"Il
Web non è stato costruito per essere conservato, la vita media di
una pagina internet è infatti 100 giorni. E dei prodotti realizzati
con i primi protocolli Gopher, FTP o Web, non rimane spesso che uno
screenshot".
Questo
quanto dichiarato da Brewster Kahale, fondatore dell'Internet Archive
di San Francisco, per Repubblica.it
In
base ai dati di Internet World
Stats solo il 30,2% della popolazione mondiale utilizza internet ed
in Italia non si arriva al 50%. Insomma
internet è certamente importante per la condivisione e la diffusione
di informazioni, per la libertà di espressione, talmente ampia,
nonostante vi siano tentativi di censura in itinere, che alla fine
viene neutralizzata proprio dal paradosso della libertà di
circolazione. Già,
circolano così tante notizie ed informazioni e pensieri e critiche
che è come non diffonderle perché si perdono per strada, salvo il
filtro. Filtro che è effettuato da siti e blog ben inseriti nella
rete, ma anche da una parte di stampa legata a determinate logiche e naturali di potere, per come funziona il sistema, che ha esteso il proprio
dominio nella rete. Le informazioni circolano, a volte arrivano a
destinazione, a volte si smarriscono, ma in ogni caso non durano più
di 48 ore e la pagina web dopo 100 giorni rischia di sparire.
Fugacità, nozionismo, carico immane di informazioni, memoria azzerata, controllo sociale ed il tempo della riflessione
e della critica dura due giorni. Internet
non può essere esclusivo e non deve essere esclusivo né per
l'informazione, né per la critica, né per la definizione di processi
politici o della così detta democrazia, anche perché il 70% della
popolazione mondiale non utilizza internet, ed in ogni caso ci vorrà
tempo, tantissimo tempo perché tutta la popolazione mondiale possa
essere connessa alla grande rete e fino a quando ciò non accadrà vi
sarà sempre qualcuno o qualcuna che verrà semplicemente escluso.
Tavolette,
rotoli, codex, papiri, pergamene, manoscritti,libri e giornali,
insomma la tradizione avrà ancora un ruolo fondamentale per la
conservazione della memoria ed una società senza memoria sarà una
società semplicemente prigioniera, dentro una rete nella quale è
facile entrare ma difficile uscire.
Libri
ed internet devono essere complementari, ciò deve valere per la
scuola ma anche per la singola persona, un mondo senza libri sarà un
mondo meno consapevole.
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