Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Mettiamoci la faccia a Trieste, un clamoroso fallimento della PA



Ti rechi presso uno sportello della Pubblica Amministrazione o che svolge un pubblico servizio e valuti il servizio conseguito con tre emoticon.
Ma le Amministrazioni che hanno aderito a questo servizio sono poche.
A Trieste ne risultano attive una ventina di cui cinque via sportello ed in Italia 315 con 3593 sportelli dislocati in 979 sedi.

Sportelli
Su cinque rilevazioni effettuate via sportello tre non hanno fornito i dati.
Tra queste risultano, ad oggi, Poste Italiane di Strada Vecchia Dell'istria, di Santa Caterina da Siena, di via Marconi, e l'Inps.
Hanno fornito i dati invece l'Inpdap e l'Aci di Valdirivo ma con una partecipazione bassissima del pubblico e la percentuale della valutazione è positiva.


Telefono e web
I servizi valutati riguardano integralmente quelli della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e sono: Accesso al portale video help , Archivio degli interventi infermieristici domiciliari , Archivio prestazioni, Assistenza farmaceutica regionale,Autocontrollo glicemico,Cambio medico curante,Dati anagrafici sanitari,Dati esenzioni,Dati medico curante,Dati ricovero,Dati tessere carburanti,Dati vaccinazioni,Elenco prenotazioni,Esenzione ticket,Gestione consenso trattamento dati sanitari,Mensa scolastica,Notifica via sms e e-mail,Pagamenti on line,Posta elettronica gratuita,Rifornimenti effettuati, Stampa tessera sanitaria .
La percentuale di partecipazione solo in due casi sfiora il 30% nella quasi totalità dei casi è sotto il 10% e le valutazioni sono pressoché positive.
Quanto costa questo tipo di servizio non è dato sapere, è certo però che nella Gazzetta Ufficiale n. 245 del 21/10/2009 è stato pubblicato l’avviso del 06/10/2009, relativo all’iniziativa “Mettiamoci la faccia” del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, che prevedeva la corresponsione di un bonus per l’acquisto da parte dei piccoli Comuni e Unioni di Comuni – rispondenti a specifici requisiti dimensionali – di “dotazioni tecnologiche” ed eventualmente di firma digitale e/o PEC. Il fondo destinato al finanziamento del bonus era di euro 500.000 (cinquecentomila) e poteva essere incrementato con avvisi successivi. Il bonus destinato all’acquisto delle “dotazioni tecnologiche” – idonee a rilevare la soddisfazione del cittadino – ha ammontare massimo d (quattrocento) euro, iva inclusa, e ricoprirà fino al 100% del valore di un singolo ordine da parte delle amministrazioni ammesse. Per le amministrazioni sprovviste di firma digitale è previsto un incremento del bonus di euro 50 (cinquanta), iva inclusa, quale contributo per l’acquisto di un Kit di firma digitale. Un ulteriore bonus di euro 10 (dieci), iva inclusa, è garantito alle amministrazioni prive di casella di posta elettronica certificata (PEC), quale contributo per l’acquisto. Le amministrazioni possono accedere al finanziamento a decorrere dalla data di pubblicazione dell’estratto dell’avviso sulla Gazzetta Ufficiale, con termine il 10 Febbraio 2010.
Una cosa è certa mettiamoci la faccia non funziona e non può funzionare, sono tante la variabili da verificare, molte correlate anche allo stato umorale del cittadino e valutare l'operato del lavoratore in tal modo è a dir poco indegno ed anche pericoloso.


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