Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Sinistra Per Ronchi contro il pensiero unico a sostegno "dei legionari"

Devo constatare che a Ronchi, in merito alla nota questione dei Legionari, esiste già quella che potrebbe essere l'anticipazione del partito della nazione, sulle questioni storiche, con l'inclusione, però, dei 5 stelle. Da chi dice che dei legionari non è uno stupido retaggio del passato, a chi la denominazione dei legionari ha connotazione unica a chi la storia non si cancella e che la proposta di rimozione dei legionari è semplice demagogia. Insomma, una sorta di pensiero unico che emerge soprattutto tra coloro che fino a neanche un mese addietro governavano insieme ed oggi sono in guerra, magari per poi ritornar amici come prima se non più di prima, chissà. Dei legionari è una denominazione nata nel e per il fascismo. Su questo vi è poco da dire. E non ha nulla da condividere con Ronchi e la storia di Ronchi, visto che quella Marcia è partita casualmente da Ronchi che ha ospitato coloro che occuperanno Fiume solo per qualche miserabile ora, e nessuno di Ronchi partecipò all'impresa del duce mancato. Chi politicamente sostiene il contrario, farebbe bene a riprendere i libri di storia in mano e studiare. E qui non si vuole cancellare la storia. Basta con questa sciocchezza. Si vuole solo cancellare il titolo dei legionari da Ronchi. E sono due cose diverse. Come Sinistra per Ronchi raccogliamo pienamente quanto ovviamente maturato con il progetto Ronchi dei Partigiani e lo proponiamo in vista del voto del 23ottobre. Ed anche la storia è una priorità, soprattutto oggi, dove i revisionismi stanno favorendo fascismi del terzo millennio. Ma quale potrà essere il nuovo nome di Ronchi? Sicuramente non ritornare al vecchio Ronchi di Monfalcone. Anche perchè quando Ronchi si chiamava in questo modo, i bolli, ad esempio, riportavano la sola dicitura Ronchi. E poi si è appena vinto un referendum contro la fusione con Monfalcone, e figuriamoci a proporre Ronchi di Monfalcone. Insomma per i ronchesi o ronchigini, Ronchi è sempre stata solamente Ronchi, e poi in sloveno esiste solo come Ronke. Potrebbe essere semplicemente Ronchi. In Italia esiste una frazione nel comune di Cuneo, che si chiama Ronchi, oppure esiste il Comune di Ronchi Valsugana in Trentino Alto Adige. Dunque il solo Ronchi, come Comune, è possibile. Ma tra le varie proposte, oltre a quella dei Partigiani, vi è Ronchi d'Isonzo, Ronchi del Carso, Ronchi delle Private, Ronchi della Bisiacaria. Infine, faccio presente che è in fase di ultimazione il nostro libro che parla proprio della vicenda "ronchi dei partigiani". Vi sono interventi di diversi storici sia di rilevanza nazionale che internazionale. Ricordo che Boris Pahor ha affermato che dei legionari non ha più, oggi ragione e diritto di esistere, tolta la cittadinanza onoraria a Mussolini è altrettanto naturale togliere la denominazione dei Legionari di Ronchi, ben tenendo conto anche del fatto che oggi popoli e paesi come l’Italia, Slovenia e Croazia vivono in amicizia, e che Ronchi è un territorio multietnico, multiculturale e vista anche la presenza dell’aeroporto, sarebbe il caso di accogliere, chi giunge in questi luoghi, in modo diverso e non con la denominazione dei Legionari.
Marco Barone

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