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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Elezionifvg: ma come si può governare se vota meno del 50% dell'elettorato?

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Si è raggiunto in Fvg un primato che era nell'aria. E la colpa non è del caldo estivo a dir poco surreale. Certo, collocare le elezioni nel bel mezzo di un ponte è stata opera di gran maestria e genialità politica. I dati di Monfalcone dovevano pur invitare alla riflessione. Che è stata suo malgrado un caso nazionale. Il popolo della sinistra non sentendosi rappresentato anche per alcuni errori che hanno colpito la questione morale, si astiene. Astensione record e la città viene governata dalla destra. Ma non ha avuto la maggioranza dei voti della città, ma solo di quella quota di chi si è recato alle urne. Una manciata che ha permesso una 'vittoria'. Ma con una quota di astensione impressionante. In FVG ha votato meno della metà degli aventi diritto. Elezioni delegittimate. Con il quorum sarebbero fallite. E che dire delle tantissime schede nulle o bianche? Non ha vinto nessuno. Anche grazie ad una legge elettorale antidemocratica. Sarebbe cosa buona e giusta comm

FVG un voto regionale che vale un Governo nazionale

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Oramai è chiaro, anche se non è esplicitamente ammesso da nessuno dei concorrenti. Il voto per il rinnovo del parlamentino regionale del FVG sarà determinante per sancire il futuro della diciottesima legislatura italiana che rischia di essere una delle più corte di sempre e se il Governo nazionale espressione di questa legislatura ci sarà o meno o se, come molti indicatori lasciano presagire, a breve si ritornerà al voto, ma con una legge elettorale che rischia di far rivivere l'identico film che ora conosciamo. Situazione da sabbie mobili o forse immobili. Di ipotesi in campo ve ne sono diverse, non molte. E' evidente a tutti che qualsiasi ammucchiata si farà sarà alleanza e non convergenza sul fantomatico contratto di governo. Gli italiani non hanno necessità di essere abbindolati da fiumi carsici o non carsici di parole. Un primo dato delle elezioni del FVG sarà dato dal grado di partecipazione dell'elettorato. Si rischia di non raggiungere la soglia del 50%? Cosa

Nell'attesa di un Governo o del ritorno al voto c'è chi ha come priorità i crocefissi nelle scuole e PA

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Nell'attesa di capire se il nuovo Governo espressione della nuova legislatura si farà o non si farà in parlamento sono stati depositati 700 progetti di legge.   E vi è una vera e propria ossessione per alcuni per il crocefisso. Infatti vi è chi vuole i crocefissi nella scuola ed in tutti gli uffici pubblici arrivando a sanzionare fino a 1000 euro chi lo rimuove a chi propone lo studio delle religioni.  Nel primo caso si tratta di leghisti e tra i primi firmatari vi è il candidato e forse futuro Presidente della Regione Fvg, nel secondo caso si tratta di un parlamentare del PD che ha come scopo quello di voler "introdurre una materia che studi il fenomeno religioso come elemento dell’animo e della cultura umana." Marco Barone

Un 25 aprile sotto il segno delle contestazioni e di malumori diffusi, non deve diventare una festa nazionalista

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Lo spirito del 25 aprile nato dai valori della libertà, uguaglianza e fratellanza, è a rischio. A rischio perchè da alcuni anni è in corso una tanto semplice quanto perversa e diabolica operazione, che passando da concetti come quelli di Dio e patria e famiglia, attraverso la concordia fondamentale per la ricostruzione della patria, confusa spesso ed in modo improprio con la Nazione, vuole minare le fondamenta identitarie del 25 aprile e di ciò che globalmente rappresenta.    Il 25 aprile sta diventando una festa nazionalista? E' questo l'interrogativo che sorge.    E questa cosa è semplicemente aberrante perchè ha anche lo scopo mica tanto velato di spazzare via l'identità storica della resistenza, internazionalista e quasi nella sua totalità socialista. La resistenza non aveva solo lo scopo di combattere e sconfiggere il nemico malefico nazifascista ma anche l'ordine precostituito per un nuovo ordine sociale, che sapesse contrastare le diseguaglianze ed il c

Regionali FVG 2018 come si vota con l'incognita astensione. Si rischierà di non raggiungere la soglia del 50% dei votanti?

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"La votazione per l'elezione del Presidente della Regione e per l'elezione del Consiglio regionale avviene su un'unica scheda. La scheda riporta il nome, il cognome e il contrassegno dei candidati alla carica di Presidente, nonché i contrassegni delle liste circoscrizionali affiancati dalla riga per esprimere il voto di preferenza. Ciascun elettore può esprimere un voto a favore di una lista e un voto a favore di un candidato alla carica di Presidente della Regione, anche non collegato alla lista votata. Clicca sulla foto per ingrandire la scheda Nel caso in cui l'elettore esprima un voto solo a favore di una lista, il voto si intende espresso anche a favore del candidato alla carica di Presidente della Regione con la stessa collegato. Nel caso in cui l'elettore esprima un voto solo a favore di un candidato alla carica di Presidente della Regione, il voto si intende attribuito solo al candidato Presidente. Ciascun elettore può e

Quel grave gesto di farsi fotografare alla tomba di Giulio Regeni. Violato il rispetto

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Ci sono tombe diventate luoghi cult come quella di Jim Morrison, Oscar Wilde, che le guide turistiche non possono non indicare perchè è così che va il mondo. Ci sono tombe che sono espressione della grandezza storica di certi e dati eventi, come quelle dei partigiani, tutti luoghi dove farsi fotografare è legittimo. E poi ci sono luoghi dove dovrebbe governare l'assoluto buon senso e senso del rispetto. Siamo oramai entrati nel pieno del terzo anno dalla scomparsa di Giulio, tre anni di atroci e durissime lotte da parte della famiglia prima di tutto, tre anni alla ricerca continua e costante di quella verità per Giulio che è stata negata, compromessa, a colpi di effetti teatrali, menzogne, depistaggi, con l'aggravante di chi ha rappresentato l'Italia di effettivamente chinarsi ed arrendersi al torto di stato del compromesso. Se nel corso di questi anni praticamente non è mai circolata la foto della tomba di Giulio, qualcuno si sarà posto un minimo perchè? Già la famig

Capodistria da piccola isola conquistata a città portuale conquistatrice dell'Adriatico

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Eppure una volta era una piccola isola, un ponte univa quel piccolo centro al resto del continente. Passando da 500 anni di dominio veneziano e poi i francesi, dall'Impero Austroungarico, alla parentesi del Regno d'Italia e da tutte le peripezie che ne conseguiranno, dovrà aspettare il memorandum di Londra del '54 per conoscere la sua sorte definitiva, che verrà formalizzata fugacemente con Osimo nel '75, che sarà Jugoslavia prima, Repubblica di Slovenia oggi. Capodistria, in sloveno Koper, in croato Kopar, in tedesco Gafers è una città bella, viva, vitale, che si appresta a conquistare l'Adriatico con il suo porto, con il suo sistema portuale, che concorre con quello di Trieste, Venezia e Ravenna. Una città in cerca della sua identità, non è statica non è immobile, è in movimento, una piccola accozzaglia di architetture che da un lato possono richiamarti Miami Beach, dall'altro un borgo veneziano, dall'altro una qualche periferia degradata di

Passo dopo passo il Nord è conquistato da chi vuole "l'indipendenza della Padania"

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Ciò che non è entrato dalla porta principale, entra, anno dopo anno, passo dopo passo, in modo sistematico, con estrema pazienza ed intelligenza politica, dalle finestre che connotano la casa del Nord. Un Nord che è uscito con le ossa fratturate dalla crisi del 2007, divenuto isola felice per le mafie, per la corruzione, ma che ha continuato ad essere rispetto al Sud sempre il locomotore dell'Italia, Paese che sta all'Europa come il Sud Italia sta al Nord Italia. Ed il Nord non ci sta più. Pensiamo al Friuli Venezia Giulia, dove cortocircuiti storici sono anche visibili. Ovunque piazze dedicate all'Unità d'Italia che qui non poteva essere festeggiata perchè quando questa raggiunta non era mica contemplata l'Italia, ma si era in gran parte in quello che veniva definito come l'Impero felice a cui è stata anche dedicata una piazza e si continuano a dedicare statue o celebrarne i fasti nobiliari. E poi sarà in prima linea su due fronti di guerra catastrofici, l

Scuola tra docenti impotenti senza autorevolezza e autorità in una lotta per la sopravvivenza

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I tempi del grembiule, delle bacchettate, delle punizioni dietro la lavagna o di altre amenità sono finiti da un pezzo come la scuola dell'ordine e della disciplina. Forse il grembiule potrebbe ritornare, o anche no, ovviamente non devono trovare alcuna dimensione e spazio violenze psicofisiche all'interno della scuola. Ma nel giro di un paio di generazioni che sono coincise da un lato con l'avvento di internet che ha tolto ogni freno inibitorio e dall'altro della scuola trasformata in luogo dove i docenti hanno perso ogni autorevolezza ed autorità, dove non contano più niente, non hanno più alcun potere, salvo qualche caso raro di abuso di mezzi di correzione e violenza che comunque vengono sanzionati a dovere ed utilizzati per demonizzare una intera categoria presa letteralmente a schiaffi ogni giorno, si è realizzato il disastro pieno.  La scuola deve solo "vendere" un prodotto, che è il titolo di studio o diventare luogo di ammortizzatore sociale. I

La storia del territorio. Quella grande sconosciuta che andrebbe studiata anche nelle scuole

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Nell'intero arco del ciclo scolastico si arriverà ad accennare alla storia del '900, difficilmente verrà approfondita come quella romana, greca o medioevale. Fatto notorio, nulla di nuovo. Le conseguenze di tutto ciò le vediamo quali sono. Ignorare cosa è stato il '900 di cui noi siamo piena espressione, significa non conoscere noi stessi prima di tutto, non conoscere le storie delle nostre famiglie. Nelle famiglie non si parla più o si racconta sempre con minor interesse un passato oramai finito nei cassetti del dimenticatoio. Mancano gli stimoli oltre che il dialogo. Le ragioni od i torti hanno mille cause. Poi trovi che qualcuno per sfregio o mera ignoranza o malvagità pura arriverà a dire che pensava che Anna Frank fosse la figlia di Fantozzi. Ma il problema non si pone solo con la storia del '900, ancora da studiare, approfondire e scoprire anche da parte del mondo complesso e variegato degli storici, accademici e non accademici. Il problema si pone anche con

Salvare le scritte storiche sui muri delle nostre città dei tempi della guerra. Rischiano l'estinzione

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Il Friuli Venezia Giulia è una polveriera storica impressionante. Anche se la storia che ovviamente si racconta di più e che ha sancito le sorti di quel presente che viviamo è quella del '900. Terra martoriata da due catastrofi mondiali e che ha rischiato, per la nota causa di Trieste, di scatenare anche la terza. Ci sono diverse testimonianze storiche di quel tempo, soprattutto della seconda guerra mondiale e delle fasi successive alla liberazione dal nazifascismo che caratterizzeranno le sorti di Trieste e dell'Isontino per diversi anni. Ad esempio si possono ancora oggi leggere in alcune località, come Monfalcone, Ronchi, delle scritte che inneggiano alla Jugoslavia, alla settima Repubblica Federativa Jugoslava. In rosso. Sopravvissute al tempo, alla storia, alla memoria. Anche se a dire il vero ne sono rimaste solo una manciata e difficilmente leggibili. Ma anche per Trieste ci saranno testimonianze del genere come nelle località sicuramente interessate da quest

L'Italia e l'alleanza con gli USA, una scelta di campo?

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Così Gentiloni sulla questione Siria: voglio solo dire, in conclusione, che l'Italia non è un Paese neutrale, non è un Paese che sceglie di volta in volta, di fronte a questa o a quella crisi, se schierarsi con l'Alleanza atlantica o schierarsi da un'altra parte. Noi siamo coerentemente, da più di sessant'anni, partner fondamentali dell'Alleanza atlantica e alleati degli Stati Uniti. Siamo alleati dell'America, voglio dire: non è un problema di rapporti con questo o quel presidente americano. Siamo stati alleati dell'America con Kennedy e con Nixon, con Clinton e con Reagan, con Bush e con Obama e lo abbiamo fatto perché - lo dico senza infingimenti - è una scelta di campo. È una scelta di campo. È una scelta di campo che deriva certamente dal fatto che l'America, insieme agli alleati, ci ha liberato dal nazifascismo e che certamente deriva dai nostri interessi di difesa e di sicurezza del Paese, ma non è solo questo. È una scelta di campo che der

Regionali FVG 2018 se a qualcuno interessano i programmi...

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Si voterà in prossimità del ponte, una grande pensata che altro non farà che favorire già quello che si sa che sarà, una partecipazione al voto calante,e chiunque vincerà non vincerà tanto per il suo programma elettorale innovativo o superlativo, profondo o leggero o geniale che questo sia. I programmi oramai trovano il tempo che trovano ci puoi mettere di tutto e di più. Da chi parlerà di TAV a chi parlerà di tutela dell'identità friulana o slovena a chi di zone agevolate interesserà poco alla maggior parte dei cittadini. Perchè ragioneranno sulla base di quello che hanno vissuto, un vissuto che è fatto di esperienze, di questioni concrete. E soprattutto di un rigurgito chiaro e netto nei confronti di un certo modo di fare e concepire la politica ed il bene comune sempre più degradato e sacrificato all'altare dell'austerità e della globalizzazione selvaggia che ha favorito il ritorno di nazionalismi anacronistici e ucciso identità e specificità che meritavano tutela.

Da Aquileia a Grado a Palmanova non tutto oro è ciò che luccica

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Nel giro di un niente puoi essere al centro della straordinaria piazza Grande di Palmanova, dopo aver superato la sua affascinante porta che ti accoglie, dove ancora si ricorda con orrore il periodo dell'occupazione francese a ciò che è rimasto del porto fluviale romano di Aquileia, cioè niente, un centro che vede la sua regina nella bellissima basilica, che ora per visitarla si dovrà pagare il biglietto, al sapore di mare della seconda piccola Vienna dopo Trieste, Grado. Storia diversa, contrastante e di confine. Tante piccole bellezze diffuse, in uno spazio limitato, con alle spalle le Alpi che attraversano più entità, senza farsi intimorire, dai fiumi sommersi all'Isonzo con i suoi colori straordinari. Antichità diffusa ma non tutto è oro ciò che luccica. Perchè questi tempi devono fare i conti con l'austerità che punisce un sistema pubblico già in difficoltà, un sistema che ne ha approfittato e corre dunque nell'ottica di privatizzare ogni bene pubblico e comu

Scuola, tra dieci anni si perdono 55mila posti di lavoro?La soluzione è sempre la stessa ridurre rapporto studenti e docenti e tempo pieno

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E' stato presentato uno studio della nota Fondazione Agnelli come richiamato sul Piccolo di Trieste , interessante. Fondazione che come è ben noto da tempo si interessa di questioni scolastiche e sostiene un modello di scuola che corre nella direzione del contestato e controverso sistema INVALSI, sostenuto oltre che dalla stessa anche dall'Associazione TreeLLLe e Compagnia San Paolo di Torino. Purtroppo la scuola nel corso dei decenni è stata attenzionata in cattivo modo, soggetta a riforme disastrose, l'ultima la "buona scuola" contro la quale si è registrata la più alta adesione ad uno sciopero degli ultimi decenni come minimo, la più importante di questo secolo. La scuola delle tre I di memoria berlusconiana è stata pienamente recepita dalla "buona scuola" che corre nella direzione della certificazione delle competenze, funzionali al mondo del lavoro, che su quella della effettiva conoscenza per essere cittadino consapevole. Si prospetta un qua

La Sanità pubblica deve essere una priorità del Paese

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La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Questo il dogma, che poi dogma non è visto quello che accade in Italia, in materia di diritto alla salute come previsto nella nostra Costituzione. E' stato aziendalizzato il servizio sanitario. Ciò alla lunga è stato un beneficio od un danno soprattutto per le regioni più afflitte da problematiche sociali croniche che comunque oramai sono estese in tutta Italia? Dal 1982 si paga  il ticket, " rappresenta il modo, individuato dalla legge, con cui gli assistiti contribuiscono o “partecipano” al costo delle prestazioni sanitarie di cui usufruiscono." Così sul sito del Ministero della Salute.  Le prestazioni incluse nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), definiti con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 gennaio 2017 , per le quali è previsto il pagamento del ticket sono:le visite specialistich e ed

Se contro la 'ndrangheta e le mafie ci fosse la stessa repressione che c'è contro l'ISIS e compagnia brutta

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Di mafia o 'ndrangheta o camorra in Italia si parla quando accade qualcosa di eclatante, quando arrivano i soliti momenti di orologeria istituzionale, relazioni delle varie commissioni o realtà che giorno e notte si prodigano a combattere con mezzi e risorse risicate quel malanno che esiste ancor prima dell'Italia repubblicana, che ha attraversato secoli e passioni ed è sempre più forte. Questo è quanto giustamente si pensa e pensa chi ha un minimo grado di sensibilità su questo fenomeno sociale e tutto umano pur essendo disumano nei suoi connotati e nella sua violenza. Autobomba nella terra della 'ndrangheta. Non è la prima volta che accade. Il Vibonese è da sempre un feudo 'ndranghetista pazzesco con modi di fare e concepire certe realtà degne del peggior medioevo. C'è chi si sottrae a ciò,chi si ribella o chi si è ribellato e non ha vita sicuramente facile.  Un territorio teatro di guerra, a volte silente, a volte potente, rumorosa. Una terra abbandonat

Veneto e FVG sono destinate a "fondersi"? E' in arrivo il grifone del NordEst?

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Non c'è mai stato buon sangue tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, nonostante il fascismo tramite la sua lettura distorta della storia in gran parte del FVG abbia disseminato i simboli della Serenissima, nonostante una concorrenza spietata tra queste due terre, battaglie spietate, dalle vicende storiche e tramandate delle saline al sistema portuale di questo terzo millennio, ad esempio. Per non parlare del pasticcio storico della Venezia Giulia, come se a Bologna gli si aggiungesse la qualificazione di "romagnola".  Una ridicolaggine storica che continua a sopravvivere inspiegabilmente al tempo. Doveva essere la Venezia Giulia, negli intenti, ponte verso quell'Adriatico sempre mare di conquista scivolando per le terre istriane corteggiate e desiderate dal sistema veneto a partire dalla sua antichissima storia. Per arrivare al presente, un presente che vede il FVG sempre più assimilato al Veneto, nonostante ridicole battaglie che vedono alcuni Comuni voler fuggire

La classica quiete prima della classica tempesta

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Dopo il 4 marzo è successo qualcosa di straordinario. Una quiete pazzesca. Tanti interrogativi, tanti boh, non si sa, si vedrà. Sembra che il tempo si sia fermato. Sembra di vivere in una sorta di limbo, di essere in bilico. Ma quello che si percepisce, giorno dopo giorno, è che si è all'interno di una quiete non surreale, ma reale, una quiete che come vuole l'ordinarietà delle cose anticiperà la tempesta? Come sarà questa tempesta non lo sapremo, i Nostradamus di noialtri possono tentare quante quartine vogliono. Questa tempesta arriva e giorno dopo giorno si ricarica? Sarà una tempesta con gli effetti speciali quella che sta per arrivare, degna della forza e potenza del miglior o peggior Thor? Oppure non arriverà un bel niente e si continuerà a sopravvivere alla giornata? Travolti dal chi se ne frega super mega galattico? Boh Marco Barone

Ronchi, "iera" una volta, un viaggio nel tempo che può prendere forma

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Di proposte nel corso del tempo per rilanciare quella che a detta di molti è una piccola bella addormentata, per altri un centro anonimo periferico dell'estremo NordEst, Ronchi, ve ne sono state a bizzeffe. E non potendo o non riuscendo a migliorare l'esistente o preservare il fascino del passato, dovendo spesso fare i conti con casse sempre più strangolate dall'austerità in un sistema andato totalmente in cortocircuito ci si rifugia in un tempo che non c'è più dove effettivamente la cura per il bene comune era reale, c'era fascino, eleganza e sensibilità e anche bellezza. A Grado, ad esempio, si è voluto dimostrare come vi è stata una sorta di continuità tra i suoi fasti imperiali ed il terzo millennio con dei riquadri sparsi per la città che ritraggono alcuni punti fermi della città in bianco e nero. A Ronchi si potrebbero fare tante cose. Dai sogni possibili anche se enormi, come realizzare un museo condiviso dalla comunità che racconti la vita di questo terr

Che fare di quel rottame nello scalo di Ronchi-Trieste-Airport? Tra rimorsi e rimpianti la ruggine avanza...

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Da oltre cent'anni vi è quell'interrogativo leninista che ha fatto tremare parte dell'Occidente fino alla caduta del muro di Berlino, che fare? Non sono cent'anni ma sono 14 anni che un rottame è stato depositato nello spazio dello scalo di Ronchi, che dopo un periodo difficile ed a rischio di fallimento ora aspetta il suo decollo nella speranza che possa non essere soffocato dalla voracità  della concorrenza veneta che continua a minare quella fetta di confine che è il FVG. Per destino beffardo o non beffardo, emerge con chiarezza la scritta Venezia sull'aereo abbandonato nello scalo di Ronchi. Nell'articolo di Luca Perrino, sul Piccolo , si legge che "il prossimo 20 aprile saranno la bellezza di 14 anni. E lui è ancora lì, a riflettere un'immagine sinistra e inquietante, pessimo biglietto da visita dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari." Non si sa per quale motivo e neanche a quale costo e se danno erariale eventuale vi sia stato qua

Saremo gli ultimi testimoni dell'Homo Sapiens?

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C'è chi non si è mai iscritto, c'è chi si è cancellato per poi iscriversi nuovamente, c'è chi non regge dieci minuti senza collegarsi su Facebook, Twitter, Instagram e similari, c'è chi riflette se sia il caso di chiuderla qui questa esperienza con i Social che a lungo andare è diventata come una vera droga, la dipendenza è impressionante. Non riusciamo più ad essere sconnessi. E' una fatica degna di Ercole in chiave 3.0. Il tutto in un mondo dove si inizia a teorizzare l'estinzione della razza umana come l'abbiamo conosciuta ad oggi, finisce l'era dell'Homo sapiens o sapiens sapiens, perchè è già iniziata quella dell'Homo Cyberneticus o Homo cyborg. Tutto passa da internet, i social ne sono la via di mezzo, quel mezzo che consente ad internet di essere quello che è, uno strumento dove nel nome della comodità, del semplicismo, della rapidità, della velocità, tutto il resto può essere concesso sotto quel tanto...che consente tutto. Si

Il terzo 25 aprile senza verità per Giulio Regeni

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Sul sito della Farnesina alla scheda Egitto, sezione sicurezza, così si legge: il 3 febbraio 2016 è stato rinvenuto, con evidenti segni di tortura, il corpo senza vita del ricercatore italiano Giulio Regeni scomparso il 25 gennaio al Cairo. In considerazione delle difficoltà riscontrate nel fare piena luce sul caso, il Governo italiano ha disposto l'8 aprile 2016 il richiamo dell'Ambasciatore, poi rientrato in Sede il 14 settembre 2017 in ragione dei progressi nella cooperazione giudiziaria tra i due Paesi, tuttora in corso. Progressi nella cooperazione giudiziaria tra i due Paesi. Siamo entrati nel terzo anno della non verità e giustizia per Giulio Regeni, e per la terza volta il nostro Paese si appresta a celebrare il giorno più importante che porterà al fondamento della Repubblica, della "democrazia" della sua "libertà", il 25 aprile.  Quando ascolti i racconti dei  pochi testimoni ancora viventi di quel periodo di oltre vent'anni che

In FVG oltre la metà della popolazione tra pensionati,disoccupati e inattivi

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L'unica certezza è che anno dopo anno in FVG continua a diminuire la sua popolazione, gli ultimi dati fotografano esattemente 1.215.516 abitanti. Una regione che ha un numero di abitanti di poco inferiore alla provincia di Bari e di poco superiore alla sola provincia di Bologna. Una terra di confine, dove l'età media è di circa 47 anni in continuo aumento. Una regione che se fosse uno Stato in che condizione sarebbe dal punto di vista sociale ed economico? Arrotondando per eccesso gli occupati sarebbero 510 mila, il 65% della popolazione tra i 15 e 64 anni è occupata, sorvolando sulle condizioni contrattuali che comunque hanno un loro peso in un contesto sempre più precario e destabilizzante e povero dove le diseguaglianze non diminuiscono, i disoccupati sarebbero 35 mila, 360 mila circa i pensionati, gli inattivi vengono quantificati in circa 226 mila. Un quadro dal quale si desume chiaramente che inattivi, disoccupati, e pensionati ed ovviamente chi non viene conte