C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Il nuovo ministro dell'Istruzione è Valeria Fedeli. Ha sostenuto il famoso comma 16,ma basterà per cambiare rotta?

E' stata una operazione da dolcetto o scherzetto? Cercando di rimanere seri, il nuovo ministro al MIUR sarà il vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli. Lei ha sostenuto l'introduzione del famoso comma 16 nella legge 107 del 2015, quello che ha scatenato l'ira della reazione, qualcuno ha parlato di introduzione della teoria gender nella scuola, menzogne, anche perchè non esiste alcuna teoria gender. Quello che esiste è un comma, che recepisce principi di diritto comunitario, di civiltà, che ancora oggi attende di essere applicato. Ma questo è uno dei pochi commi salvabili nella legge 107 del 2015, il resto è totalmente da cestinare, ha creato non solo cattivi umori, ma tensioni, scontri, scioperi, contrasti, che continueranno fino a quando non si porrà fine ad una delle peggiori leggi mai scritte in materia d'Istruzione nella storia della Repubblica italiana. E questo al Governo lo sanno bene, non è un caso che la Giannini è stata messa da parte, nonostante quella fosse la riforma più bella del mondo, come dicevano, anche perchè, diversamente da altre sue colleghe, non era intoccabile, e poi dovevano dare un segnale di pseudo-cambiamento. Hanno nominato come ministro una persona che si è battuta per l'unica cosa decente della legge 107 del 2015, ma servirà questo per far digerire l'indigeribile? Penso proprio di no. Visto che il tempo per mettere mano a questa legge non vi è, se si andrà al voto in tempi rapidi, come chiede il popolo italiano, che almeno attuassero pienamente quel comma 16, con l'inciso che questo non significherà legittimare la buona scuola e ciò che essa rappresenta ed è. Cioè una grande schifezza. Bersani,in una delle sue battute, che fanno certamente concorrenza a Grillo, che non fa più ridere, disse che non si può mettere la camicia di forza ad una pentola a pressione. E la pentola a pressione nella scuola è bollente. La scuola è il termometro politico della società. Ed il ministero della scuola è quello più delicato in questo momento e non è un caso che proprio lì è avvenuto un "cambiamento" che ha un certo senso dal punto di vista simbolico e dell'apparenza.

Il decisionismo è entrato con forza, nel momento in cui è stato legittimato dall'alto del governo che dopo mille giorni è caduto. Mille giorni son bastati per capitalizzare tutta quell'antipatia ed intolleranza che non è riuscito neanche Berlusconi in vent'anni a realizzare. In questo sì che è stato il governo dei record. Dopo il cazzotto che si è preso il decisionismo il 4 dicembre, vi sarà uno stop al decisionismo anche nelle scuole? Perseverare è diabolico si dice.

Marco Barone

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