Gianni
Cuperlo è l'uomo del momento del PD.
Nato
a Trieste, parlamentare del PD, ha presentato due proposte di legge,
Norme
per la promozione della conoscenza dell'emigrazione italiana nel
quadro delle migrazioni contemporanee e disposizioni per
l'organizzazione e il funzionamento del Museo nazionale
dell'emigrazione italiana, e proprio da Trieste è partita la sua
corsa alla conquista della segreteria del Partito Democratico, dallo
storico Caffé Tommaseo.
Ma
a Trieste, e vivendo io a Trieste, vi posso dire che si parla poco
di Cuperlo, sembra prevalere in città la linea renziana, eppure, lui
uomo sconosciuto ai più ed al grande pubblico, in questo momento è
alla ribalta nella politica nazionale ed invitato in diverse
trasmissioni televisive, presente nella stampa , forse perché in lui
è stato individuato il vero anti Renzi.
La
sua mozione per la conquista della segreteria del Pd è interessante.
16
volte verrò scritto dobbiamo, 11 volte dignità, 17 volte sinistra
,30 volte lavoro, 1 sola volta sindacato, 8 volte rivoluzione , 9
volte innovazione , 28 volte Europa.
Liberismo
E'
certamente significativa la critica al liberismo, nel suo documenti
si legge che la sinistra ha reagito con debolezza all’affermazione
di un liberismo senza freni e vincoli, di un’economia piegata alla
speculazione finanziaria, con indici di borsa divenuti più preziosi
del valore sociale del lavoro e della sua dignità. In quel passaggio
è maturata una sconfitta culturale prima che politica, quando le
forze progressiste hanno ceduto all’idea che compito loro, e
nostro, fosse temperare gli effetti sociali negativi di quel modello.
(...) Ma noi non siamo nati per correggere la punteggiatura della
destra. Siamo nati per cambiare l’Italia come finora nessuna classe
dirigente ha saputo o potuto fare”
Sindacato
Certo,
però, come detto, quando si parla per esempio di sindacato, termine
utilizzato una sola volta in tutto il suo documento, si evince che
“di questa alleanza il sindacato è interlocutore essenziale, e le
recenti intese con gli imprenditori dimostrano come la crisi rilanci
urgenza e potenzialità del patto sociale. Il PD rispetta
l’autonomia sindacale: la riteniamo parte di un sistema più ampio
di autonomie e partecipazione che oggi non si può scindere dall’idea
stessa di democrazia e, dunque, vogliamo aiutare quel processo
unitario che molto può dare al Paese”.
Insomma
sostiene la linea della pacificazione sociale tra sindacato ed
imprenditori, soggettività che non devono essere in conflitto ma
collaborare. La lotta di classe,nel mondo del lavoro, insomma proprio non deve esistere. Eppure i capitalisti affermano che questa lotta esiste e la stanno anche vincendo. Ma questo programma/mozione non mette in discussione il capitalismo.
Laicità
e diritti civili
“Deve
essere netto l’impegno del PD per un confronto pubblico permanente
sui temi di civiltà. Deve essere un programma la cui bussola siano
laicità e dialogo”. Questo è quanto si evince in tema di laicità, però poi,
all'interno del documento, si scriverà che dobbiamo raccogliere e
fare nostro l’appello di Papa Francesco per vincere la
“globalizzazione dell’indifferenza”. Questa è la partita
storica che abbiamo di fronte: o la democrazia saprà
rinnovarsi,costruendo una nuova sovranità dei cittadini, oppure il
potere abbandonerà le istituzioni rendendoci tutti sudditi.”
Insomma si richiama il Papa, quando la bussola deve essere la laicità, ciò lascia a dir poco perplessi. In
tema di diritti civili si sottolinea, con fermezza, il sì a una
legge organica contro il femminicidio, sì a una legge saggia sul
fine vita, sì a una legge che estenda alle coppie gay pari diritti e
pari doveri, riconoscendone la dignità sociale e tutelando i
diritti dei loro bambini, sì al miglioramento della legge contro
l'omofobia, sì alla piena applicazione della 194, sì a un nuovo
testo per la fecondazione assistita, sì alla cittadinanza, sì
all’estensione delle tutele per le donne in maternità. Sì a una
battaglia contro ogni discriminazione.
Non si esprime insomma il concetto di matrimonio per le coppie omosessuali, probabilmente per non turbare quel sentimento cattolico che è dominante nel PD.
Immigrazione
L'emotività,
nata dall'indifferenza di Stato che ha un ruolo determinante nella strage di esseri umani nel
mediterraneo, entra nel documento del triestino Cuperlo, si legge che "l’Europa deve cambiare in profondità anche il suo rapporto con i
propri vicini. La tragedia di Lampedusa è uno spartiacque: bisogna
chiudere una stagione in cui le politiche migratorie sono state
prevalentemente politiche di sicurezza, declinate in chiave nazionale
nel controllo delle frontiere e nelle politiche di respingimento.
Questa stagione è finita il 3 ottobre 2013: quelle morti in mare
sono una vergogna per tutti noi e interrogano l’Europa come
comunità di valori e come progetto politico che mette al centro le
persone, la loro vita e la loro dignità”.
Grandi
opere
In
tema di grandi opere l'attenzione cade ovviamente sulla Tav, si
evince, in via generica, la ricerca di quel dialogo che è mancato, “le consultazioni
pubbliche, serie, regolate e responsabili, comprese le grandi opere,
collocheranno il Paese sulla frontiera internazionale del progresso
democratico e aiuteranno a superare i troppi stalli decisionali.
Anche su queste forme di “democrazia di prossimità” dobbiamo
giocare il rinnovamento del PD”-
Il
punto è capire poi cosa consegue all'esito del dialogo, se una
comunità si pronuncia negativamente verso la realizzazione di una
data opera, cosa si farà?Verrà rispettata tale volontà o no?
Scuola
In
tema di scuola, a cui dedica una voce intera, si parla dei tipici investimenti, di necessità di incrementare le risorse,di
stabilizzazione dei precari della Pubblica amministrazione e
dell’inserimento dei vincitori e idonei di concorso. Si
sottolinea la necessità di praticare una formazione continua che si
sviluppi lungo le diverse fasi della vita. E' interessante il
passaggio che evidenzia, in modo critico, la diffusione di una corrente di pensiero
secondo cui l’istruzione pubblica rappresenterebbe una categoria
ormai superata, da sostituire con un sistema di mercato in grado di
valorizzare meglio i gruppi sociali e le tradizioni più forti. A
tal proposito si legge anche che “ la precondizione per premiare
davvero il merito è contrastare le esclusioni di classe. Il nostro
sistema formativo può uscire dalle sue difficoltà solo scegliendo
in modo definitivo il modello europeo. Nel nostro continente la
scuola e l’università si fondano su
una solida prevalenza di istituzioni pubbliche e autonome;
l’istruzione è universale, finanziata dalla fiscalità generale,
rivolta a tutti i giovani, con strumenti robusti di diritto allo
studio; i percorsi di studio terminano con titoli riconoscibili e
comparabili tra le diverse nazioni del continente; la formazione e la
ricerca hanno le loro radici in una tradizione culturale e
scientifica che si rinnova continuamente, e che viene messa al
servizio dello sviluppo della persona e della sua integrazione nella
comunità”.
Dunque
scegliere l'Europa, principio certamente significativo, ma
preoccupante.
Io
sono un fermo sostenitore dell'Europa, ma non di questa Europa.
E'
questa Europa che vuole il sistema Invalsi, che vuole la competizione
nelle scuole e tra le scuole, è questa Europa che vuole la
competizione tra docenti, è questa Europa che vuole la
mercificazione del sapere, è questa Europa che vuole l'abolizione
legale del titolo di studio, è questa Europa che vuole trasformati i
docenti e mutare la libertà d'insegnamento in certificazione delle
competenze e dunque vedere divenire i docenti in certificatori, è
questa Europa che vuole l'omologazione del sapere, i quiz, è questa
Europa che vuole la scuola lavoro e non la scuola per essere
cittadini critici e consapevoli.
Europa
Insomma
non si può cambiare l'Italia se non si trasforma prima di ogni cosa
l'Europa, ed in tema di Europa Cuperlo scrive che “Vogliamo
un’Europa che abbandoni la linea dell’austerità e del metodo
intergovernativo” si propone per esempio l’introduzione di un
salario minimo europeo che contrasti il dumping sociale interno
all’Europa, o la creazione di un Fondo europeo per il riscatto del
debito. “Un’Europa che si doti di un vero governo economico e
democratico dell’euro, imperniato sulle istituzioni dell’Unione e
fondato sul metodo comunitario, capace di promuovere la crescita,
l’occupazione e la coesione sociale. Un’Unione federale che dia
corpo alla cittadinanza europea rendendo effettivi i diritti
fondamentali su cui è basata, e che ricostruisca le condizioni per
un reale esercizio della sovranità democratica”.
Cuperlo
è la massima idea di sinistra che riesce ad esprimere il Partito
democratico, a voi le legittime e libere conclusioni.
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