C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Se devi sostenere dei costi per ripristinare il cognome originario dopo l'italianizzazione forzata

Recentemente ho pubblicato per la rete un post dal seguente titolo: “Risarcire chi ha avuto il cognome italianizzato e ripristinare la toponomastica antefascismo”. 
In sostanza effettuavo una riflessione ove lasciavo intendere, tra i vari punti, che è certamente  un diritto, di chi per colpa e mano del Regno d'Italia prima e regime fascista poi, ha subito la violenza dell'italianizzazione forzata del proprio cognome, di  pretendere un giusto risarcimento danno anche a livello economico. 
Anche perché se la nostra Corte Costituzionale con la sentenza del 22 ottobre 2014, n. 238 ha affermato che “il totale sacrificio che si richiede ad uno dei principi supremi dell'ordinamento italiano, quale senza dubbio è il diritto al giudice a tutela di diritti inviolabili, sancito dalla combinazione degli artt. 2 e 24 della Costituzione repubblicana, riconoscendo l'immunità dello Stato straniero dalla giurisdizione italiana, non può giustificarsi ed essere tollerato quando ciò che si protegge è l´esercizio illegittimo della potestà di governo dello Stato straniero, quale deve ritenersi in particolare quello espresso attraverso atti ritenuti crimini di guerra e contro l' umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona”, è evidente che azioni risarcitorie contro i crimini compiuti sotto il fascismo sono certamente percorribili. Anche perché sarebbe a dir poco surreale vedere riconosciute solo azioni risarcitorie contro i crimini compiuti dal nazismo e non dal fascismo.
Ricordavo che non si conosce la quantità esatta, precisa, dei cognomi italianizzati e saranno certamente migliaia di migliaia,  così come quanti sono stati i reali  decreti emessi, ai sensi della legge 1991 28 marzo, n. 114 con la quale emerse la possibilità in Italia di ripristinare il cognome originario.  
Ma anche ai sensi del comma 1 dell'art.11 della L. 15 dicembre 1999, n.482 “...i nomi dei quali siano stati modificati prima della data di entrata in vigore della presente legge o ai quali sia stato impedito in passato di apporre il nome di battesimo nella lingua della minoranza, hanno diritto di ottenere, sulla base di adeguata documentazione, il ripristino degli stessi in forma originaria”, oppure  ai sensi del comma 3 dell'art.7 della L.23 febbraio n.38 “i cittadini appartenenti alla minoranza slovena possono ottenere il cambiamento del proprio nome redatto in lingua italiana e loro imposto anteriormente alla data di entrata in vigore della legge 31 ottobre 1966, n.935, nel corrispondente nome in lingua slovena o in quello, sempre in lingua slovena, abitualmente usato nelle proprie relazioni sociali. Certamente una commissione di studio e d'inchiesta sarebbe necessaria per comprendere la dimensione e la grandezza di questa triste tragedia nefasta tutta nostrana. 
Sicuramente studi importanti sono stati realizzati, come l'identità cancellata, nella sola area di Trieste diversi studiosi hanno calcolato più di 50 mila cognomi italianizzati a partire dall'avvento del Regno d'Italia, ma è necessaria una visione globale e compiuta complessiva di questa violenza unica nell'Europa occidentale.
Ebbene, l'articolo citato è stato commentato da una persona la quale ha evidenziato che la procedura prefettizia attraverso cui si conferisce il ripristino del cognome originario è gratuita, ma tutti gli atti conseguenti, tutte le procedure successive sono a carico del richiedente.  E non è stata l'unica segnalazione giunta in tal senso.
La persona in questione, che aveva sollevato il caso a Trieste, ha evidenziato che “ in pratica il ripristino del cognome sulla patente, codice fiscale, carta d’identità, passaporto, tessere varie , INPS , catasto urbano .... , con relativi bolli , restano a carico del richiedente... come resta a carico del richiedente l'eventuale denuncia per "sostituzione di persona" nella eventualità che non si ottemperi rapidamente all'obbligo di aggiornamento di tutti i documenti di cui sopra”. 
Ricordando altresì che per questo motivo ha deciso di rinunciare ad un suo laico sacrosanto diritto. Insomma la burocrazia certamente non aiuta, ma non aiuta neanche lo Stato italiano il quale non solo, a parer mio, avrebbe l'obbligo di risarcire chi ha subito tale nefandezza, ma anche di garantire l'assoluta gratuità della procedura complessiva e di tutti gli atti conseguenti in relazione al cambio del cognome  o nome finalizzato al ripristino del cognome e/o nome originario. 
Il richiedente non dovrebbe sborsare neanche un centesimo! Quanti avranno rinunciato all'esercizio di questo diritto per colpa della burocrazia e di tutto ciò che vi è connesso? Quanti sono stati realmente informati sulle modalità di esercizio di questo diritto? Lo Stato italiano ha provveduto ad inviare a tutte le famiglie interessate un foglio informativo per delucidarli su ciò? Insomma ci troviamo innanzi ad un paradosso allucinante ma anche con attenzioni diverse perché se da un lato vedi lo Stato tutelare e risarcire ed intervenire con diversi provvedimenti a favore di chi ha subito e vissuto certe situazioni in ordine alle vicende del confine orientale, assumendosi obblighi e doveri morali discendenti da situazioni antecedenti rispetto alla nascita della Repubblica, lo stesso trattamento, lo stesso riconoscimento, la stessa premura ed attenzione non sussiste nei confronti di chi ha subito violenze da parte del Regime Fascista di questo Paese. 
D'altronde, l'Italia si è mai assunta le responsabilità per quello che ha compiuto nel Confine Orientale ed in Jugoslavia? 
Ha mai chiesto scusa? 
Ha mai risarcito economicamente chi è stato imprigionato nei campi fascisti italiani? Ha mai risarcito chi ha visto le proprie terre essere  espropriate dal Regno e dal Regime nell'ottica dell'italianizzazione? 
Ha mai risarcito chi ha subito la violenza della cancellazione della propria storia famigliare tramite l'italianizzazione del cognome? Ha mai risarcito chi ha visto biblioteche, circoli culturali sloveni essere distrutti? Ha mai risarcito chi è stato privato del diritto di poter parlare la propria naturale lingua? Ha mai risarcito chi ha subito sofferenze e drammi umani nefasti per colpa del fascismo?

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