La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Quanti miliardi di lire e milioni di euro sono andati a Trieste con il Fondo Trieste? Quanto è costata Trieste all'Italia?






Quando si parla di assistenzialismo si pensa al Sud Italia, con la nota questione, irrisolta, meridionale. Miliardi di euro prima, milioni di euro oggi, stanziati per cercare di risollevare le sorti di un territorio annesso all'Italia ad un caro prezzo, anche economico, oltre che di sangue. L'Italia è lunga, tanti km ed arrivi nel profondo Est, o meglio Nord Est, o Triveneto. Ed ecco Trieste dove l'Italia è arrivata con una passerella nel 1918, conquistata, ad un prezzo elevatissimo, poi persa sotto il nazismo, poi ha attraversato l'amministrazione italo-slovena, il GMA, ed infine l'Italia. 
Trieste passerà all'amministrazione italiana il 26 ottobre del 1954 e nell'estate seguente arriverà una leggina fenomenale. Quello che venne definito come un piano di provvidenze tra cui la dotazione di un apposito “Fondo” la cui gestione fu affidata all’allora Commissario Generale del Governo per il territorio di Trieste al quale, con la Legge 27 giugno 1955 n.514, venne conferito il potere di effettuare , “anche in deroga alle vigenti leggi italiane”, interventi per lavori pubblici o per opere di carattere economico, sociale ed assistenziale. E poi ancora l’art. 70 della L.Cost. 31.1.1963 n.1 ( Statuto Speciale della Regione Friuli Venezia Giulia) ed attribuiti al Commissario del Governo che aveva ereditato i poteri del Commissario Generale del Governo per il territorio di Trieste. Lo stesso articolo prevede che il riparto dei fondi viene disposto con provvedimento del Commissario del Governo su parere conforme di una Commissione composta : dal Sindaco di Trieste, dal Presidente della Provincia e da cinque Consiglieri regionali. Successivamente il c.d. Fondo per Trieste è stato prorogato con vari provvedimenti legislativi, anche se per importi diversi. Si ricordano tra le recenti somme più rilevanti i circa 15 milioni di euro nel periodo 2007/2009.

La domanda è ma quanto è costata Trieste all'Italia? Quanti i soldi spesi per la sua italianità, italianizzazione? Quanti i soldi spesi per  questa sorta di assistenzialismo in chiave triestina?

Marco Barone

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