La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Piazza Pulita e la questione di Gorizia: che figura orrenda che ha fatto la città

E' almeno dall'estate del 2013 che nella provincia di Gorizia vi sono problemi sulla questione immigrazione. Problemi che hanno avuto la loro esasperazione, a causa di una non voluta e mirata politica di non accoglienza che si è accanita nei confronti dei richiedenti asilo fuori convenzione, dunque fuori da ogni processo minimo di umanità ed ovviamente fuori da Gorizia. Ma fuori da Gorizia non ci sono andati, almeno spontaneamente. Dopo mesi e mesi di articoli, inchieste dedicate soprattutto dal Piccolo di Gorizia, ma anche dal Messaggero Veneto, a questa ignobile situazione, poi vi è stata una fugace attenzione da parte di alcuni giornali aventi rilevanza nazionale ed ora è approdata in seconda serata sul seguitissimo programma di La7 quale Piazza Pulita. Da un lato trovavi la nostra Presidente della Regione, ospite in questa puntata, che alle domande precise e puntuali del conduttore del programma, sul perché a Gorizia accade quello che accade, rispondere con i dati dell'accoglienza diffusa. Su oltre 200 Comuni poco più di 50 hanno fatto qualcosina, ci sono state buone intenzioni sicuramente ad Udine e Trieste, con due progetti diversi, ma che hanno avuto poco successo, in merito ai richiedenti asilo "fuori convenzione". Non ha risposto la nostra Presidente della Regione sul caso Gorizia. No. Pagina nera e fallimentare della situazione immigrazione nella nostra regione . Al 12 novembre scorso, in FVG risultavano 3.216 presenze (2.979 persone giunte autonomamente e 237 trasferite qui dal ministero). Ad oggi risulta che è la Lombardia a ospitarne la quota in percentuale più alta, 13%, la Sicilia è scesa al 12%, il Lazio 9%, Campania 8%, Piemonte, Veneto e Toscana 7%, Emilia-Romagna e puglia 6%, Calabria 4%, Marche, FVG, Liguria e Sardegna 3%, Abruzzo, Trentino-Alto Adige, Molise e Umbria 2%, Basilicata 1%, Valle d'Aosta 0,2%. Le quote che sono state date a livello nazionale, per la ripartizione dei migranti, rispondono ad un calcolo matematico che offende l'intelligenza ed anche quella immagine che si è sempre avuta dell'Italia. Italia, Paese del sole e dell'accoglienza. Mai si deve generalizzare, sia chiaro, però è innegabile che chi non conosceva la situazione di Gorizia, dopo aver visto il programma nazionale, quale Piazza Pulita, cosa avrà pensato? Che questa città è reazionaria, che ospita i "fascisti del terzo millennio" che vuole i muri, che abbandona chi fugge dalle guerre sulle rive dell'Isonzo, ove ad agosto è anche morto un ragazzo migrante. Gorizia, da questo punto di vista ne è uscita con le ossa rotte. E la colpa non è dei fuori convenzione, o di chi lotta per dare loro un minimo di assistenza, stante le gravi omissioni come poste in essere da alcuni Enti Istituzionali. La colpa è di chi ha alzato volutamente i muri. A pensarci bene Gorizia ha nel suo piccolo anticipato quello che poi è successo nella realtà europea. I muri dell'Ungheria, i muri della Slovenia, ora quelli dell'Austria. Gorizia che ha tanto festeggiato la caduta del suo piccolo muro di Berlino, ha anticipato la rinascita dei peggiori muri di Europa, quelli che respingono i migranti, tradendo, in perfetta armonia con la nostra disastrata Europa, l'articolo primo della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, detta anche Carta di Nizza. Già, Gorizia la Nizza austriaca, verrebbe da dire. Quella che non c'è più. "La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata".
A breve verrà depositato, da una parte della società civile goriziana e non solo, ed anche da una parte del mondo del volontariato, uno specifico esposto alla Procura della Repubblica sulla oramai indegna e consolidata questione di Gorizia. Diverse sono le ipotesi di reato individuate, si parla di abuso d'ufficio, omissione di soccorso, omissione d'atti d'ufficio, omicidio colposo, con fatti che partono dall'estate del 2013 sino ad arrivare ai giorni nostri. Esposto che è stato pensato, nel caso in cui le vie si esauriranno in modo negativo, per approdare anche alla Corte Europea dei diritti dell'Uomo. Ecco, questo è il volto della bella Gorizia, che non è stato mostrato in televisione, la Gorizia che tutela la carta di Nizza, la Gorizia che si batte per la difesa della nostra madre Costituzione, la Gorizia che non vuole né muri, né confini, né razzismi e né fascismi. Se a Gorizia è stata anticipata la fine dell'Europa, Gorizia può diventare la culla della nuova Europa. Europa non governata da psicosi securitarie finalizzate a demolire le nostre libertà civili, ma una Europa che sappia vivere di libertà, laicità e fratellanza e dignità viva e diffusa. Intanto, in tutto ciò vi è un particolare senso del ridicolo, per non dire altro, che continua. Nel giro di pochi mesi si è passati da Monfalcone a sobborgo di Calcutta, a Gorizia frazione di Kabul!. La prossima quale sarà? 



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