A
Trieste in questi giorni, grazie all'intervento dell'Amministrazione
Comunale, si affronta il problema amianto nelle scuole di competenza
del Comune. Monitoraggi,
informazioni, ed interventi in itinere ed altri programmati, che confermano che il problema amianto in città esiste.
E' incredibile che nel 2014 non si riesce a fronteggiare questa problematica in modo organico e complessivo, ma solo a spezzatino e spesso è rimesso tutto alla volontà di qualche amministrazione locale.
Questo perchè l'Amianto fa paura e deve fare paura, ma senza fomentare allarmismo. L'Inail rende
noto che “il rischio di esposizione a tale minerale permane
tuttora, perché la maggior parte di questi materiali sono situati
principalmente negli edifici pubblici e nelle scuole, vi è un lungo
periodo di latenza (da circa 15 anni in su) tra la prima esposizione
all’amianto e la comparsa della malattia, è necessario porre
attenzione agli ambienti frequentati dai bambini, tra cui quello
scolastico è certamente uno dei più importanti, per il molto tempo
che un bambino vi permane, gli studenti trascorrono spesso 13 anni a
scuola, per almeno 30 ore a settimana, per circa 35 settimane
all’anno”.
Ma
non sono da sottovalutare i “fattori di tipo fisiologico, quale
una maggiore attività biologica, e fattori di tipo comportamentale,
quale l’assenza della percezione del pericolo” contribuiscono ad
aumentare il rischio di effetti nocivi sulla salute del bambino.
Il
Dirigente Scolastico, essendo il datore di lavoro, visto anche l'articolo 2087 del Codice Civile ed il Testo unico in tema di sicurezza sul lavoro, ha l'obbligo oltre
che la responsabilità, di richiedere all’Ente proprietario
dell’immobile ove è ospitata la scuola la verifica ed il
monitoraggio del rischio amianto nonché l’eliminazione dello
stesso tramite bonifica. In caso di inerzia da parte del datore di
lavoro, deve essere la figura del RLS ad attivarsi diffidando in
primis il dirigente scolastico ed in caso di omissione di intervento,
provvedere a sollecitare l'intervento delle autorità competenti in
materia.
Il
dipartimento
Igiene del Lavoro dell’INAIL, con il documento “Amianto
nelle scuole”,
factsheet, edizione 2012 ci ricorda, tra le tante cose che il
dirigente scolastico ha inoltre la responsabilità ed il dovere di
richiedere il piano
di prevenzione specifico che
includa:
-
informazione:
comunicazione agli studenti, al personale scolastico, al personale
amministrativo ed ausiliario della presenza e della localizzazione di
MCA; comunicazione al personale di eventuali imprese appaltatrici
addetto ad operazioni di pulizia e/o manutenzione della presenza e
della localizzazione di MCA; segnalazione della presenza di MCA con
la cartellonistica specifica; comunicazione ai genitori degli
studenti dell’esistenza e dell’attuazione del piano di
prevenzione scolastico relativo al rischio amianto;
-
formazione:
formazione degli studenti, del personale scolastico, del personale
amministrativo ed ausiliario sui rischi derivanti dall’esposizione
all’amianto, indicando in particolar modo le corrette procedure
comportamentali; formazione del personale di eventuali imprese
appaltatrici addetto ad operazioni di pulizia e/o manutenzione sui
rischi derivanti dall’esposizione all’amianto, indicando in
particolar modo le corrette procedure comportamentali;
-verifiche
periodiche:
valutazione, almeno una volta al mese, delle condizioni dei MCA
presenti negli ambienti maggiormente frequentati dagli studenti
(aule, corridoi, bagni, palestre, mense) tramite ispezioni visive e
monitoraggi ambientali effettuati da laboratori qualificati;
valutazione ogni sei mesi delle condizioni
dei MCA negli
ambienti non facilmente accessibili e non frequentati dagli studenti
(locali caldaie, locali tecnici)”;
-
interventi
per prevenire il danneggiamento dei MCA:
la scelta degli interventi da effettuare sui MCA è determinata da un
diagramma di flusso riportato sul factsheet (“laddove è possibile
è necessario dare priorità ad interventi di bonifica volti
all’eliminazione dell’amianto all’interno della scuola); nel
caso in cui si presentino situazioni di danneggiamento improvvise di
scarsa entità dovute a cause accidentali o ad atti vandalici
(piccole rotture di mattonelle viniliche, graffiature su tramezzi,
ecc), è necessario intervenire immediatamente con appropriati
restauri utilizzando idonei materiali incapsulanti volti ad eliminare
il possibile rischio di dispersione di fibre”.
E' il caso di ricordare altresì che qualsiasi azione di bonifica
dovrà avvenire assolutamente in assenza di studenti e personale con
conseguente chiusura della scuola.
Commenti
Posta un commento