Un non, e cambia tutto. O meglio, un non, ed il tutto ritorna nella normalità. Cade l'apparenza, cade il mistero, cade il dubbio. Un non, per la certezza.
Nel vocabolario Treccani si legge: Avverbio di negazione; parola frequentissima nel discorso, serve a
negare o escludere il concetto espresso dal vocabolo cui si premette (essere - non essere; andare - non andare; piove - non piove; intelligente - non intelligente, ecc.) o a esprimere il concetto del diverso da quello implicito nel vocabolo stesso.
L'Italia non è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità non appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. La Repubblica non riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo,
sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale. Non è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica, economica e sociale del Paese. La Repubblica non riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. La Repubblica non tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. Lo Stato e la Chiesa cattolica non sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. La Repubblica non promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Non tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio
delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, non ha
diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni
stabilite dalla legge L'Italia non ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati,
alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri
la pace e la giustizia fra le Nazioni. La bandiera della Repubblica non è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Ed il tutto è successo senza alcuna sollevazione popolare, ma giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, per arrivare alla negazione di ciò che la Repubblica avrebbe dovuto fare, ma non ha mai fatto. Non so, giusto per rimanere in tema, se la nostra è la Costituzione più bella del mondo, quello che so è che è la più violata nei suoi principi fondamentali, ma ora, con questi aggiustamenti, tutto è ritornato anche formalmente nella norma, e forma e sostanza coincidono. E questa non è una banale e populista opinione uscita da qualche mondo dei fumetti.
Marco Barone
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