A proposito della provincia di Gorizia/Monfalcone o ....Isontina

  IN FVG si è registrata in materia di province una situazione bizzarra. Prima le aboliscono, poi nascono le UTI, poi gli EDR, poi si propone il ritorno a ciò che è stato abolito il tutto in una regione che deve fare i conti con un calo demografico devastante forse la migliore soluzione sarebbe quella di costituire la provincia autonoma di Trieste e di Udine, sul modello del Trentino Alto Adige/ Südtirol inglobando l'Isontino o nella provincia di Trieste o in quella di Udine? Intanto, giunge la proposta della costituzione della provincia di Gorizia/Monfalcone. Ogni volta che si tocca il nome di qualcosa, si scatena sempre un putiferio, il merito però di questa proposta, a prescindere dal nome, è quello di aver acceso l'attenzione sul fatto che vi è la necessità di unire un territorio diviso come non mai. Da un lato hai Monfalcone che va oltre i 30 mila abitanti, dall'altro Gorizia che scende sotto la soglia dei 34 mila abitanti. Da un lato hai Monfalcone centrica, in qu

Breve nota dopo il disastro del ‪ 25 giugno‬ per la ‪ scuola‬ pubblica



Immagino il sentimento e lo stato d'animo di molti, anzi dei tanti che in questi mesi hanno lottato, con più scioperi, con più iniziative, per la scuola della Costituzione. Oggi, questa scuola, teoricamente, non esiste più. Non eravamo in tale drammatico 25 giugno in molti per le strade, perché? A parte qualche località, non mi pare di aver visto ondate oceaniche. Sarà stato lo sconforto? Il senso di sfiducia? Il tanto oramai non vi è più nulla da fare? In un mese abbiamo già perso tutto lo slancio del maggio nostrano? La lotta per la difesa per la scuola pubblica è una cosa seria, è lunga, molto lunga, e nei momenti cruciali deve vedere la massima partecipazione. Alcune realtà anche sindacali hanno abbandonato il terreno di lotta, hanno fatto poco o nulla, perché? Cosa è cambiato da maggio ad oggi? Un fico secco marcio, se non che questa non riforma, ma riscrittura ex novo della scuola è passata al Senato. Certo, non è passata liscia, questo è vero, e ciò brucia all'arroganza dei governanti, però è passata. Si è sicuramente maturata la piena consapevolezza di quanto cattivo sia questo PD, ora non più semplice avversario politico, ma nemico politico ed andrà contrastato, democraticamente, in ogni sede e luogo. Sicuramente perderà ancora una marea di voti, così come i deputati ed anche senatori( che tanto non verranno più eletti ma scelti dall'alto) che hanno votato tale violenza anticostituzionale. Però oggi per l'Italia eravamo pochi. Angoscia, incazzatura, sconforto, e silenzio. Ci vogliono azzittire. E forse come atto di protesta in questi giorni il silenzio nei collegi docenti che verranno potrà essere anche attuato. Così come si potrà valutare di condurre istanze nelle Prefetture di tutte le città, come abbiamo fatto in questo 25 giugno a Trieste affinché ogni Prefetto dica "guardi sig. Presidente che i lavoratori della scuola non la vogliono questa riforma, è una riforma contro i lavoratori della scuola, contro la scuola della Costituzione, viola la Costituzione, non la firmi". Parole magari gettate al vento dell'illusione, ma pur sempre un gesto che non lascerà indifferenti. Ecco, non rimanere indifferenti, non vivere lo sconforto, e neanche la rassegnazione. Non è ancora finita. Vi sono passaggi importati, come quello della Camera e poi la firma del Presidente della Repubblica e chissà che proprio lui non la blocchi, ma chi ci crede realmente? Abbiamo tempo, ma neanche tanto, per avviare referendum abrogativo, per esempio, via che andrà intrapresa, così come andranno intraprese altre vie, da quelle legalitarie a quelle di lotta ed ostruzionismo quotidiano. Non si deve più collaborare con i Dirigenti scolastici, ad esempio. Vivere ogni giorno in stato di conflitto. D'altronde non siamo stati noi a dichiarare "guerra" ma loro. Insomma, anche se questo 25 giugno è stato triste per la nostra scuola, non abbiamo scelta, o subire la scuola azienda o semplicemente resistere per la scuola della Costituzione. All'universo della scuola la scelta, io so da che parte stare e sono certo che lo sapete anche voi.

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