Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Trieste, se l'area di largo Santos ritorna in vita grazie al cricket



Attraversando i rottami del Porto vecchio di Trieste, dopo aver salutato il gatto nero, fermo ed immobile, sopra un piccolo pezzo di legno, indifferente al degrado che lo circonda, solo e pensieroso, forse in attesa del gattaro di turno,

sentirai, oltre il muro che divide spazi tanto vicini quanto lontani, grida.
Ma non grida di dolore.
Incuriosito da ciò deciderai di recarti oltre quel muro, ma superando il cancello dell'area di Largo Santos e verrai colto dallo stupore.

No, non tanto dalla distesa di panni lungo la recinzione, 

e neanche dalla battaglia tra due gabbiani per un piccolo pezzo di pane, 

ma per l'invasione di giocatori di cricket.
Tanti, tantissimi, divisi in più squadre.
Chi battitore, chi lanciatore, chi fielder.
E tra una mazza e la palla, che spesso finiva nei roventi cespugli o tra qualche copertone lì abbandonato, per diverse ore, quel luogo deserto, eppur collocato a pochi passi dal salotto buono di Trieste, è ritornato in vita.
Una distesa di gioventù, diverse nazionalità, che hanno deciso di riportar spontaneamente in vita, uno spazio che vive di dilemmi e silenzi.
Ma non in questo sabato primaverile, in questo 12 aprile che almeno a Trieste ha visto dominare, seppur per qualche solitaria ora, pura spensieratezza.




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