Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Il nuovo ponte di Ronchi. 425 metri di storia (foto)


A Ronchi si è sempre parlato del suo storico ponte romano, tanto si è fantasticato, poco o nulla è rimasto oltre a ciò che la memoria ha tramandato nel corso dei secoli. Ma ora Ronchi ha il suo nuovo ponte e forse ne diventerà se non il simbolo sicuramente uno dei simboli che identificherà Ronchi ed il Trieste Airport. Non è una semplice passerella anche se tecnicamente è stata presentata la struttura che collega l'aeroporto con la nuova fermata ferroviaria del polo intermodale come quella linea retta rappresentata dalla passerella pedonale aerea che, dopo aver attraversato la strada statale, collega, appunto, l'aerostazione ai parcheggi, alla stazione degli autobus e alla fermata del treno. E' la vera regina, la vera attrazione, questa struttura, dell'intera area che unisce il polo intermodale all'aeroporto.
In realtà si tratta di un vero ponte che unisce due mondi apparentemente distanti, strada ferrata e via aerea, ma complementari tra di loro, un ponte che nel bene o nel male segnerà la storia di questo territorio. Celeste come il cielo e bianco come le nuvole, questi i colori che connotano il suo corpo, un ponte che esteticamente ha poco da invidiare alle opere spesso sopravvalutate dei noti "archistar", anche se lascia perplessi la decisione che ha voluto solo verso Trieste la chiusura con delle vetrate, perchè da lì arriva la bora, mentre verso Venezia il ponte è aperto, tanto che quando piove l'acqua entra dentro, forse è un modo, si potrebbe pensare, per avvicinarti "poeticamente" di più a Venezia. Probabilmente, se non certamente, si è trattata di una scelta tecnica per ragioni anche di costi. Forse ora a Ronchi vi sarà qualcosa da far visitare, un ponte dove si respira aria di internazionalità, ora Bruxelles, ora Londra, sembra di essere al centro di una metropoli internazionale, ma sei tra il Carso, l'Adriatico e l'Isonzo e il Timavo, in Bisiacaria, tra il Friuli e Trieste, tra le Alpi ed il golfo di Trieste, un ponte che scivola verso l'Est Europa senza mai slegarsi dall'Ovest. Un ponte lungo 425 metri, 425 metri di storia, come sarà questa storia lo scopriremo tutti noi vivendola, giorno dopo giorno.

Marco Barone
Qui alcune foto scattate il 19 marzo

















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