Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Sentenza “ Berlusconi”: i milioni di euro non dichiarati



La sentenza della Corte di Cassazione 35729/13 nota come sentenza Berlusconi, ma che riguarda anche altri imputati, che meriterebbero un capitolo specifico,come il regista e produttore egiziano Frank Agrama od il bergamasco Daniele Lorenzano, fa discutere non tanto per l'oggetto della condanna e della sentenza, ma per il suoi risvolti politici.
E' stata magistralmente spostata l'attenzione dalla vera questione.
Certo, Mediaset solo negli ultimi dieci anni, ha versato allo Stato italiano circa 6,5 miliardi di euro.
Ma l'oggetto della condanna, vista la prescrizione che è maturata, riguarda "solo"  7,3 milioni di euro, il presunto risparmio, come viene definito dalla difesa, ammonterebbe a circa lo 0,1% del totale pagato.
Ma non sono spiccioli. Le condanne di primo, secondo e terzo grado hanno confermato la non dichiarazione di ciò che viene definita come presunta evasione,ed è altresì emersa la questione dei milioni e milioni di euro che riguarderebbero i così detti "fondi neri".
A che diamine sono serviti quei soldi?
Cosa è stato fatto?
Nelle tasche di chi sono finiti in questo perverso “gioco dei gusci vuoti”?
Il resto solo chiacchiere.
E' questa la vera questio che nella solita strategia comunicativa bilaterale è stata deviata anzi propriamente celata all'attenzione della comune opinione pubblica.
Chi mai si leggerà le 200 e più pagine della sentenza "Berlusconi"?


Marco Barone  

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