Monfalcone
è una cittadina del Friuli Venezia Giulia che non arriva neanche a
30 mila abitanti, ma è una delle principali località della Regione. Una cittadina che vede diverse etnie
presenti, la principale è quella bengalese, seguita da quella
rumena, croata,bosniaca e macedone ecc. Gli italiani residenti sono dunque la maggioranza quasi assoluta. Esistono in
rete, ma non solo in rete, diverse realtà, nate prevalentemente per denunciare il degrado,
od il presunto degrado, in cui si troverebbe questa cittadina, che
come è noto, deve fare i conti, come tutti i Comuni italiani, con lo
scellerato patto di stabilità, che ha bloccato l'economia locale con
tutte le conseguenze sociali del caso. Ma la crisi che ha devastato
in prevalenza l'Europa del Sud, con l'austerità imposta dal sistema
capitalistico tedesco, ha fomentato chiusure, comportamenti
reazionari, sterili populismi, che sfociano in quel nazionalismo,
minimalista o massimalista, che altro effetto non ha se non quello di favorire la caccia allo straniero, oppure di vedere nello straniero
l'alibi perfetto su cui incentrare la caccia alle streghe.
Razzismo,xenofobia, intolleranza, sentimenti sempre più diffusi, ma,
ahimè, spesso sottovalutati od ignorati, trovano spesso terreno
fertile nel campo della leggenda paesana.
A
Monfalcone si critica il degrado, nonostante il Comune abbia
provveduto a realizzare uno sportello ad hoc, dove si possono inviare
diverse segnalazioni, che avrebbe lo scopo di intervenire per sanare
fenomeni piccoli, ma fastidiosi (come graffiti sui muri, rifiuti in
strada, cabine telefoniche danneggiate, panchine sfondate, carcasse
di biciclette o motociclette abbandonate, buche, illuminazione
carente, ecc.). Attraverso
lo Sportello Antidegrado la segnalazione del cittadino (sia
attraverso i canali tradizionali come la telefonata al Comando PM,
sia telematicamente per e-mail o attraverso il modulo predisposto nel
sito istituzionale del comune di residenza) viene presa in carico
dalla Polizia municipale che apre una vera e propria pratica .
E a tal proposito l'Amministrazione Comunale ha recentemente fatto
presente che sono state comminate "Centodieci sanzioni per violazioni di velocità, 73
biciclette abbandonate sono state recuperate, 185 multe a biciclette
per mancato uso di pista ciclabile o mancanza di luci sono state effettuate, 52 controlli
di alloggi, e in totale 9545 violazioni del codice della strada,
sono state comminate nel 2013. La
maggior parte delle violazioni (7507) sono infrazioni in materia di
sosta degli autoveicoli. Sono stati rimossi per sosta irregolare 82
veicoli, mentre 73 sono state le violazioni per abbandono biciclette
e relativo recupero dei mezzi.
Quasi
duecento le multe alle biciclette per mancato uso della pista
ciclabile e per mancato uso dei dispositivi. Per le località di
accertamento, la via dove sono stati accertati più illeciti è viale
San Marco con 433 violazioni, seguita da via Duca d’Aosta con 383
violazioni, via Fratelli Rosselli con 382 violazioni, Caboto con 305
accertamenti ( a Panzano, dove recentemente è stata istituita una
zona a traffico limitato che viene periodicamente controllata anche
nell’ottica della prevenzione di eventuali atti vandalici), via
Barbarigo con 168 violazioni, quindi via IX Giugno con 168
accertamenti e via Roma con 153 accertamenti. Trentanove sono state
le sanzioni per l'abbandono dei rifiuti, con una lieve flessione
delle violazioni accertate rispetto alle 49 dell'anno precedente,
legate anche al calo del fenomeno. Ma,
in base a quello che rileva il Comune, si interverrà anche in merito
alla pulizia delle aiuole e marciapiedi. Nel mirino
dell'amministrazione locale ci sono adesso i proprietari di cani, che
troppo spesso abbandonano in giro i ''prodotti'' dei loro amici a
quattro zampe: una pratica che non sarà più tollerata, come
comunica il Comune sul suo sito. Vi saranno anche controlli con
agenti in borghese.
Dunque
da un lato hai il Comune, che con tutti i limiti del caso, cerca di
porre freno ad un comportamento di inciviltà abbastanza diffuso
anche attraverso l'importante sportello AntiDegrado,a cui a parer mio andrebbe affiancato anche quello d'antidegrado culturale, perché la sola repressione non basta, dall'altro hai
chi utilizza la scusante del degrado per strumentalizzare ciò per
fini politici ma anche qualche individualità, che trova sempre crescente consenso, per fomentare intolleranza verso lo straniero,
in particolare verso i bengalesi. Non
è difficile leggere interventi o commenti, o sentir parlare persone,
che imputano prevalentemente ai bengalesi la colpa del
degrado,presunto, cittadino. Certamente vi può essere un
comportamento individuale scorretto, ma ciò non deve legittimare attacchi
xenofobi o razzisti, perché è questo quello che rischia, anche
inconsapevolmente, di accadere. Imputare ad una intera Comunità ,
quale quella bengalese, per esempio, le responsabilità di poche
soggettività, è un grave atto barbarico ed ignobile che si pone in
essere.
Si
rischia di incentivare l'odio razziale.
Non
esiste la questione del politicamente corretto o scorretto, non
esiste la giustificazione o la scriminante dello sfogo, esiste invece
la realizzazione di certi e dati comportamenti che possono
legittimare la caccia allo straniero accusandolo di ogni malefatta,
senza poi, nella quasi totalità dei casi, neanche avere le prove
delle singole e presunte responsabilità individuali.
E
la cosa che deve inquietare è il fatto che esistono ronde reali che
fotografano le persone mentre commettono atti di presunta inciviltà
rendendole anche riconoscibili e spesso, quelle fotografate, tanto
per cambiare, sono straniere.
Oppure
si analizzano i rifiuti lasciati per strada, e con una presunzione
incredibile si imputa l'abbandono di questi a certe e date persone,
ovviamente non italiane.
Tra
alcuni cittadini di Monfalcone, che per fortuna ad oggi sono solo una
minoranza ma che non deve essere sottovalutata, che con il loro
comportamento rischiano di danneggiare la maggioranza dei
monfalconesi che rifiutano in toto ogni tipo di razzismo, si
diffondono diverse leggende che utilizzano per ovvie
strumentalizzazioni politiche, e tra queste vi è quella che gli
stranieri godrebbero di privilegi rispetto agli italiani e che agli
italiani andrebbero estese le medesime tutele che avrebbero gli
stranieri, in primis i bengalesi.
Ma
quali privilegi?
Basta
andare sulla voce, che si occupa di sociale, del Comune di
Monfalcone, per capire, come ciò sia ed ovviamente non può che
essere, una grande menzogna che alimenta situazioni di intolleranza.
Per
esempio nel campo della mensa, si legge che i requisiti per avere gli
aiuti vedono come criteri, la residenza dell'alunno nel Comune di
Monfalcone; - iscrizione dell'alunno al servizio di refezione.
L’esenzione
viene concessa agli alunni che appartengono al nucleo familiare con
ISEE fino a 5.000 euro. L’agevolazione pari al 50% viene concessa
agli alunni che appartengono al nucleo familiare con ISEE da 5.000,01
a 8.000 euro. L'agevolazione pari alla riduzione del 15% viene
concessa agli alunni che appartengono al nucleo familiare con ISEE da
8.000,01 a 12.000,00 euro SOLO IN CASO DI DISPONIBILITA' DI FONDI.
Oppure
per la carta famiglia.
La
Carta Famiglia è uno strumento a sostegno delle famiglie con figli a
carico e viene rilasciata dal Comune ai nuclei familiari con almeno
un figlio a carico e nei quali almeno uno dei genitori sia residente
nel territorio regionale da almeno 24 mesi. A seconda del numero di
figli a carico, viene assegnata la fascia di intensità del beneficio
(bassa a chi ha un solo figlio, media a chi ne ha due, alta a chi ne
ha tre o più). Almeno uno dei genitori deve essere residente nel
territorio regionale da non meno di 24 mesi (come previsto dalla L.R.
30 novembre 2011, n.16) e deve avere uno dei seguenti requisiti:
essere
cittadino italiano; essere
cittadino di Stati appartenenti all’Unione europea regolarmente
soggiornante in Italia, ai sensi del decreto legislativo 6 febbraio
2007, n. 30; essere
titolare di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo
periodo ai sensi del decreto legislativo 8 gennaio 2007, n. 3;
essere
titolare dello status di rifugiato e dello status di protezione
sussidiaria ai sensi del decreto legislativo 19 novembre 2007, n.
251; essere straniero di cui all’articolo 41 del decreto
legislativo 25 luglio 1998, n. 286, purché residente nel territorio
nazionale da non meno di cinque anni.
E
così via discorrendo per tutti gli interventi previsti nel settore
del sociale. Dunque nessun privilegio nei confronti di pochi, ma
diritti che vengono riconosciuti in base ad alcuni parametri ben
chiari a tutti quelli che hanno i requisiti in base alle
disponibilità economiche del Comune.
Il
problema, casomai, è pretendere maggiori risorse per tutti, maggiori
investimenti nel sociale per tutti, ma sostenere che i bengalesi o
qualsiasi altro non italiano, godrebbero di privilegi, è una
cattiveria unica, una menzogna che non rispecchia la realtà delle
cose, una falsità pretestuosa, populista, demagogica che alimenta e
fomenta odio razziale.
Altra
diceria che si diffonde è quella del divieto del burqa e niqab nei
luoghi pubblici. Spesso
vedi circolare foto di donne bengalesi immortalate per le vie della
cittadina con quel “velo”. In
Italia non esiste un divieto specifico di indossare burqa e nigab in
luoghi pubblici, il Consiglio di Stato con la sentenza
3076 del 19 giugno 2008 affermava che
“Il
nostro ordinamento consente che una persona indossi il velo per
motivi religiosi o culturali; le esigenze di pubblica sicurezza sono
soddisfatte dal divieto di utilizzo in occasione di manifestazioni e
dall’obbligo per tali persone di sottoporsi all’identificazione e
alla rimozione del velo, ove necessario”. Oppure il Tribunale di Cremona nel 2009 ha in sostanza affermato che la donna che in luogo pubblico (in un aula di tribunale) indossa il burqa – tradizionale velo islamico che copre interamente il volto, lasciando visibili solo gli occhi – non viola alcuna disposizione della l. n. 152/1975, in materia di ordine pubblico.
Nel
sottovalutare certe leggende, sempre più diffuse in questo tempo di
crisi, si rischia di fomentare odio razziale. A
Roma, forze di estrema destra, hanno realizzato il “ Bangla Tour”.
Squadre neofasciste sono partite per dare la caccia allo straniero,
ai bengalesi,considerati come soggetti perfetti per le spedizioni
punitive, poiché, per quello che sarebbe emerso sono particolarmente
socialmente indifesi.
Pestaggi,
insulti, offese, ronde , riti violenti, che hanno trovato
legittimazione nelle dicerie popolari, e che sono sfociate in assalti
razzisti.
Evitiamo
che ciò possa accadere anche in Friuli Venezia Giulia.
Mi auguro che le Istituzioni, tutte inclusa la Procura della Repubblica, le soggettività antifasciste ed antirazziste, prendano una posizione netta e chiara su questa problematica e fermino questo dilagare di leggende paesane ed istigazioni all'odio razziale, prima che sia troppo tardi.
Questo il Comunicato stampa del Comune di Monfalcone del 21 gennaio 2014
Comunicato di assessori e sindaco a proposito delle voci infondate su agevolazioni destinate solo a cittadini stranieri: ''concorso'' per chi dimostrerà il contrario.
“Regaleremo un buono per l'acquisto di tessere telefoniche e passeggini al primo che potrà dimostrarci, con tanto di prove, che esistono simili agevolazioni per i cittadini stranieri di Monfalcone: basterà un documento, uno solo, che lo dimostri. Chi diffonde queste voci prenda al volo l'occasione che gli offriamo, e ci porti le prove a sostegno delle sue dichiarazioni: potrà vincere telefonate e passeggini a nostre spese!
Abbiamo lanciare questa provocazione perché riteniamo sia ora di finirla con voci false e non verificate messe in campo puramente allo scopo di dare un'immagine negativa e lassista della città. La nostra città è aperta e accoglie chiunque, ma assicurando il rispetto delle nostre leggi e delle regole civili, e trattando tutti allo stesso modo. Mai, nel corso delle varie amministrazioni che si sono susseguite, è esistito un provvedimento che consenta la distribuzione di buoni per l'acquisto di tessere telefoniche, oppure contributi per gli affitti, mense, scuolabus o altro che non siano quelli a cui può accedere, con uguali modalità, qualsiasi cittadino italiano. Riteniamo, come giunta, di dover chiarire ancora una volta – sperando che sia quella definitiva - che le voci che da più parti vengono diffuse (non ultimo nel corso della manifestazione del Comitato 9 dicembre) sono assolute falsità. Qualcuno non ci crede? Ce lo dimostri, vincerà un bel premio”.
La giunta Comunale di Monfalcone
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