C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

I movimenti trasversali ed i diritti civili



Cosa sono i diritti civili?
Possiamo definire tali quell'insieme di norme, come recepite dall'ordinamento giuridico di un Stato, volte a regolamentare in senso positivo la piena affermazione dell'individuo all'interno della comunità o società.
L'individuo, in base alla propria morale ed etica, deve essere messo nelle condizioni di poter scegliere, affinché la propria libertà individuale  possa essere tale e tutelata nell'essere libertà anche collettiva.
Scegliere se divorziare o non divorziare, scegliere se abortire o non abortire, scegliere se contrarre matrimonio con persona dello stesso sesso o sesso diverso o meno, scegliere se professare un libero credo o meno, scegliere se praticare l'eutanasia o meno, purché il tutto venga abbracciato dal gran mantello della laicità, principio cardine fondante ogni comunità libera, autonoma ed indipendente.
Ma in tempo di perdurante crisi crescono i movimenti trasversali.
Pochi punti all'ordine del giorno presente e del domani che verrà.
Si parla quasi in via esclusiva di questioni economiche, di lavoro, di principi sì legalitari ma strettamente connessi a precise e determinate istanze, siano esse collegate a specificità territoriali che non.
Tra chi rivendica l'indipendenza di un territorio, tra chi rivendica la maggiore autonomia di un territorio, tra chi rivendica la riforma e non trasformazione dello Stato, magari esercitando politiche di opposizione, sussistono poche differenze strategiche.
Si unisce con ciò che la crisi spinge ad unire.
Lavoro, casta, tasse, identità  esasperata nazionalistica.
Una sorta di onda che oscilla perpendicolarmente alla direzione di propagazione travolgendo ed unendo persone appartenenti ad aree politiche diverse.
La vera linea di confine sono i diritti civili ed i temi etici.
Ma unire con ciò che divide, nell'opportunismo della strategia dell'onda trasversale, non è praticato.
Né in una prima istanza, né in una seconda istanza. Si dirà che non sono queste le urgenze e le priorità oppure che se ne parlerà quando l' obiettivo verrà raggiunto.
Ma arrivati a quel punto le divisioni saranno inevitabili e l'obiettivo conseguito, se mai questo verrà conseguito, crollerà come un piccolo castello di sabbia, oppure verrà blindato, irrigidito, chiusura e protezione e negazione.
I diritti civili devono essere all'ordine di ogni attimo di vita vissuta e che verrà.


Marco Barone

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