C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Quali i rapporti economici tra Italia e Corea del Nord?


L'economia reale non conosce confini e frontiere e guerra o non guerra che sia, dittatura o non dittatura che sia, gli affari son sempre affari. I rapporti tra le aziende italiane e la Corea del Nord ci sono e sono importanti. A partire da alcune fiere, la Fiera Internazionale Commerciale di Pyongyang (multisettoriale) che si tiene due volte all'anno (maggio e ottobre). 


Importiamo diversi prodotti dalla Corea del Nord ma è interessante guardare le esportazioni. Cosa si esporta dall'Italia principalmente in Corea del Nord? Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia), prodotti chimici, prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, articoli in gomma e materie plastiche, articoli in pelle e simili, prodotti alimentari ed anche strumenti musicali..
(elaborazioni ICE su dati ISTAT).
Sul sito del Ministero degli Affari Esteri a proposito della Corea del Nord si scrive che
L’impegno italiano per la pacificazione e denuclearizzazione della Penisola coreana ha riscosso negli anni un crescente riconoscimento da parte dei principali attori regionali. Nel corso di numerose visite effettuate negli ultimi anni sia da parte italiana che da parte coreana, si sono raccolti importanti apprezzamenti per il ruolo da noi svolto in questi anni. Sempre alla luce dell’importante gesto di riconoscimento compiuto verso la Corea del Nord nel 2000 dall’Italia, primo Paese del G7 a stabilire le relazioni diplomatiche con Pyongyang. Ulteriori importanti iniziative sono poi state realizzate sul filo degli anni, a conferma del tradizionale, pluriennale impegno dell’Italia a sostegno del dialogo intercoreano. L’Italia ha così presentato alla Corea del Nord, quali misure di “confidence building”, un importante pacchetto di interventi di cooperazione, nel settore alimentare, ma anche in quello medico e in campo culturale.

L’Italia è poi impegnata, fin dal 2002, nell’organizzazione di seminari annuali internazionali dedicati alla Penisola coreana. Si tratta di un appuntamento che ha sempre riscosso successo ed interesse, che peraltro rappresenta oggi uno degli ultimi ”fora” attivi in Europa per il dialogo e il confronto sui processi in corso in Corea del Nord e nell’intera Penisola. La sesta edizione del seminario si è tenuta l’1 dicembre 2008, con la partecipazione dei Vice Ministri degli Esteri delle due Coree.

Mentre alla voce viaggiare sicuri si sottolinea che 

Si sono verificati limitati episodi di schermaglie tra gli eserciti nordcoreano e sudcoreano che possono avere nuovamente luogo nella zona a ridosso di confine tra le due Coree con scambi di artiglieria. (...)
In situazioni di emergenza, è possibile rivolgersi primariamente all’Ambasciata di Svezia a Pyongyang, che cura per conto dell’Italia le questioni consolari in Corea del Nord (l’Italia ha, infatti rapporti diplomatici con la Corea del Nord ma non è presente nel Paese una propria Ambasciata). (...) Sono in generale da evitare le aree militari e la zona di confine del Paese, specie quella con la Corea del Sud (province del South Hwanghae, North Hwanghae e Kangwon).

Insomma i rapporti economici ci sono e sono importanti in quella Corea del Nord che sembra diventare sempre di più terra del caffè, forse è anche per questo che sono nervosetti ultimamente, a parte ovviamente le provocazioni, solite, come poste in essere da parte di chi continua a determinare conflitti nel globo...

Marco Barone

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