Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Voucher: l'attestazione dello sfruttamento nel lavoro


Nessun contratto, sai quando inizi a lavorare ma non sai quando finirai. Lavori spesso, diverse ore giornaliere, l'occasionalità della prestazione diventa ordinaria nell'arco del periodo temporale previsto, avrai spesso un regime orario da rispettare come quello di un normale lavoratore subordinato a tempo indeterminato o determinato, svolgendo diverse e più mansioni, per essere pagato quattro soldi a prezzo definito, non corrispondente al reale tipo di prestazione che si pone in essere. Approfittano della situazione di emergenza ordinaria, quale la mancanza di lavoro, non avendo scelta, non potrai che accettare l'attestazione virtuale, dell'inesistenza di qualsiasi tutela nel e sul lavoro, svolgendo più e variegate ed articolate mansioni. Non si matura il Tfr (trattamento di fine rapporto), non si maturano ferie, straordinari ecc.. Dall’agosto del 2008 al 10 gennaio 2012, sono stati venduti un totale di 27,9 milioni di voucher da 10 euro. E’ possibile riscuotere i Buoni lavoro entro 1 anno dal giorno dell’emissione. I Buoni Lavoro sono riscuotibili presso tutti i rivenditori autorizzati dal secondo giorno successivo alla fine della prestazione di lavoro occasionale, per un importo massimo di 500 € per operazione di riscossione. Il committente, teoricamente, può beneficiare di prestazioni nella completa legalità, come riporta la guida del ministero del lavoro, con copertura assicurativa INAIL per eventuali incidenti sul lavoro, senza dover stipulare alcun tipo di contratto, senza dover effettuare la comunicazione anticipata on-line al Centro per l’Impiego e senza dover inserire alcuna “scritturazione” sul Libro unico del lavoro. Sembra quasi la massima ed unica aspirazione a cui si può ambire, ovvero la copertura assicurativa. Il prestatore di lavoro, invece, può integrare le sue entrate attraverso le prestazioni occasionali, il cui compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato. Il compenso dei buoni lavoro dà diritto all’accantonamento previdenziale presso l’Inps e alla copertura assicurativa presso l’Inail ed è totalmente cumulabile con i trattamenti pensionistici. Il valore netto in favore del prestatore è pertanto di 7,50 euro. Il buono multiplo ha invece un valore netto complessivo di 37,50 euro. E' quasi impossibile rintracciare testimoni all'interno del luogo di lavoro ove si realizza lo sfruttamento attraverso il voucher, eppure le lamentele sono tante, se gli ispettori del lavoro fossero nelle condizioni materiali di poter controllare e verificare quello che accade con queste modalità di nuovo schiavismo sono certo che le sanzioni sarebbero diverse. Ma, come è noto, l'ispettorato del lavoro soffre una carenza di organico enorme, di risorse materiali e strutturali e di mezzi, enorme. Non ci sono le condizioni per poter controllare e prevenire e reprimere l'illegalità. I lavoratori e le lavoratrici, non sono più nelle condizioni di avere alcuna tutela, perché, come scritto e come ben noto, la solidarietà è venuta meno a causa dell'emergenza strutturale e strutturata ordinaria, la disoccupazione, la soddisfazione dei debiti sempre più incombenti e soprattutto il fatto che in qualche modo si deve pur campare o meglio sopravvivere.
Nulla di nuovo, anzi tutto talmente vecchio, che dovrebbe far rabbrividire. E la vita continua, oltrepassi la linea che ti conduce nel luogo dello sfruttamento, isoli la tua dignità, aspettando la fine di quella giornata in questa epoca dai diritti sempre più storti per i lavoratori e le lavoratrici e sempre più rigidi, come il peggior bastone autoritario, per chi lucra sulla tua pelle.


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