C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Se Obama accoglie con sorrisi Trump mentre la piazza protesta




Non verranno dimenticate le immagini del saluto di Obama, nobel per la pace, a Trump. Non è solo una questione di rispetto istituzionale, ma altro. Sorrisi, abbracci, pacche sulle spalle, e poi ancora applausi al discorso di Trump, così come applaudiranno Bush, e Bill Clinton. Quel Bill Clinton che nel 1994 ha dato il via al vergognoso muro con il Messico che esiste in gran parte da lungo tempo. Ma che l'Occidente ha fatto finta di non ricordare, anzi, lo aveva proprio rimosso, e quando Trump in modo provocatorio disse che lo avrebbe fatto costruire ai messicani, apriti cielo. Incoerenza. Trump, il nazista, il fascista, il razzista, eppure viene accolto come si accoglie una persona normale, certamente non razzista, o nazista o fascista.
Ed il tutto mentre la piazza protesta.
Una piazza incazzata, giustamente, per le parole espresse in più di una occasione dal destro Trump, ma non è dato sapere se questa piazza si sarebbe ugualmente attivata nel caso di vittoria della guerrafondaia Clinton.  Tanti dubbi sorgono sul punto. America, democrazia, governata da un sistema famigliare molto pesante e potente. Trump non avrà avuto la maggioranza dei voti degli americani, ma ha vinto.Così come oggi, 20 gennaio, ha vinto tutta l'ipocrisia di un sistema politico, che con applausi, sorrisi ed abbracci, si allontana ancora di più dalla società che ha visto in Trump un pericolo reale. Non è una questione di galanteria politica. In questo contesto era necessario mantenere almeno un minimo grado di "freddezza". Ma così non è stato. Verrebbe da pensare che il tutto sia solamente una grande mascalzonata politica.

Marco Barone

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