Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Il caso Sei come sei, un pretesto per attaccare la Strategia nazionale LGBT



Sei come sei è edito da Einaudi editore, giusto per intenderci. 
Ha vinto, Melania Mazzucco, con quel libro,  il Premio Letterario Internazionale “Il Molinello”, Medaglia del Presidente della Repubblica 2014, Medaglia del Presidente del Senato, Medaglia del Presidente della Camera Dei Deputati, organizzato dall’Associazione Culturale Il Molinello con il contributo del Comune di Rapolano Terme, il patrocinio della Provincia di Siena e della Regione Toscana, giusto per intenderci nuovamente. Ma a quanto pare,ogni pretesto, ed in questo caso il pretesto sarebbe la lettura di alcune pagine del libro da parte di alcuni Professori ai propri allievi, è buono per porre in essere un mero attacco di stampo razzista, perché quando si parla di omofobia è di razzismo che stiamo discutendo e ciò è cosa utile non dimenticarla mai. Premesso che la libertà d'insegnamento è, teoricamente garantita dalla nostra Costituzione, dal TU della Scuola lì ove si norma, in modo tassativo che "ai docenti è garantita la libertà di insegnamento come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente ma anche che l’esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni". 

L'articolo 1 comma 2 del Regolamento dell’autonomia scolastica afferma che "L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento"

Nel liceo, per quanto concerne l'insegnamento delle materie umanistiche, la normativa afferma, tra le varie cose, che “lo studio della letteratura sarà accompagnato da letture di documenti e di passi caratteristici per lo stile sia dei singoli autori, sia di intere epoche (per le letterature antiche la documentazione diretta sarà completata dalla lettura di buone traduzioni italiane) sulla base di tali letture, volta a volta si verrà a sobri rilievi sugli autori, a cogliere i caratteri salienti e distintivi degli autori e delle epoche, ed a provocare da parte degli alunni precise formulazioni orali e scritte dei loro sentimenti e giudizi. Non si trascureranno, d'altra parte, opportuni rilievi grammaticali, sintattici e lessicali”.

Bene. 
Come è noto, forse, il nostro Paese ha aderito,tramite il Dipartimento per le Pari Opportunità e l’UNAR, al Programma del Consiglio d’Europa, nel cui ambito è stata adottata la Strategia nazionale LGBT 2013–2015. Questa ha lo scopo di combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, per l’attuazione e l’implementazione della Raccomandazione del Comitato dei Ministri CM/REC (2010)5., al quale l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni (UNAR) ha aderito, è stata elaborata la Strategia Nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, predisposta e coordinata dall’UNAR, in collaborazione con le diverse realtà istituzionali, le Associazioni LGBT e le parti sociali

Ho già avuto modo di segnalare i forti ed ingiustificabili ritardi nell'adozione di questa direttiva in modo omogeneo e diffuso in tutto il territorio nazionale ( questo il link: http://xcolpevolex.blogspot.it/2013/12/lgbt-e-scuola-che-punto-siamo-con-la.htmlma per una volta, che un libro viene letto, in relazione ai principi di questa direttiva, e che dalla lettura del libro, omologato in modo ignobile come pornografico, e ciò non può che riportare alla mente tutti quei pregiudizi razzisti, cattivi, che vogliono l'omosessualità come sinonimo di pornografia, derivi il putiferio che ben conosciamo, come non pensare che il vero scopo sia quello di attaccare oltre che la libertà d'insegnamento, la strategia nazionale LGBT? In uno dei passaggi della strategia si precisa, tra le varie cose, che, in tema d'istruzione, l'insegnamento che deve emergere deve comprendere in particolare “il rispetto del diritto dei bambini e dei giovani all’educazione in un ambiente scolastico sicuro, al riparo dalla violenza, dalle angherie, dall’esclusione sociale o da altre forme di trattamenti discriminatori e degradanti legati all’orientamento sessuale o all’identità di genere”. Non parlare di omofobia, non parlare di omosessualità, è una violenza che si attua nella scuola e nella società, censurare i libri o addirittura ricorrere a sterili e propagandistiche denunce per evitare che questa tematica fondamentale in una società civile, cosa che l'Italia tarda a divenire per molti aspetti, possa essere di dominio pubblico ed all'interno del normale luogo ove si formano menti critiche e pensanti ed i futuri cittadini, è una vergogna, questa sì, che merita di essere denunciata e censurata.

Sei come Sei va diffuso in tutto le scuole.

Questa deve essere la risposta all'omofobia ed alla censura razzista che richiama tempi bui che non sono finiti nell'oblio ma che cercano di ritornare, con prepotenza e con la forza dell'ignoranza, alla luce.





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