C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Amianto nelle Scuole, da Trieste in giù un problema che fa paura


A Trieste in questi giorni, grazie all'intervento dell'Amministrazione Comunale, si affronta il problema amianto nelle scuole di competenza del Comune. Monitoraggi, informazioni, ed interventi in itinere ed altri programmati, che confermano che il problema amianto in città esiste.
E' incredibile che nel 2014 non si riesce a fronteggiare questa problematica in modo organico e complessivo, ma solo a spezzatino e spesso è rimesso tutto alla volontà di qualche amministrazione locale.
Questo perchè l'Amianto fa paura e deve fare paura, ma senza fomentare allarmismo. L'Inail rende noto che “il rischio di esposizione a tale minerale permane tuttora, perché la maggior parte di questi materiali sono situati principalmente negli edifici pubblici e nelle scuole, vi è un lungo periodo di latenza (da circa 15 anni in su) tra la prima esposizione all’amianto e la comparsa della malattia, è necessario porre attenzione agli ambienti frequentati dai bambini, tra cui quello scolastico è certamente uno dei più importanti, per il molto tempo che un bambino vi permane, gli studenti trascorrono spesso 13 anni a scuola, per almeno 30 ore a settimana, per circa 35 settimane all’anno”.


Ma non sono da sottovalutare i “fattori di tipo fisiologico, quale una maggiore attività biologica, e fattori di tipo comportamentale, quale l’assenza della percezione del pericolo” contribuiscono ad aumentare il rischio di effetti nocivi sulla salute del bambino.

Il Dirigente Scolastico, essendo il datore di lavoro, visto anche l'articolo 2087 del Codice Civile ed il Testo unico in tema di sicurezza sul lavoro, ha l'obbligo oltre che la responsabilità, di richiedere all’Ente proprietario dell’immobile ove è ospitata la scuola la verifica ed il monitoraggio del rischio amianto nonché l’eliminazione dello stesso tramite bonifica. In caso di inerzia da parte del datore di lavoro, deve essere la figura del RLS ad attivarsi diffidando in primis il dirigente scolastico ed in caso di omissione di intervento, provvedere a sollecitare l'intervento delle autorità competenti in materia.
Il dipartimento Igiene del Lavoro dell’INAIL, con il documento “Amianto nelle scuole”, factsheet, edizione 2012 ci ricorda, tra le tante cose che il dirigente scolastico ha inoltre la responsabilità ed il dovere di richiedere il piano di prevenzione specifico che includa:

- informazione: comunicazione agli studenti, al personale scolastico, al personale amministrativo ed ausiliario della presenza e della localizzazione di MCA; comunicazione al personale di eventuali imprese appaltatrici addetto ad operazioni di pulizia e/o manutenzione della presenza e della localizzazione di MCA; segnalazione della presenza di MCA con la cartellonistica specifica; comunicazione ai genitori degli studenti dell’esistenza e dell’attuazione del piano di prevenzione scolastico relativo al rischio amianto;

- formazione: formazione degli studenti, del personale scolastico, del personale amministrativo ed ausiliario sui rischi derivanti dall’esposizione all’amianto, indicando in particolar modo le corrette procedure comportamentali; formazione del personale di eventuali imprese appaltatrici addetto ad operazioni di pulizia e/o manutenzione sui rischi derivanti dall’esposizione all’amianto, indicando in particolar modo le corrette procedure comportamentali;

-verifiche periodiche: valutazione, almeno una volta al mese, delle condizioni dei MCA presenti negli ambienti maggiormente frequentati dagli studenti (aule, corridoi, bagni, palestre, mense) tramite ispezioni visive e monitoraggi ambientali effettuati da laboratori qualificati; valutazione ogni sei mesi delle condizioni dei MCA negli ambienti non facilmente accessibili e non frequentati dagli studenti (locali caldaie, locali tecnici)”;

- interventi per prevenire il danneggiamento dei MCA: la scelta degli interventi da effettuare sui MCA è determinata da un diagramma di flusso riportato sul factsheet (“laddove è possibile è necessario dare priorità ad interventi di bonifica volti all’eliminazione dell’amianto all’interno della scuola); nel caso in cui si presentino situazioni di danneggiamento improvvise di scarsa entità dovute a cause accidentali o ad atti vandalici (piccole rotture di mattonelle viniliche, graffiature su tramezzi, ecc), è necessario intervenire immediatamente con appropriati restauri utilizzando idonei materiali incapsulanti volti ad eliminare il possibile rischio di dispersione di fibre”.


E' il caso di ricordare altresì che qualsiasi azione di bonifica dovrà avvenire assolutamente in assenza di studenti e personale con conseguente chiusura della scuola.

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