffusi recentemente che vedono l'Italia scendere certamente sotto la soglia dei 60 milioni di abitanti e regioni come il FVG sotto la soglia di un milione di abitanti tra neanche 40anni, altro non confermano lo stato pesantemente in crisi e di svuotamento in essere in  questo Paese.
Un Paese non più per giovani, da cui si continua ad emigrare soprattutto verso il Regno Unito, la Germania, la Svizzera e la Francia. E Trieste, proprio nell'anniversario del centenario della sua presa da parte dell'Italia, è tra le città da cui si emigra di più. In via generale l'Italia si conferma però un Paese multietnico poichè risultano presenti quasi 50 nazionalità differenti con più di 10 mila residenti.
Marco Barone  

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