Siamo oltre sette miliardi ed in questo mondo c'è ancora posto
per tutti. Un mondo ove esistono una infinità di città, enormi,
grandi, medie, piccole, paesi, villaggi, borghi.
Eppure il luogo in cui si nasce od in cui si vive, purché sia
scattato il fatidico e fulmineo colpo d'amore metropolitano, è e
sarà il più bello del mondo.
Una presunzione mera e vera come l'aria, spesso inquinata,che
respiriamo ed il tutto senza aver visitato l'intero mondo che ci
ospita e tutte le sue città.
Potrai vivere in un luogo ove non esiste un cinema, neanche un
teatro, dalle strade tutte rotte, dai servizi pubblici non
funzionanti, un posto che potrà essere minuscolo ma per te sarà
immenso, un posto che sarà il tuo posto in questo mondo e per questo
diventerà il luogo più bello del mondo.
Tu sarai l'unico legittimato ad offendere ed insultare la storia,
la memoria, l'essenza della città che ti ha conferito i natali o che
ti ospita, guai all'estraneo.
Potrai visitare ed attraversare luoghi, metropoli, contenitori di
arte vivente, artifici umani di qualsiasi dimensione, ti colpiranno,
ti sorprenderanno, ma il tuo luogo, la tua città, sarà sempre la
più bella del mondo anzi sarà, nel tuo cuore, anche nazione e
Stato.
Siamo chiusi nei confini dei nostri luoghi, viziati sin dalla
nascita abbiamo bisogno di una culla ove trovare protezione. Potrai
con le tua braccia andare oltre le sbarre di legno, potrai sognare di
oltrepassare quel confine, un confine che oltrepasserai solo quando
qualcuno ti solleverà via da quella culla .
Se sarai tu a farlo conoscerai il dolore per la caduta.
Le città, le nostre città, belle, o brutte, vivibili o non
vivibili, sono la culla della nostra cercata e necessaria identità
finalizzata a far acquisire all'individuo, nell'infinità del mondo,
quel senso paterno e materno di protezione,che la culla, con le sue
sbarre di legno, ti ha sempre imposto.
Non siamo nati liberi, e non moriremo liberi.
La tua città, anche se è il posto più nefasto del mondo, avrà
sempre una via, una strada, una casa, un qualcosa che la muterà,
nella metamorfosi di una esistenza sempre più precaria,nel luogo più
bello del mondo.
Marco Barone
Commenti
Posta un commento