Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Se per il Prefetto di Gorizia Monfalcone è come un sobborgo di Calcutta e Casapound non è fascista



Una lunga intervista pubblicata sul quotidiano il Piccolo edizione di Gorizia del 19 luglio, avrà certamente creato diversi malumori da un lato, e dall'altro, invece, fomentato sorrisini a chi da mesi, se non da anni, continua a gettare fango su Monfalcone presentandola quasi come un Bronx. Il Prefetto di Gorizia, che a breve lascerà questa Prefettura per recarsi a quella di Udine, ha espresso due concetti a dir poco incondivisibili. Il primo riguarda la questione, oramai nota, degli stranieri a Monfalcone. Dice che per alcuni aspetti Monfalcone gli ricorda un sobborgo di Calcutta e che vi è un problema abitativo ove sarebbero diversi gli appartamenti nei quali alloggiano anche decine di stranieri. Premesso che se il Prefetto è a conoscenza di questi dati, sarebbe importante renderli pubblici, anche perché esiste una normativa chiara e precisa, esistono condizioni di abitabilità che devono essere certificate ed ottemperate. Se esistono condizioni di abitabilità fuori norma queste vanno sanate. Si tratta di case concesse in locazione? Ed i proprietari monfalconesi ne sono a conoscenza? Vigilano? Visto che anche loro potrebbero avere delle responsabilità in tal senso? Se sussistono problemi di condizioni di abitabilità esistono diverse misure per poter intervenire, stante anche la presenza pure a Monfalcone di diverse case così dette sfitte. Il fatto che per questo possa sembrare, Monfalcone, un sobborgo di Calcutta, sinceramente mi pare un paragone semplicemente fuorviante che non sta né in cielo e né in terra, per non dire altro. Poi altra considerazione che viene mossa dal Prefetto di Gorizia, è su Casapound, in relazione al noto ed evitabilissimo, ma non evitato, evento del 23 maggio, che comunque ha visto in Gorizia una imponente risposta con la manifestazione antifascista ed antimilitarista. Per il Prefetto di Gorizia “casapound non è una organizzazione di stampo fascista”. Leggere queste dichiarazioni dopo, ad esempio, i noti fatti di Roma per la questione profughi, respinti a colpi di sassate e saluti fascisti lascia a dir poco perplessi. Forse il Prefetto di Gorizia non è a conoscenza che nel programma Politico di Casapound vi è questo passaggio? “ Noi vogliamo un'Italia libera, forte, fuori tutela, assolutamente padrona di tutte le sue energie e tesa verso il suo avvenire. Un'Italia sociale e nazionale, secondo la visione risorgimentale, mazziniana, corridoniana, futurista, dannunziana, gentiliana, pavoliniana e mussoliniana” . Chissà. Quello che ci si augura è che il nuovo Prefetto di Gorizia, che si insidierà a breve, possa esprimere opinioni e valutazioni, alla luce della importante carica rivestita, in un contesto storico molto difficile, ove i razzismi, le xenofobie sono all'ordine del giorno, con diverso giudizio e criterio. 

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