Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Né con Hamas né con i sionisti, fermate il genocidio contro i palestinesi

Per genocidio si intenderebbero quella serie di atti commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico,razziale o religioso. La striscia di Gaza è sotto costante assedio. La comunità palestinese è soggetta, in modo metodico, da anni, ad atti finalizzati a sradicare il loro insediamento da quella piccola e sottile fetta di terra che determina, in un certo senso, l'equilibrio tra Occidente ed Oriente. Cannonate e bombe, contro razzi e pallottole, ruspe e distruzione, contro sassi e grida. Davide è diventato come e peggio di Golia e questo Golia uccide in modo sostanzialmente incontrastato. E' in corso un mero genocidio, il mondo occidentale, che spinge la bilancia verso il proprio equilibrio che determinerà lo squilibrio ai danni della comunità palestinese, è semplicemente e volutamente complice di tutto quello che ora accade. Le soluzioni non sono certamente le guerre, ma in casi diversi e similari è bastato molto meno per invadere cielo e mare e terra con armi e caos per le così dette guerre umanitarie. Le guerre umanitarie non esistono, il concetto di guerra è incompatibile con il concetto di umanitario. Neologismi finalizzati a legittimare odio, violenza e potere, ovvero l'esistente. Né con Hamas né con i sionisti, fermate quel genocidio. Ma non basterà fermare quel genocidio, andranno puniti, severamente, anche i responsabili di tutto ciò. Ma chi mai potrà punire? Il sistema occidentale, di cui noi siamo parte integrante, dovrebbe processare e condannare se stesso? Stiamo assistendo, senza poter nulla fare, oltre che a manifestare azioni di solidarietà, ad una violenza inaudita ma reale,tetra, becera,degna dei peggiori regimi dittatoriali. Il senso dell'impotenza è una grande sofferenza. Ma il senso dell'impotenza non deve favorire la rassegnazione e neanche l'accettazione di tutto ciò che ora non casualmente accade. Ogni atto ha una sua causa, ogni causa è determinata perché ragionata od indirizzata verso i propri fini ed interessi. Fini ed interessi dicono che la Striscia di Gaza non deve essere palestinese. Né con Hamas né con i sionisti. Nazionalismi reazionari avvolti  e coinvolti spesso dal velo della religione, trovano la loro legittimazione in quella architettura che disegna con la matita del grande potere occulto Stati nati per essere espressione non di condivisione e di fratellanza, ma definizione di divisione e dominio verso i più deboli.  Né con Hamas né con i sionisti. In ogni caso si deve stare attenti a non cadere nella genericità della colpevolezza. Tanti colpevoli per non aver nessun colpevole, perché il senso della indeterminatezza auto-assolverà il sistema.


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