Il
Decreto del Ministero dell'Interno del 23 aprile 2007 recepisce
pienamente la Carta dei valori della cittadinanza e
dell'integrazione. Tra alcuni principi importanti emergono quelli che
vorrebbero l'Italia come impegnata sul rispetto della dignita' umana
, ispirata ai principi di liberta' ed eguaglianza validi per
chiunque si trovi a vivere sul territorio italiano. Partendo dalla
Costituzione, l'Italia ha partecipato alla costruzione dell'Europa
unita, almeno sulla carta, e delle sue istituzioni. I Trattati e le
Convenzioni europee contribuiscono a realizzare, sempre sulla
carta, i diritti umani e l' eguaglianza e solidarieta' tra i popoli.
Con quella carta l'Italia si impegna perchè qualsiasi persona sin dal primo
momento in cui si trova sul territorio italiano possa fruire dei
diritti fondamentali, senza distinzione di sesso, etnia, religione,
condizioni sociali. Il
Comune di Monfalcone, come tanti altri Comuni italiani, tramite una
convenzione con la Provincia di Gorizia e tramite finanziamenti
regionali garantisce il Servizio di Mediazione che si rivolge a
tutti i cittadini stranieri – con una particolare attenzione alle
nazionalità maggiormente presenti in questo momento in città
(bengalesi e area balcanica) – e agli operatori dei diversi uffici
comunali che lavorano a diretto contatto con il pubblico.
Gli
obiettivi principali di tale servizio sono vari, come l'
accompagnamento ed orientamento dei cittadini stranieri nel rapporto
con gli uffici comunali e pubblici in generale, fornire informazioni,
affiancare, su richiesta, gli assistenti sociali ed eventuali altri
figure tecniche nei colloqui con adulti e minori stranieri in
situazioni di bisogno; operare all’interno di specifici progetti
che mirino a migliorare la comunicazione e a favorire l’inserimento
e l’inclusione sociale delle famiglie e dei minori nell’ambito
dei diversi percorsi formativi scolastici e culturali. Purroppo, la Giunta Tondo, dopo soli tre mesi dal suo insediamento, la prima cosa che ha fatto è stata quella di abrogare la La l.r. 5/2005 del FVG sull'immigrazione che tra le altre cose prevedeva anche l'istituzione di un albo
regionale dei mediatori culturali, reputato da tanti, come un valido
strumento di controllo a garanzia della professionalità delle
persone che operavano in quel settore. Purtroppo la demagogia ed i pregiudizi sempre più diffusi ma infondati hanno avuto la meglio, ed è importante che si provveda quanto prima al
suo ripristino.
Quello
del mediatore culturale è un ruolo difficile, che spesso è affiancato anche dall'associazionismo, però se andiamo a vedere
l'Albo dell'Associazionismo aggiornato a dicembre 2013 del Comune di
Monfalcone, su 292 associazioni sono pochissime quelle che operano
nell'ambito dell'integrazione sociale ed immigrazione, ed un motivo
vi sarà. Eppure la Legge n. 383 del 7.12.2000 riconosce il valore sociale dell’ associazionismo liberamente costituito e delle sue molteplici attività come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo; ne promuove lo sviluppo in tutte le sue articolazioni territoriali, nella salvaguardia della sua autonomia; favorisce il suo apporto originale al conseguimento di finalità di carattere sociale, civile, culturale e di ricerca etica e spirituale. Sarebbe importante a tal proposito incentivare l'associazionismo a favore degli immigrati, proprio per migliorare le politiche reali di integrazione sociale.
E'
importante da un lato ampliare le funzioni del mediatore culturale,
che a parer mio, visti gli ultimi casi eclatanti di intolleranza ed
anche qualcuno di razzismo, manifestati nei confronti della comunità
bengalese di Monfalcone, dovrebbero coinvolgere anche gli autoctoni,
specialmente per quanto concerne i problemi di mancata comunicazione
tra le diverse comunità ma anche per demolire quei pregiudizi che
spesso nuotano nella mente di molti italiani.
Ed
in questo tempo di crisi, di austerità, dove da un lato vedi gli
attacchi del grande capitalismo che risucchia la piccola economia e
dall'altro l'ignoranza dilagare ed alimentare pregiudizi che sfociano
in intolleranza, è fondamentale potenziare il servizio della
mediazione culturale, perché gli immigrati sono i primi ad essere
attaccati e presi di mira da soggettività variegate che disconoscono
con i loro pregiudizi e modi di fare i principi fondamentali fondanti
non solo la nostra costituzione ma anche quelli della solidarietà
tra popoli e comunità, principi che dovrebbero essere difesi e
rivendicati da tutti, specialmente in questa piccola ma delicata
fetta di terra, senza dimenticare che l'immigrazione non è un problema, e non deve esserlo, ma è una risorsa .
Marco Barone
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