C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

FVG: le Istituzioni "tutte unite" per mantenere l'Eaton operativa a Monfalcone.Prima "conquista" dei lavoratori

"Totale unità d'intenti da parte delle Istituzioni (tra cui la Regione Friuli Venezia Giulia), delle parti sociali e delle categorie economiche locali per l'individuazione di strumenti che favoriscano la salvaguardia del sito produttivo della Eaton di Monfalcone." Questo è quanto viene comunicato sul sito della Regione FVG, all'esito del tavolo convocato in Prefettura per la "crisi" che interessa l'azienda Eaton Automotive di Monfalcone, a seguito dell'annuncio da parte dirigenziale della cessazione dell'attività (produzione di valvole per motori d'auto) con l'avvio della procedura di mobilità per i 157 lavoratori in forza nello stabilimento. Come è stato ricordato a rischio è anche il futuro di almeno una quarantina di operatori dell'indotto, nonché quello di 16 dipendenti interinali della stessa Eaton.

Dunque 200 famiglie coinvolte da una vicenda semplicemente incredibile per le modalità con le quali si è rapidamente realizzata.

In vista del tavolo del 25 gennaio a Roma, dove saranno presenti anche rappresentanti aziendali, emerge con forza quella convergenza, come richiesta dai lavoratori e sindacati, per mantenere operativa l'azienda Eaton a Monfalcone. Questo dovrebbe essere l'unico elemento su cui discutere, prendere in considerazione altre vie o fantomatici ricollocamenti in Fincantieri significherebbe cedere la presa ancor prima di aver iniziato la lotta piena ed accettare come se niente fosse l'ennesimo colpo mortale all'economia di questo territorio. 
Ed averla ottenuta questa convergenza, cosa non scontata, è già una prima importante conquista dei lavoratori in stato di presidio e agitazione permanente

Sarebbe interessante capire quanti finanziamenti pubblici ha ricevuto quell'azienda anche da parte della Regione FVG.
 
Si ricorda  che si è organizzata per martedì 23 gennaio ore 19 presso la sede di RC in Monfalcone una iniziativa pubblica dal titolo chiaro: Vertenza isontino: il lavoro è un diritto Se ne discute assieme alle RSU di Eaton, Fincantieri ed altre realtà industriali della zona.

Marco Barone 

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