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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

La marcia silenziosa dei cantierini di Monfalcone

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Fuori ci sono otto gradi sotto zero. Sono le 5.30 di mattina. La bora non soffia, una bora che si abbatte anche qui in Bisiacaria e su Monfalcone, ma in questa mattinata di pieno inverno la bora ha deciso di risparmiare i cantierini di Monfalcone.  Un cantiere navale storico, nato sotto l'Impero Austro-Ungarico a cui deve tutte le grazie e la sua forza, fondato da una famiglia di Lussino a cui a Monfalcone sono state dedicate vie, i Cosulich, che riuscirono a mantenere integro il proprio cognome contro i processi di italianizzazione forzata che si scagliarono contro la quasi totalità dei cittadini di queste zone che avevano cognome slavo o "austriacante" per poi attraversare diverse peripezie ed arrivare al presente che vede la Fincantieri essere presente in più Paesi del mondo, dall'Europa agli Emirati Arabi all'India all'America del Sud e del Nord, con oltre 20 mila maestranze dipendenti di cui circa 7000 in Italia. Oltre 7000 le navi costruite in 20

Fu Moro, fu moro, fu...moro

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La mossa del Cavallo di Andrea Camilleri, oramai considerato un classico, ha avuto un successo strepitoso in televisione. E' emersa tutta la complessità della Sicilia, ambientato nella Sicilia post unità, fatta l'Italia ma senza gli italiani, perchè ogni terra aveva ed ancora oggi ha una sua radice una specificità che potrai comprendere solo immedesimandoti e parlando o conoscendo le sfumature di quella lingua, o dei vari dialetti. La genialità di Camilleri, uno degli ultimi cantastorie viventi che hanno attraversato due millenni e due secoli, in una terra dove le storie si raccontano, mitizzano dal vino di Vittoria che porterà all'ubriachezza di Polifemo da parte di Nessuno, all'impresa violenta dei Mille di quel Garibaldi che il Sud ha dovuto subire, per arrivare a quel moro che potrà essere ora verbo, ora aggettivo ora un nome identificativo di una persona la cui diversa interpretazione nell'enfasi della Sicilia come ben rappresentata tra i grandi come Ve

Una campagna elettorale fatta di slogan,ignorati i problemi del Paese. Si è parlato del nulla

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Qui si è fatta l'Italia si dice quando si visitano i luoghi che hanno caratterizzato più nel male che nel bene la storia di questo Paese, mai effettivamente stato unito. Qui è finita l'Italia. Questo sarà il responso del 4 marzo. Basta vedere cosa è accaduto durante la campagna elettorale più brutta di sempre. Si è detto che l'Italia era in campagna elettorale da due anni almeno. Cazzate.  Queste elezioni sono servite soprattutto alle piccole forze per emergere dal vuoto di una società sempre più indifferente, incazzata e rassegnata. Gli elementi di distrazione, potenti e altamente tossici non sono mica mancati. Si è andati  alla ricerca di un clima ostile, politicamente e socialmente teso e anche costruito andando alla ricerca di situazioni che sempre ci sono state ma fino ad oggi ignorate, come forse non accadeva dagli anni '70.  Un clima che già c'era nel Paese prima, ingigantito a dismisura per non affrontare alla radice i problemi del Paese, dall

Basta un poco di Burian e l'Italia va giù

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La mitica Mary Poppins cantava "Basta un poco di zucchero e la pillola va giù e tutto brillerà di più!". E' da giorni che in Italia si parlava dell'arrivo di questo fantomatico Burian, freddo siberiano, che arriva dall'Est che si è abbattuto prima che altrove nella Venezia Giulia che già subiva da quasi una settimana la forza della Bora. Una Bora diventata insopportabile per la sua ostinazione. Basta un poco di Burian e l'Italia va giù. Siamo alle solite, sicuramente l'Italia non ha brillato per efficienza, anzi, quell'anzi che si è prestato, ovviamente, ai soliti attacchi politici semplicemente agghiaccianti per la loro stupidità, quando è chiaro a tutti che se l'Italia va giù per un soffio di Burian significa che il problema è strutturale e non è solo colpa del solito scudo che deve sorbirsi tutte le lagnanze di una politica che vorrebbe dare lezioni morali quando è stata la prima causa di un Paese sprofondato nel caos più totale. Ava

Dall'Udinese al Ronchi calcio, la maledizione della vittoria che non arriva

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L'effetto Oddo pare essere già finito in casa Udinese. Dopo la bella prestazione contro il Milan, e la bellezza di sette risultati utili consecutivi, ora viene fuori da un terzetto di sconfitte importanti, a partire da quella contro il Torino. Diversi gli episodi che hanno determinato sicuramente l'esito negativo delle partite dei friulani e gli episodi nel calcio possono essere incisivi, ma quando si parla di tre sconfitte consecutive un campanello di allarme sicuramente si deve accendere: l'alibi dell'episodio non può più funzionare per evitare di buttare letteralmente all'aria quanto di miracoloso, vista la situazione di depressione in cui si trovava l'Udinese, si è riuscito a fare in pochi mesi. A pochi chilometri di distanza da Udine, la squadra che rappresenta nella più alta categoria la provincia di Gorizia, il Ronchi calcio, continua nella sua striscia negativa. Dall'inizio del 2018 la vittoria non fa rima con Ronchi, diverse le cause, divers

Per i 50 anni di gemellaggio tra Ronchi, Metlika e Wagna, 5 mesi di appuntamenti

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E sono 50.  50 le candeline di un gemellaggio che abbraccia due momenti diversi della storia di Ronchi ma fondamentali per la storia della comunità . Come quello di Metlika , per la resistenza, quella resistenza che vedrà italiani e sloveni ritrovare l'unità e la solidarietà come compromessa e devastata a causa del fascismo, resistenza che porterà alla liberazione di queste terre soprattutto grazie all'unione determinante tra resistenza italiana e slovena, senza dimenticare che tanti sono i partigiani italiani morti in Slovenia per lottare contro il nazifascismo, con diversi monumenti che vengono curati dagli sloveni. E poi quello di Wagna , per la profuganza dei cittadini ronchesi che hanno conosciuto con l'occupazione italiana di queste terre con lo scoppio della prima guerra mondiale. Poi, dopo Caporetto, si registrerà una seconda ondata, ma questa volta verso i campi profughi dell'Italia soprattutto del Sud. Questo il programma come reso noto da parte del

Perchè la Repubblica slovena e croata tacciono dopo le accuse di "epurazione etnica"contro gli italiani?

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Il Giorno del Ricordo è stato istituito dal Parlamento per ricordare una pagina angosciosa che ha vissuto il nostro Paese nel Novecento. Una tragedia provocata da una pianificata volontà di epurazione su base etnica e nazionalistica. Queste parole del Presidente della Repubblica pronunciate in occasione del Giorno del Ricordo 2018, sono sconcertanti, di una gravità storica e politica sconcertante, non corrispondenti alla storia, a quanto accaduto nel Confine Orientale che in soli 25 anni di occupazione italiana ha dovuto subire le peggiori barbarie compiute sotto il segno razzista del suprematismo presunto della civiltà latina che doveva sopprimere e spazzare via quella reputata come inferiore ed ostile, la "slava". Se vi è stato un tentativo di "bonifica"etnica questo vi è stato da parte degli italiani "brava gente" contro gli "slavi" non il contrario come la storia vera e non quella faziosa ci ha insegnato.  Un discorso dove si

Il duro affondo della BBC sull'Egitto " oltre 1.500 le sparizioni forzate", mentre l'Italia normalizza i rapporti

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Un duro affondo, un reportage della BBC , dove emergono tutte le nefandezze che caratterizzano l'attuale sistema di potere reggente l'Egitto.   Dolorose e diverse le testimonianze riportate, i casi trattati, tra cui anche quello di Giulio Regeni. Si legge che in base ai dati riportati da una commissione operante in Egitto, in quel Paese risulterebbero "documentati almeno1.500 sparizioni forzate negli ultimi quattro anni, ma alcuni ritengono che la cifra reale sia molto più alta.'  Si legge anche, nell'inchiesta di Orla Guerin , che "i miei colleghi della BBC e io siamo stati molestati per le strade dalle forze di sicurezza. Un agente di polizia una volta ha minacciato di spararci se non avessimo smesso di filmare. In un'altra occasione siamo stati detenuti per aver filmato un'intervista con una donna il cui marito è stato ucciso nella moschea di Rabaa. Dopo alcune ore in una stazione di polizia siamo stati rilasciati illesi, con il nost

Iera una volta...

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C'è poco da fare. Quando guardi le foto di un tempo, salvo qualche parentesi disastrosa, più soggettiva che oggettiva, rimpiangi quel tempo, forse senza neanche averlo vissuto, perchè in ogni caso meglio del presente. Costante tipica di tutta la storia dell'umanità, che può connotare forse un perenne elemento di insoddisfazione andando alla ricerca di un tempo migliore, pensato, sognato, ricordato, perdendosi in quel tipico si è detto, si diceva, c'era o semplicemente iera una volta. Tutto sembrava essere migliore, dai colori, alle persone. Ma iera una volta non è solo questo. E' anche un ritorno al passato, vissuto, ai ricordi della propria infanzia, ad una memoria che ti ricorda quanto la vita sia breve, una vita che ancora oggi non ha un perchè, non sappiamo perchè esistiamo ma sappiamo che esistiamo. Abbiamo abbandonato gli interrogativi esistenziali preferendo di occuparci delle cose minimali di tutti i giorni, meglio non chiedersi perchè esistiamo, perchè

Scuola e nuove Indicazioni Nazionali,sì alla storia del '900 ma si parla di "ricordo della liberazione" e "momento di concordia nazionale"

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Come si è sempre detto nelle nostre scuole si sa tutto della storia dell'uomo primitivo, della donna primitiva, tutto della storia romana, qualcosa sull'Italia risorgimentale, meno che niente di tutta la storia del '900, in un Paese che ha un forte ritardo d'istruzione rispetto ai Paesi più sviluppati e che corre nella direzione della scuola delle competenze in chiave europea abbandonando quello spirito critico ed umanistico che ne ha sempre segnato la forza e la differenza. Vanno in questa direzione, per diversi aspetti, le nuove indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, formalizzate con D.M. n. 254 del 13 novembre 2012. Se da un lato si riconosce valenza alla lingua italiana e valorizzazione agli atri idiomi diffusi in Italia, si persevera in modo pesante sulla via delle competenze in chiave europea per la realizzazione di quel modello di certificazione nazionale delle competenze che ha favorito processi

Dal "daspo urbano per chi offende il giorno del ricordo"al concetto di slavo che offende la Trieste italiana. Ma Saranno gli "slavi" a salvare Gorizia e Trieste

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E' un mondo difficile diceva una nota canzoncina che per diverso tempo veniva trasmessa dalle nostre radio. Un mondo difficile, che è letteralmente virato verso forme di chiusura e rigidità a causa di una globalizzazione letteralmente selvaggia. Diversi media hanno avuto un ruolo nefasto in tutto ciò, dal momento in cui per anni hanno favorito, sotto il nome di una fantomatica democrazia, l'affermazione di concetti indegni, di quel veleno sociale, di quelle narrazioni nocive per la convivenza civile e pacifica, che hanno riabilitato le peggiori istanze e rinforzato a dismisura quei "quattro provoloni"di neofascisti, mentre "quattro provoloni" non sono più indistintamente i razzisti. Tra i fatti di Macerata, come poi ripetutesi vicino ad Enna, e quanto accaduto nel Confine Orientale in soli 25 anni di occupazione italiana subito dopo la fine della prima guerra mondiale vi è stato un solo filo di continuità. Qui il fascismo si è realizzato prima che alt

Altro che "buonascuola" in Italia siamo degli analfabeti rispetto all'Europa, il rapporto ISTAT sullo stato dell'istruzione in Italia

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  L'ISTAT ha pubblicato un corposo rapporto incentrato sulla questione della conoscenza.  Ed emerge una fotografia del Paese devastante. Da un lato hai la propaganda di chi racconta un Paese che esiste solo nella sua mente che mente, a partire da chi difende la peggior legge mai scritta in Italia in materia di legislazione scolastica quale la "buonascuola" bocciata da quasi l'intera comunità scolastica con uno sciopero epocale nel maggio 2015. Dall'altro hai la realtà che ti narra un Paese in estrema difficoltà e povertà e diffusa ignoranza. L'Istat rileva chiaramente che "in Italia la recessione, anche per i vincoli di finanza pubblica dovuti al debito, è stata più profonda rispetto a tutte le altre economie europee, riportando il potere d’acquisto delle famiglie nel 2012 indietro fino ai livelli degli anni Novanta." E ciò sotto gli occhi di tutti.  A livello di conoscenza afferma che "L’Italia è un’economia industriale ad alto r

Iera una volta...il mercato di Ronchi

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Iera una volta il mercato di Ronchi. Questa è oramai una constatazione di fatto che vivi nei mercoledì ronchesi, giorno per eccellenza del mercato. I mercati sono sopravvissuti ai secoli, alle guerre, al progresso, all'avvento dei grandi centri commerciali che hanno risucchiato nel buco nero della depressione economica i piccoli commercianti, con città sempre più svuotate con il paradosso che vedrai le città finte, create ad hoc per il commercio, essere strapiene. I mercati resistono, ma faticano a sopravvivere soprattutto quando arriva l'ultimo mercoledì del mese, quando i soldi son già finiti e per le strade del mercato vedrai sempre meno gente. Un mercato che ha una sua storia importante, noto soprattutto per la sua energia, vitalità, socialità, che paga probabilmente il prezzo di diverse problematicità, da quelle logistiche alla crisi sociale ed economica che si è scagliata su questo Territorio che pur avendo potenzialità enormi per alzare la testa, in questo mome

Ma quale rischio "fascismo"la relazione dei servizi dedica solo due pagine alla "destra oltranzista",7 all'estremismo di sinistra. Attenzione alla minaccia jihadista

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In Italia una cosa è chiara. I media, per qualche strana ragione, stanno ingigantendo un qualcosa che esiste ma non è così dilagante come lo si vuole immaginare o lo si sta presentando. La ragione principale è sicuramente quella elettorale e dopo il 4 marzo il problema del fascismo del terzo millennio sparirà dalla cronaca politica, dall'agenda politica, nel Paese che ha avuto il MSI che aveva una quantità di iscritti e simpatizzanti tale che oggi non si intravede mettendo insieme tutta la galassia neofascista italiana, per fortuna, neanche con il telescopio e nessuno allora si attivò concretamente per chiederne lo scioglimento e  l'antifascismo ritornerà ad essere una cosa che non interesserà più al sistema dominante. Il tutto diventerà marginale, una marginalità con cui però i conti li faranno dopo il 4 marzo soprattutto coloro che l'antifascismo lo hanno praticato sempre attivamente oltre ogni strumentalizzazione, i conti li faranno coloro che dovranno subire le rea

Dopo il prima gli italiani, ci sarà il prima gli autoctoni. "Terroni" e non solo siete avvisati

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Il movimento no global venne ridicolizzato su tutti i fronti quando denunciava quanto brutta e selvaggia e pericolosa fosse la globalizzazione economica, come sostenuta dall'Europa dell'austerità. Un conto è la globalizzazione che comporta la condivisione di conoscenze e diritti, per quel divenire cittadini del mondo, oggi più utopico che mai come concetto, un conto è sostenere la globalizzazione che fa trovare sulle tue tavole arance spagnole perchè lì costa meno la produzione, cioè il lavoratore, mentre quelle italiane finiscono al macero. La globalizzazione selvaggia ha comportato immigrazioni di manodopera "straniera" a basso costo, con la complicità di tutti i governanti  (ed anche di alcuni sindacati silenti) che si sono succeduti nel corso di questi decenni, dalla Legge Biagi/Maroni al Jobsact, perchè costavano poco, lavoravano in condizioni precarie e tutti hanno chiuso l'occhio sotto la scusante che l'italiano i pomodori a due euro all'ora, se

Se dopo settant'anni arriva il cartello bilingue

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Era più o meno dalla metà del secolo scorso che sull'incrocio per immettersi sulla meravigliosa strada del Vallone, stretta tra Italia e Slovenia, che conduce da Gorizia all'immissione per Trieste, dalla roccia dei lupi nei pressi delle risorgive del Timavo al cimitero che venne diviso in due dalla linea di pace che spaccò due mondi, Italia e Jugoslavia, senza aver rispetto neanche per i corpi dei morti, Miren/Merna, regnava un cartello stradale che a destra indicava Trieste, a sinistra Gorizia.  Ha attraversato tutte le turbolenze dalla metà del '900, secolo da archiviare, lasciarsi alle spalle, per entrare nel ventunesimo secolo con i giorni contati.  Nell'anno del centenario della presa di queste terre da parte dell'Italia, dopo averle aggredite nella prima guerra mondiale, che in soli venticinque anni di permanenza è riuscita a distruggere secoli di convivenza tra comunità linguistiche diverse, anno 2018,verrà sostituito con un cartello bilingue. 

L'Egitto a marzo si prepara a "conquistare" l'Italia con una campagna turistica. Boicottiamola

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Come prima e più di prima. Strette di mano, sorrisi, affari, soldi. Visioni ed immagini di una società che continua a scorrere con la stessa densità e potenza di quel meraviglioso Nilo che ha ispirato leggende, miti, imprese epiche e devastazioni. Terra delle piramidi, di tanti misteri, terra di conquista per l'Italia, in rapporti, si dice, che durano da 2000 anni tra il nostro mondo e quello egiziano, dai tempi di Cesare e Cleopatra, si ripete. Che poi in quel Paese ci siano stati ragazzi rapiti, sequestrati, torturati, uccisi, a quel mondo radical chic benpensante di noi altri poco interessa. Che Giulio sia stato massacrato poco interessa. Si è entrati nel terzo anno da quel 25 gennaio 2016 al 3 febbraio 2016. E tra abbracci, sorrisi, e parole di rito, si pone l'altra società, quella che non si compromette, che non si arrende, e non si arrenderà mai, a partire dalla famiglia di Giulio. I messaggi continuano a dilagare e diffondersi in ogni angolo del pianeta e delle nostr

Si è entrati nel terzo anno della ricerca della verità per Giulio Regeni, con la politica persa nel silenzio di comodo

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"Non è possibile normalizzare i rapporti con uno stato che tortura, uccide e nasconde oltraggiosamente la verità, se non a scapito della credibilità politica del nostro Paese e di chi lo rappresenta". Queste sono le parole della famiglia di Giulio . Una tempesta sotto forma di parole. Parole dure, ma figlie di quella rabbia comprensibile di chi altro non ha potuto fare che constatare l'effettiva resa dell'Italia all'Egitto criminale, dove si continua a morire, a sparire, ad essere torturati, come è successo a Giulio.  Si dovrebbe dare un vero e proprio ultimatum all'Egitto, pretendendo quelle piccole cose, elementi fondamentali, per chiudere il cerchio. Ma l'Egitto ha preso in giro l'Italia e Giulio e la sua famiglia da sempre, depistaggi, menzogne, calunnie, infamie. La politica italiana si è persa in un silenzio di comodo, quel silenzio che ha caratterizzato, salvo qualche formula di rito, anche le massime Istituzioni. E questo silenzio f

Dopo Macerata si continua a sparare. Guai a ridimensionare o normalizzare

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Questa è una storia che non parte da lontano, per dovere di sintesi sarò breve e conciso. Da questa estate in Italia si è iniziato a scoprire il problema del fascismo. Fino a quel momento, soprattutto da chi oggi si professa dall'alto della suo essere grado istituzionale antifascista, era ignorato se non avvallato. Si è denunciato il rischio di fascismo passando dalle vicende ridicole della spiaggia fascista di Chioggia, agli adesivi di Anna Frank, alle bottiglie o calendari con la foto di Mussolini o Hitler. Quando per anni ed anni in questo Paese si è realizzata una vera connivenza con le peggiori istanze, legittimandole, democratizzandole e favorendone la diffusione. Perchè, si è detto, la democrazia vale per tutti, anche per chi sputa veleno sociale. Il guaio è che è stato pompato all'ennesima potenza un problema che c'era ma non era così forte, impattante. La propaganda che doveva portare a vedere in alcune soggettività una sorta di salvezza messianica in mate

E' necessario il (prodotto) made in Friuli Venezia Giulia prima di essere annientati dalla "globalizzazione"

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Il made in Italy è diventato uno slogan che non dice più niente. Diventato più funzionale a quella retorica che ha fatto il male dell'Italia che alla tutela dell'Italia. Dall'arte, alla cucina, dall'agricoltura, alla moda e si potrebbe continuare. Nell'Italia di oggi si rimpiange ciò che non è più italiano. Hanno distrutto le campagne, hanno distrutto le coltivazioni storiche, è stato mescolato tutto, per arrivare all'assurdità di cortocircuiti propri di una società totalmente sballata. La globalizzazione nell'economia ha comportato il saccheggio dell'Italia, l'appropriazione indebita di ciò che ha reso unico il nostro Paese nel mondo per perderci nella nullità dell'essere più niente e nessuno. Siamo bravi a decantare od osannare bellezze e miti e leggende che attraversano la storia di ciò che è arrivato, nel bene o nel male a determinare l'Italia. Un Paese fittiziamente unito, che deve la sua vera forza ai regionalismi, localismi, che

Al nome dell'aeroporto di Trieste e della nuova stazione, va aggiunto il nome di Ronchi

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Se guardiamo i principali scali aeroportuali, questi hanno due nomi identificativi chiari. Quello di Milano,si chiamerà Milano-Malpensa. Ed Internazionalmente è noto con il nome commerciale di Milano Malpensa Airport , ed è  situato nel territorio della provincia di Varese Ed il nome Malpensa, anche per rispetto del territorio che lo ospita, che non è quello di Milano, è stato aggiunto ricordando la corte Lombarda di Cascina Malpensa situata a Somma Lombardo, che è uno dei tanti comuni che ospitano quello scalo enorme, il più grande del Nord Italia. Lo scalo più importante d'Italia è noto con il nome aeroporto di Roma-Fiumicino a livello commerciale, invece, con il nome di aeroporto intercontinentale Leonardo da Vinci , si trova nella zona di Fiumicino, a circa 30 km a ovest dal centro della città di Roma. Dunque i principali scali italiani hanno aggiunto al nome della città di riferimento per ragioni di marketing (ovvio e per facilitare l'identificazione internazionale

Lo spirito dell'anti-italiano del terzo millennio

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Lo spirito dell'anti-italiano del terzo millennio è quello che deturpa il cuore della nostra Costituzione, nata dall'antifascismo, piaccia o non piaccia è così, nonostante i compromessi storici, l'antifascismo ne è il cuore vitale. Libertà, uguaglianza, fratellanza, valori assoluti diventati relativi in un Paese che vede l'anti-italiano riabilitare, consapevolmente o meno, istanze che hanno violentato l'Italia nel '900, come il fascismo. Quel fascismo che è tornato, come ha denunciato Saviano sul Guardian. Pensando ai fatti di Macerata così scriveva: "Sparare agli immigrati, il saluto fascista, il tricolore, cos'altro serve per chiamare ciò che è successo con il suo vero nome? Perché i media italiani hanno tanta difficoltà a definire quello che è successo come un attacco terroristico di ispirazione fascista?" Uno spirito emerso ancora  nel Confine Orientale, con le sue vicende storiche seppur complesse, in realtà effettivamente banalizzate e

In Italia dicono di ritrovarsi nei "valori"dell'antifascismo, ma hanno "normalizzato"i rapporti con l'Egitto criminale

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L'Italia "istituzionale" si è arresa all'Egitto criminale, con il quale i rapporti, continuano come se niente fosse accaduto. I 5 miliardi hanno fatto gola, hanno fatto gola al capitale italiano, al sistema politico italiano, diventato complice con l'Egitto dove avvocati, giornalisti, attivisti, e sospettati di aspirare alla democrazia, alla realizzazione dei diritti umani, spariscono, vengono catturati, sequestrati, torturati, uccisi. Come è successo a Giulio in quel maledetto 25 gennaio del 2016, il cui corpo verrà ritrovato il 3 febbraio. Abbandonato. Ma Giulio non è mai stato abbandonato per un solo secondo dalla sua famiglia, dalla comunità planetaria che si è stretta intorno alla sua famiglia, comprendendo il senso dell'atrocità che si è realizzata nella terra nota per le sue piramidi e da quel giorno, anche per le violazioni dei diritti umani, in pieno stile nazifascista. Molti nell'Italia repubblicana che hanno ruoli politici e di rapprese