Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Guerra tra Comune di Monfalcone e Regione:Verrà aperto uno sportello per il lavoro alla Fincantieri di Monfalcone

Pochi posti di lavoro, precari, hanno determinato una situazione a dir poco vergognosa, dove ognuno cercava di portar l'acqua al proprio mulino. Sicuramente è innegabile che quando ha vinto la destra a Monfalcone qualcosa è cambiato nei rapporti con Fincantieri, i toni son mutati, poi se questo faccia parte di una scena teatrale politica o meno saranno i cittadini a valutarlo. Così come è innegabile che la sinistra governativa è costretta a rincorrere. Ed ecco una risposta. L'Agenzia regionale per il lavoro aprirà in via sperimentale uno sportello all'interno del sito produttivo della Fincantieri di Monfalcone per facilitare l'incrocio tra la domanda e l'offerta di impiego.
L'iniziativa rientra in un processo di concertazione tra varie parti ed il detto sportello aprirà in via sperimentale una volta a settimana.
Una manovra politica sostenuta dalla Regione per sfidare sul terreno il Sindaco di Monfalcone e sottrarre materia di propaganda politica?
Non funzionava bene già il sistema dell'agenzia regionale per il lavoro? Che prevedeva già, tra le altre cose, quella che è stata definita come una task force dedicata esclusivamente all'incrocio di domanda e offerta proveniente dall'area del monfalconese.

Probabilmente non è stato capito che certi lavori, in certe condizioni, sicuramente non li vuol svolgere nessuno, meglio disoccupati che precari, con un lavoro con gli annessi e connessi ben noti e con diritti risicati, meglio tutelarsi la salute che rovinarsi la salute per quattro soldi.
E per questo motivo continueranno ad attingere manovalanza prevalentemente straniera, perchè più disposta a lavorare in certe condizioni, ma tutto ciò prima o poi dovrà finire, perchè arriverà il momento in cui anche questi lavoratori si sindacalizzeranno, inizieranno a rivendicare i loro diritti ed allora forse si racconterà una nuova storia e non si assisterà più al triste e deprimente teatro di chi rivendica pochi posti di lavoro ultra-precari in un territorio con una disoccupazione enorme e dove sono stati una infinità a morir per il lavoro per la bestia nera dell'amianto.

Marco Barone 

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