Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Un nuovo sciopero generale della scuola contro la #schifoscuola il 17 marzo

Nel giorno dell'anniversario dell'Unità d'Italia viene proclamato, per ora, dai Cobas ed Unicobas uno sciopero generale nel settore della scuola. Il 17 marzo è anche il giorno ultimo dove alla Camera verranno discussi i famigerati decreti attuativi di quella che oramai è passata nella mente che non mente come la #schifoscuola che ha subito superato l'etichetta di cattiva scuola, antitesi reale della buona scuola, la peggior legge in materia d'Istruzione, mai scritta, da quando esiste la Repubblica italiana. Un primo importante sciopero vi è stato nel maggio del 2015, con una partecipazione enorme, con cifre che andavano dal 72% all'80%  . Una riforma che ha introdotto bonus che si sono rivelati un grande malus, competizione, frammentazione, mobilità, precarietà e che ha dimenticato gli ATA, e visto il quadro generale viene da dire forse, per fortuna. Ed i decreti attuativi peggiorano ancor di più la situazione. Pochi posti messi a concorso, si parla di circa 22 mila posti e sono previsti 255 mila partecipanti, si introduce un tirocinio di tre anni, pagato per i primi anni a 400 euro per soli 10 mesi e poi supplenze. Le disastrose prove INVALSI saranno funzionali per essere ammessi all'esame con il quale si concluderà sia il primo che il secondo ciclo d'istruzione, e si estende anche all'inglese. Tante piccole e sistematiche pecche, dove i margini di intervento migliorativi sono futili tentativi finalizzati a migliorare ciò che non è migliorabile. Piccole toppe invisibili che non muteranno di un solo centimetro il vestito della legge 107 del 2015. Una legge scritta contro la volontà della comunità scolastica, presa in giro da una fuorviante consultazione preventiva, ed ora replicano con una consultazione successiva, quando il tutto è stato già predeterminato. Sarà uno sciopero importante, che farà morale, che servirà ad unire tutta quella massa contrastiva che si è ribellata alla citata legge e dare l'ennesimo segnale ad un governo che persevera diabolicamente nella via sbagliata ma perfettamente in armonia con un sistema profondamente sbagliato, ed è dalla scuola che si deve partire per un ribaltamento morale, etico e sociale del pessimo quadro realista esistente.

Marco Barone

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