La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

La decapitazione del Re Moro nel presepe di Monfalcone. Siamo certi che non sia un gesto razzista?




A Monfalcone dopo diversi anni è ritornato il presepe. Il presepe è proprio della nostra cultura, una miscela di tradizione religiosa ma anche laica, basta vedere quello storico che viene ogni anno realizzato nella bellissima Napoli, ogni anno vi sarà un personaggio diverso. A Monfalcone è stato decapitato il Re Moro. Atto vandalico, da condannare, certamente. La lettura che si è data è stata univoca. Anzi, vi è chi ha parlato di rappresaglia alla luce del gesto in stile mafioso che ha colpito la locale comunità bengalese, una testa mozzata di maiale davanti al centro islamico locale. I re magi erano tre, il re vecchio, giovane e moro, come tre erano i doni, oro, incenso, e mirra. Siamo cresciuti con queste tradizioni. Ma la cosa interessante è che il re moro è l'unico con la pelle nera, tanto che nel corso del tempo, quando ancora si parlava in modo infausto di razze umane, si disse che i tre magi rappresentavano le tre razze principali della nostra società, ed il moro era il re d'Africa e si attribuì all'epidermide il colore nero, fatti che risalgono circa intorno al XII-XIII secolo. Così come è noto che sarà proprio con gli effetti del colonialismo e l'affermazione della piaga sociale della schiavitù che inizieranno a diffondersi i santi con la pelle nera. Perché colpire proprio il moro? Che poi non era neanche il più esposto tra le statuine del presepe di Monfalcone? Sorge il sospetto che questo gesto si debba collocare in continuità con gli ultimi eventi, dalla molotov di Turriaco, alla testa mozzata di maiale di Monfalcone. Si è volutamente colpire l'unica statua di colore nero e dunque non è da escludere che chi ha compiuto tale gesto è perchè governato da sentimento razzista più che da sentimento anti presepe. Perché voleva dire che chi ha la pelle nera in quel presepe non ci deve stare, imponendo con quel gesto violento una sua visione ultra-razzista sia del presepe che della società? E magari farebbe bene costui a studiarsi meglio i precetti del cristianesimo,della sua religione, che parlano di fratellanza, precetti sistematicamente violati e lesi soprattutto da chi magari pensa di veder assolti i propri "peccati" da razzista con una semplice confessione.

Marco Barone

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