Lungo
quella strada che congiunge il rude Carso al seno di Trieste, che
scirocco e bora cercano di contendersi senza mai fronteggiarsi
solleticando l'orizzonte dell'Adriatico Mare, lì ove sorge il faro
dell'impero caduto, l'obelisco di Opicina, lì ove riposano i binari del tram dal colore
blu vivo, come la speranza che possa ritornar presto in circolazione
per le vie della misteriosa Trieste, lì tra pini e carpini neri, tigli e pini d'Aleppo, tra colori che assorbono ogni malinconia,
sorge un piccolo muro.
Il
muro della contesa.
Una donna da corteggiare a colpi di scritte. Una piccola epopea romantica tutta nostrana, Romeo e Giulietta di Trieste. Nel
rito della ballata nottambula, armati di bomboletta spray, ora nera,
ora bianca, ora rossa, cultori del territorio libero di Trieste e
cultori della Trieste italiana, alternandosi con la stessa frenesia
delle stagioni fugaci, scriveranno ora viva l'Italia, ora viva
Trieste libera o TLT. Cancelleranno ora viva l'Italia cancelleranno
ora viva Trieste libera, si sovrapporranno due entità mistiche mentre macchine, moto, passanti, continueranno il loro percorso verso il sentiero napoleonico, verso Opicina, verso
la Slovenia od all'interno di quel confine immaginario che la storia
cerca di superare nel nome di quella unità che piccoli o grandi
nazionalismi tentano di fermare. Ogni
città ha i suoi muri, muri nei quali vengono impressi momenti che
rappresentano l'epoca sociale che uomini e donne vivono malgrado
tutto. Un tutto che scritte condizionanti umori ed animi di
viandanti, che commenteranno con sorrisi o malumori, per quella
Trieste che pace non conosce. La ballata dei nottambuli, che ti porta metaforicamente lungo quella pista da ballo, vuota, nel cuore della Bisiacaria, ove sul cemento troverai impressa
l'immagine brillante del musicista e la danza della spensieratezza,
in quella Ronchi le cui note di un tempo perduto, nel silenzio del
selvaggio carsico pensare, scuoteranno le mani ed i passi di chi decide
di condividere con quel muro la propria danza nell'attimo stilizzato
da un colore tanto semplice quanto capace di trascinarti verso il perché.
Avrà
mai fine tutto ciò? E
la ballata dei nottambuli continua in quel doloroso corteggiamento tra Romeo e Giulietta, che Trieste ed Italia raccolgono nell'abbraccio notturno ora "avventato, affrettato, improvviso, troppo simile al lampo, che svanisce prima di poter dire eccolo, guarda"
Commenti
Posta un commento