Nella premessa del questionario scuola dell'INVALSI si legge espressamente che "le informazioni richieste serviranno per la costruzione di indicatori che potranno essere utilizzati in questo stesso anno scolastico per l’autovalutazione, ed anche per la valutazione esterna a partire dal prossimo anno scolastico. Per garantire una restituzione valida è fondamentale che siano compilate con accuratezza tutte le domande inserite nel questionario. La raccolta delle informazioni necessarie per rispondere alle domande è a cura del gruppo di autovalutazione. Sarà Sua responsabilità, in quanto Dirigente scolastico, verificare che tutte le domande siano compilate. I dati del questionario devono fare riferimento alla scuola intesa come intera istituzione scolastica, sommando informazioni delle varie sedi, con esclusione delle informazioni relative ai Centri Provinciali per l'istruzione degli adulti e ai plessi ospedalieri, che per le loro specificità non sarebbero confrontabili con le altre realtà scolastiche”. Dunque si tratta del primo anello non semplicemente statistico ma di analisi che inciderà in modo importante nel processo di valutazione esterna ed anche autovalutazione della scuola. Diverse sono le voci, alcune delle quali, confrontandomi con alcuni docenti, hanno aperto un lume di comprensione del perché alcuni dirigenti scolastici insistono su determinate voci, come il profilo delle competenze, come la necessità di fare un test di ingresso a scuola, od il sostituire la canonica commissione con un gruppo di lavoro, perché si tratta di elementi chiari di possibile valutazione della scuola come, appunto, inseriti nel questionario. Elementi di valutazione che probabilmente saranno stati preceduti da indicazioni fornite alle varie dirigenze scolastiche su come procedere, in corso d'opera, per facilitare l'inserimento o l'introduzione di fattori che dal sistema SNV e dunque Invalsi vengono reputati come importanti. Insomma l'invalsione della scuola, per utilizzare una sorta di neologismo che possa spiegare quello che accade, continua e si aggrava. Tra le cose più rilevanti che ho notato nel questionario scuola è la totale assenza della voce RSU anche quando si parla di voci in cui la RSU certamente avrebbe diritto di intraprendere o contrattazione o consultazione. Per non parlare delle assemblee sindacali, semplicemente ignorate, pur essendo aspetti democratici e di consultazione importanti nei processi della vita democratica del sistema scolastico, stesso discorso per la voce che riguarda la componente studentesca. Certo è vero che la RSU è stata fortemente indebolita, è vero che ora ci saranno le elezioni che sicuramente il Governo utilizzerà per capire il quadro reale della sindacalizzazione della scuola e del peso delle varie realtà organizzative sindacali, però ignorare totalmente il ruolo della RSU, a pochi giorni dalle relative elezioni, in un questionario che avrebbe lo scopo di fotografare lo stato dell'arte della scuola considerata è a dir poco sintomatico della situazione in essere.
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