Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Il Friuli Venezia Giulia una regione da scoprire dal rosso carsico al blu Adriatico

Se c'è una regione, in Italia, che avvolge tra le Alpi ed il mare, tra il Carso e la strada del frutto di Bacco, ogni senso di perdizione, di estasi nell'estetica, nel fascino che affascina senza mai stancare, questa è il Friuli Venezia Giulia. 
Una terra multiforme,multiculturale,multietnica, multivitale, ma che ancora oggi, nel tempo dalla modernità diffusa, riesce a conservare la genuinità dell'essere comunità, tra osmize e private, tra lingue e dialetti,tra identità senza confine nella frontiera di emozioni e splendori. 
Potrai veder tramontare il sole oltre l'isola d'oro, toccare la luna piena poggiata sul sottile mantello di uno dei tanti laghi, potrai svegliarti e sul molo  perderti nell'orizzonte innevato, potrai attraversare sentieri tra vigneti e colori che riescono ancora oggi, secolo dalle mille turbolenze, ad emozionare le stagioni con il sentimento dolce ed irruento del miglior pittore impressionista.Perchè in Friuli Venezia Giulia le melodiche stagioni di Vivaldi ancora esistono.
Libri,sapienza,cultura,arte e natura e prelibatezze dalle origini imperiali o dell'est, anche il paese, apparentemente più insignificante, ha una storia, una sua storia che può essere un ricordo ancora vivo della preistoria od una cinta muraria romana o medievale, una storia di resistenza od imperiale, una storia di conquistatori veneziani o francesi, in un piccolo fazzoletto di terra bagnato dalle lacrime di gioia del mare e sfiorato da fiumi mai dormienti, che uniscono, attraversando vite e passioni, il rosso carsico con il blu Adriatico, cime nevose con distese silenziose, una simbiosi unica, in una terra unica, il Friuli Venezia Giulia, terra d'amare con il suo mare, da scoprire e sfiorare nella sua nudità, una nudità che corre con vitale lentezza contro il tempo.

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