Domenica 25 giugno, alle ore 20.30, piazza Unità d’Italia, ospiterà il concerto “La sofferenza degli innocenti”, organizzato da Diocesi, Comunità Ebraica e il Comune di Trieste. Si legge che "composta da Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, l'opera sinfonico-catechetica presenta la sofferenza di una madre ebrea, Maria di Nazareth, che vede uccidere suo figlio, una sofferenza inaudita che le attraversa l'anima, una spada, un dolore assimilato a quello di ogni madre davanti alla morte dei propri figli, vittime innocenti in tanti campi di concentramento come Auschwitz, Majdanek, Mauthausen, Treblinka, Trieste." Tutti coloro che parteciperanno a quel concerto dovrebbero avere ben ferme nella mente le parole assurde pronunciate da Argüello n
el suo discorso, al Family day del 2015 a Roma, tra le altre cose applaudito, con uno striscione enorme alle spalle con scritto "stop gender nelle scuole". Una riflessione che nasce sul femminicidio e da un caso di cronaca nera accaduto in Svizzera dove un marito dopo la separazione aveva rapito le figlie per poi
probabilmente ucciderle e suicidarsi.
"(...)Ci
sono tanti casi di questo tipo, dicono che questa violenza di genere
sia causata dalla dualità maschio-femmina, ma per noi non è così.
Quest’uomo per noi ha ucciso le bambine per un’altra ragione. Se
quest’uomo è ateo, secolarizzato, non va a messa nessuno gli conferisce
l’essere come persona, ha solo una moglie che gli dà un ruolo: “Tu sei
mio marito” e così lui si nutre dell’amore della moglie. Ma se la moglie lo abbandona e se ne va con un’altra donna quest’uomo
può fare una scoperta inimmaginabile, perché questa moglie gli toglie
il fatto di essere amato, l'essere, e quando si sperimenta il fatto di non essere
amato allora questo richiama l’inferno. Quest’uomo sente una morte
dentro così profonda che il primo moto è ucciderla. Il secondo moto,
poiché il dolore che sente è mistico, siderale e orribile, piomba in un
buco nero eterno e allora pensa: “Come posso far capire a mia moglie il
danno che mi ha fatto? La sofferenza che ho?”. Uccide i bambini. Perché
l’inferno esiste. Dio è amato, e amore. I sociologi non sono cristiani e non conoscono
l’antropologia cristiana. Essere o non essere, ecco il problema vero. Non possiamo vivere senza essere amati. Il problema è che non possiamo vivere senza
essere amati prima dalla nostra famiglia, poi dagli amici a scuola, poi
dalla fidanzata e infine da nostra moglie". Un discorso che non merita alcun commento, ma una condanna ferma, anche da parte di chi a Trieste ha organizzato il concerto "la sofferenza degli innocenti".
Marco Barone
Commenti
Posta un commento