La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Trieste: la passerella di Ponterosso e l'assenza di passaggi pedonali su via Trento


Inaugurata da alcuni giorni, la passerella dai mille nomi, quello ufficiale ancora dovrà essere confermato e probabilmente avrà la stessa sorte del ponte della Costituzione di Venezia, ovvero rimosso dalla mente collettiva  poichè è conosciuto come il ponte di Calatrava, l'architetto, scultore ed ingegnere che lo ha progettato, continua a fare discutere.
Io però ora voglio soffermarmi su una questione specifica, che mi auguro verrà risolta quanto prima dal Comune di Trieste. Come è noto quel ponte è stato realizzato per congiungere in sostanza le vie Cassa di Risparmio e Trento, in modo da prolungare verso piazza Libertà il percorso pedonale che parte de piazza Venezia.
Il Piccolo di Trieste tramite l'articolo di Pierpaolo Pitich del 30 marzo 2013 ha reso noto che in “quelle che sono le ore di maggior afflusso della giornata, vale a dire nel cuore della mattinata e nella fascia centrale del pomeriggio, sono circa 1500 i pedoni che transitano ogni ora sul ponte, con picchi che raggiungono quota 2000”.
Ma esiste un problema non da poco. Praticamente la quasi totalità di via Trento è sprovvista di passaggi pedonali che possano in sostanza prolungare effettivamente il percorso pedonale sino a piazza Libertà, e ciò non è cosa da poco conto, rilevato che se quella è l'affluenza che il ponte registra nelle ore di punta, ciò vuol dire che vi sono mediamente 1500 persone ogni ora che attraversano via Trento a rischio della loro incolumità nonché di quella degli automobilisti o conducenti di motorini e mezzi pubblici ecc.


A quando le strisce pedonali su via Trento? Visto che son trascorsi diversi giorni dalla inaugurazione della passerella?
Una via Trento che è caratterizzata da vari lavori di manutenzione, certo, ma ciò non giustifica l'assenza,anche provvisoria, dei passaggi pedonali, poiché tale assenza annulla in sostanza l'effetto di quel beneficio e di quella utilità che la passerella dovrebbe avere.
E' altresì singolare notare che da qualche settimana nella parte iniziale di via Trento, per chi giunge da piazza Libertà, si registra una moria di attività commerciali gestite da cittadini cinesi.

Sarà anche questo effetto della crisi o vi è altro?

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