Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Chi vuole il male di ‪#‎Ronchi‬ vuole la fine dell'esistenza del suo essere libero Comune

Chi vuole il male di ‪#‎Ronchi‬ vuole la fine dell'esistenza del suo essere libero Comune. Camminando per Ronchi, lì ove scorre fugace l'acqua nel piccolo canale, sospendi ogni ira, sospendi ogni rabbia, sospendi ogni frenesia, e pensi. Pensi, perdendoti sulle acque del piccolo canale di Ronchi, che la sua libera esistenza di essere Comune, bene primario e vitale costituzionale, sarà la battaglia delle battaglie nella vita della democrazia e partecipazione per questa nostra comunità. Ed io, come è noto a diversi, è da tempo che ho preso posizione a sostegno di ciò,  con diversi interventi in materia, e sono disponibile a mettere a disposizione il mio contributo, la mia esperienza, la mia passione, le mie idee, la mia voglia di ribaltamento dei valori dominanti in questa società perfida, per Ronchi, per la nostra comunità e per la nostra difficile regione.

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