La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Ed il giardino di Giarizzole a Trieste divenne il giardino Ondina Peteani

Che la toponomastica e l'odonomastica siano di fondamentale importanza non è un mistero, dietro ogni via, ogni denominazione, ogni nome che caratterizza un luogo, vi è storia, tanta storia. Nel bene o nel male la toponomastica farà sempre discutere, sarà sempre in movimento, ed è giusto, per alcuni aspetti che sia così, soprattutto quando questo movimento raccoglie la sintesi della resistenza, della libertà, di quei valori ideali fondanti i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale. Ondina Peteani è stata certamente la sintesi ideale di tutto ciò, in giovanissima età ha abbracciato la resistenza, ha conosciuto gli orrori di Auschwitz, il campo di Ravensbrück, la fabbrica bellica di Eberswalde in Berlino. Ma non ha mai smesso di lottare per una società diversamente giusta, libera, per i diritti delle donne e per l'affermazione di quell'antifascismo che mai deve conoscere tramonto. Su Ondina è stato scritto il prezioso libro  E' bello vivere liberi a cura di di Anna Di Gianantonio, e Peteani Gianni, Marta Cuscunà continua a presentare la sua meravigliosa rappresentazione incentrata sulla vita di Ondina Peteani. 
Poi un giorno, decidendo di armonizzare il tutto scrivendo un paio di interventi in rete e non solo, si propone di intitolare una via a Trieste ad Ondina, la città di Ondina. E si arriva al 27 gennaio 2015. 

Una folla lucida nell'emozione dell'importanza del momento ed il giardino di Giarizzole  divenne il giardino Ondina Peteani. Una importante vittoria per la società antifascista e per la città di Trieste. Che quel luogo ora possa vivere nel tempo, magari con iniziative specifiche sull'antifascismo, magari accogliendo lo spettacolo di Marta o la lettura di libri e memorie sulla resistenza, sulla vita di Ondina e non solo, perché è bello vivere liberi, ma per comprendere pienamente il senso di questa bellezza, deve essere coltivata, amata, difesa e protetta da ogni tentativo di restaurazione che incombe in diverse vie ed angoli bui di questa nostra Europa.


Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot