La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Migranti:Bisiacaria ad alta tensione.Dalla testa mozzata di maiale al centro islamico di Monfalcone, alla molotov di Turriaco



E' un dicembre ad alta tensione in Bisiacaria. Piccolo ritaglio di terra, tra Carso, Isonzo ed Adriatico, nel profondo Nord Est. Era l'inverno del 1944, quando si uccideva il maiale. E l'uccisione del maiale è una tradizione che ancora resiste in questi luoghi. Si racconta che vi era anche la luna con un chiarore enorme. Ed in quella sera, Lojze Andric, noto come il dalmato, appartenente alla Brigata d'assalto Garibaldi Trieste, venne ucciso in un tremendo agguato a Soleschiano di Ronchi,  posto in essere da parte dei repubblichini. Nel cimitero di Ronchi vi è un piccolo ma importante monumento, eretto il 29.10 del 1978, presso il quale ogni 25 aprile l'ANPI di Ronchi e la nostra comunità effettua una delle tappe importanti per la celebrazione della festa di liberazione. Lì si può leggere: “Vjekoslav Andrijic Padu Borec Narodnoosvobodilne Vojne 1941/45 al combattente caduto nella guerra di liberazione nazionale". Croati, sloveni, italiani, che dopo decenni di frammentazione e divisione a causa di politiche fasciste durissime ed aspre, hanno ritrovato solidarietà ed unità grazie anche alla lotta di liberazione. Fratellanza. Ma cosa è rimasto di questo spirito di fratellanza, in Bisiacaria? Continuano ad essere pochissimi i Comuni che ospitano i richiedenti asilo, e si tratterebbe di mettere in disponibilità pochi posti, 2,5 circa profughi ogni mille abitanti, e se ben gestita la cosa potrebbe divenire una grande opportunità di lavoro anche per gli italiani. Invece, accade che a Monfalcone viene fatta pervenire una testa mozzata di maiale al centro islamico locale. Intimidazione in pieno stile mafioso.Solo che i mafiosi utilizzano le teste mozzate di capretto, anche se è da segnalare che è spesso la 'ndrangheta ad usare la testa di maiale mozzata come gesto di intimidazione, come minaccia di morte, e come invito all'omertà, ed al centro islamico di Monfalcone è stata usata quella di maiale, e non poteva essere altrimenti, perchè lo scopo era punire e colpire e denigrare i mussulmani ed i bengalesi. I motivi? Possono essere vari. A qualche giorno di distanza, nel vicino Comune di Turriaco, una molotov con una lettera di minacce contro il Sindaco Bullian, il motivo? L'aver fatto semplicemente il proprio dovere in materia di accoglienza ed immigrazione, e si parla di 12 richiedenti asilo. Lettera, per quello che è emerso, sgrammaticata. Tipico stile di coloro che si reputano italianissimi, che non sono in grado neanche di mettere insieme una frase corretta in italiano, e forse farebbero bene a ritornare a scuola, a studiare, perchè magari lì apprenderebbero meglio il senso dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Quale la miglior risposta? Come già ricordato una miriade di volte, non con atti simbolici che trovano il tempo che trovano, qui vi è l'urgenza di atti concreti, andare avanti per la propria strada, non cedere, e con una bella svegliata dei Comuni dormienti, che facciano il loro banalissimo dovere, accogliendo entro determinati limiti e possibilità e con una distribuzione equa all'interno del nostro territorio. Questa è la miglior risposta che si può dare a questi vigliacchi e delinquenti, a gesti intimidatori, accoglienza, integrazione, fratellanza e solidarietà reale, concreta, non a chiacchiere.
Marco Barone

 

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