Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Sfumature di silenzio bisiaco in una notte qualunque di Ronchi

Candele nella modernità soffusa, possente, resistente, alto e robusto il partigiano vigila nella piazza dell'Unità per Ronchi che ha conosciuto e vissuto e voluto la resistenza. Alberi che imprimono il disordine nel giorno dall'ordinario ordine, siepe sfuggente, panchine solitarie e poi un piccolo e fuggitivo tratto di strada che nel se pol ritrovato consente ogni svolta verso la Trieste che ancora corteggi, a cui sei appartenuta sino alla firma della carta di Parigi, la Gorizia dalla identità imposta od Udine salotto del Friuli. E poi Pordenone al centro tra Trieste e Venezia, così come tu Ronchi sei al centro di questa terra racchiudente confini invisibili tra piccole e vitali regioni all'interno della regione senza, per ora, più trattino, Friuli Venezia Giulia. Piccolo palazzo, spazio nel vuoto della notte, eleganza nella genuinità della vita anti metropolitana, dal color perennemente autunnale, domina la piazza con finestre che accompagnano ogni desiderio verso l'imperiale campo santa Margherita di Venezia, incisioni scalfite sul marmo, che il tempo inesorabilmente, senza lamentazione alcuna, cancella riportando il tuo essere nelle braccia di quella culla di civiltà e solidarietà che tu Ronchi sei sempre stata. Perché mai hai invaso od occupato terre, fiumi e mari e monti dell'altrui essere tuo simile ed anche non. Hai conosciuto notti di vile e fugace militarismo, ma anche notti di sacrificio, immenso, unico, per la nostra tutta libertà. Il silenzio nella notte di Ronchi, sirena senza voce, nell'epoca opaca ove gesta e frammenti di vita conoscono l'animo spensierato nella privata che non priva il sentimento ma libera ogni condivisione nel rapido sorseggiare un calice di vino semplice rosso e bisiaco.

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