Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

In FVG non approderanno navi con migranti, convergenza tra destra tradizionale e Pd. Viva l'Italia unita

Se da un lato l'amministrazione comunale di Trieste ha approvato una mozione con la quale è stata espressa una forte contrarietà all'arrivo a Trieste di navi con migranti, inviando una lettera a diverse autorità locali e nazionali, 
il Pd regionale tranquillizza tutti, da un lato la Presidente della Regione che ha fornito garanzie sul fatto che in FVG non approderà alcuna nave con migranti e dall'altro il consigliere regionale del Pd Codega, presidente della VI Commissione cooperazione allo sviluppo e immigrazione, il quale afferma che "una nave adibita al soccorso è chiamata a restare in prossimità del canale di Sicilia e non perdere giornate di navigazione per risalire l'intero mare Adriatico."
Insomma una vera e propria convergenza tra la destra tradizionale ed il Pd, pur se con modi e toni diversi,  in una regione che "accoglie" circa 5000 richiedenti asilo e dove l'accoglienza diffusa è stata un vero fallimento, a partire dal caso noto di Gorizia. Ed a dirla tutta vista la situazione come sussistente forse è meglio così perchè queste povere persone che affrontano viaggi in condizioni disumane rischierebbero di trovare una situazione in FVG pessima. 
Dunque in FVG non approderà nessuna nave, i friulani e giuliani possono dormire sonni tranquilli e continuare a ricordare quando dai propri porti partivano navi verso l'Australia, quando si andava alla ricerca di una vita migliore, un privilegio che non può essere per tutti, ed i migranti  potranno continuare a sbarcare nei porti calabresi, siciliani, campani, pugliesi, nel Sud Italia insomma, tanto son cazzi loro, no? Viva la solidarietà nazionale in una Trieste che è orgogliosa di essere italiana ma solo per le cose di facciata, a quanto pare.

Marco Barone

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