Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Finanziamenti cultura FVG: dai musei, al campo di Visco, ad associazioni slovene e croate

Soldi e riconoscimenti importanti con la finanziaria regionale del FVG anno 2018 sono previsti per una miriade di realtà.

Si va dal finanziamento di 30 mila euro a favore della Diocesi di Trieste  per l’acquisto di opere d’arte destinate alla valorizzazione del Santuario del Monte Grisa ai 30 mila euro a favore del Comune di Visco per concorrere nelle spese necessarie per la gestione e la manutenzione, ai fini dell’accessibilità, del complesso della ex caserma Sbaiz, già campo di concentramento per prigionieri civili della ex Jugoslavia.

Emerge il riconoscimento istituzionale nei confronti della  Zveza Slovenskih Izseljencev Furlanije Jiulijske Krajine – Unione Emigranti Sloveni del Friuli Venezia Giulia, fondata a Orbe (Svizzera) nell’estate del 1968. La Regione riconosce di preminente rilevanza e interesse per la minoranza linguistica slovena, con riferimento a quanto previsto dalla  legge 23 febbraio 2001, n. 38 e dalla legge regionale 16 novembre 2007, n. 26  in materia di tutela della minoranza linguistica slovena, l’associazione Unione Emigranti Sloveni del Friuli Venezia Giulia - Zveza Slovenskih Izseljencev Furlanije Julijske Kraijne (Sloveni nel Mondo - Slovenci po Svetu) con sede a Cividale del Friuli (Udine) ai fini della conservazione e della tutela presso le comunità dei corregionali all’estero della propria identità culturale e linguistica, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera a), della legge regionale 26 febbraio 2002, n. 7. 
L' Amministrazione regionale è autorizzata a concedere annualmente all’associazione Unione Emigranti Sloveni del Friuli Venezia Giulia – Zveza Slovenskih Izseljencev Furlanije Julijske Kraijne (Sloveni nel Mondo - Slovenci po Svetu) uno specifico contributo.

Ma si riconosce anche  la storica  presenza sul proprio territorio della comunità  linguistica e culturale croata, sostiene azioni promosse dalla comunità medesima volte alla  diffusione della conoscenza, alla tutela e alla  valorizzazione della lingua e della cultura croate.  Per le finalità previste dal comma considerato l’Amministrazione regionale è autorizzata a finanziare un programma di attività, comprensivo di iniziative culturali, formative e di divulgazione in genere, da realizzarsi da parte dell’Associazione Comunità Croata di Trieste/Hrvatska Zajednica u Trstu  e per questo fine è destinata la spesa complessiva di 300.000 euro, suddivisa in ragione di 100.000 euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2020.

Sono previsti 232 mila euro per progetti già inseriti in graduatoria per la prima guerra mondiale così come altre cifre per altri progetti di vario tipo deliberati a Pordenone, più soldi e finanziamenti e sostegni per diverse attività teatrali. 

Ma si sostengono anche varie attività museali, cosa che sicuramente andrà valutata a Ronchi qualora dovesse emergere, come già avevo proposto in prima battuta per rompere il ghiaccio, la volontà condivisa di fare un museo che sappia raccontare la storia di questa importante località, dai tempi più antichi sino alla resistenza. E di materiale ve ne sarebbe in abbondanza, a partire da quello disseminato nei vari musei, e nel territorio. Per non parlare del sogno possibile e non utopico di riavere a Ronchi un teatro od un cinema, da tre che ve ne erano allo zero di oggi, passando per la sala dell'auditorium da 100 posti ma che non è e non può essere in grado di sostituirsi ad un cinema o ad un teatro.

Ad esempio al Comune di Gemona del Friuli, viene erogato un contributo straordinario di 250.000 euro per l’esecuzione dei lavori e l’acquisto degli arredi e delle attrezzature necessari al riallestimento della sala teatrale e cinematografica del Cinema Teatro Sociale di Gemona, al Comune di Osoppo, un contributo straordinario di 250.000 euro per l’esecuzione dei lavori e l’acquisto degli arredi e delle attrezzature necessari all’allestimento del Museo della Fortezza di Osoppo;  al Comune di Buttrio, un contributo straordinario di 400.000 euro per l’esecuzione dei lavori e l’acquisto degli arredi e delle attrezzature necessari all’allestimento del Museo della Civiltà del Vino a Buttrio.
Si prevede poco più di un milione di euro  per le finalità di attività di promozione della lettura, la Regione è autorizzata alla sottoscrizione di un accordo con il Consorzio Culturale del Monfalconese, il Centro per la  Salute del bambino ONLUS di Trieste, Damatrà ONLUS, l’Associazione Italiana Biblioteche, l’Associazione culturale pediatri e l’Ufficio scolastico regionale e a concedere al Consorzio Culturale del Monfalconese, quale soggetto coordinatore delle attività, un contributo annuo per la realizzazione delle iniziative previste dall’accordo medesimo.

Insomma diversi finanziamenti contemplati, in attesa di avere il via libero definitivo.

Marco Barone

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