Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Passo dopo passo il Nord è conquistato da chi vuole "l'indipendenza della Padania"

Ciò che non è entrato dalla porta principale, entra, anno dopo anno, passo dopo passo, in modo sistematico, con estrema pazienza ed intelligenza politica, dalle finestre che connotano la casa del Nord. Un Nord che è uscito con le ossa fratturate dalla crisi del 2007, divenuto isola felice per le mafie, per la corruzione, ma che ha continuato ad essere rispetto al Sud sempre il locomotore dell'Italia, Paese che sta all'Europa come il Sud Italia sta al Nord Italia. Ed il Nord non ci sta più. Pensiamo al Friuli Venezia Giulia, dove cortocircuiti storici sono anche visibili. Ovunque piazze dedicate all'Unità d'Italia che qui non poteva essere festeggiata perchè quando questa raggiunta non era mica contemplata l'Italia, ma si era in gran parte in quello che veniva definito come l'Impero felice a cui è stata anche dedicata una piazza e si continuano a dedicare statue o celebrarne i fasti nobiliari. E poi sarà in prima linea su due fronti di guerra catastrofici, la prima e la seconda guerra mondiale e rischiato di essere la goccia fatidica per la terza guerra mondiale per la causa di Trieste. Hanno mandato al macello migliaia di migliaia di italiani, soprattutto giunti dal sud, braccia per occupare terre di cui non conoscevano neanche l'esistenza, per invadere terre desiderate per raggiungere quella contemplata unità d'Italia nella mente di qualcuno a prezzi disumani, enormi, per arrivare nel centenario di tale avvento, con un Friuli Venezia Giulia conquistato democraticamente da chi ha al punto primo del proprio statuto il seguente punto:“Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (di seguito indicato come “Lega Nord”, “Lega Nord –Padania” o “Movimento”), è un movimento politico confederale costituito in forma di associazione non riconosciuta che ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana." Il Nord è conquistato, tramite la direttrice del prima gli italiani, del prima l'Italia, grazie al disastro Europa e globalizzazione indomita selvaggia, da chi non ha mai rinnegato la propria origine e non ha messo in discussione il punto fermo dell'Indipendenza della fantomatica Padania. Neanche cent'anni d'Italia che già si demolisce ciò che non è mai effettivamente forse stato amato.

Marco Barone 

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