Correva
l'anno 1994 e già emergevano le prime voci di chiusura del noto
sentiero Rilke. I motivi che allora minacciavano questa possibilità
erano, apparentemente, correlati alla questione della scarsa
manutenzione e pulizia dei circa trenta ettari tra sentieri e bosco
collocato nel comune di Duino Aurisina, alle porte di Trieste. Un
sentiero dal fascino indefinito, a volte maledetto per i suicidi a
volte malinconico a volte ricco di vita ed emozione.
Nell'introduzione
della “R I L K E A N A” (1909-1959
-ARCHIVIO DELLA TORRE E TASSO ARCHIVIO MODERNO ) si
legge che “Marie
Hohenlohe Thurn und Taxis nacque dal matrimonio tra la
contessa Teresa della Torre e il principe Egon Hohenlohe; suo figlio
Alessandro fu il primo a portare il titolo di principe della Torre e
Tasso duca di Castel Duino. La principessa conobbe in noto poeta
Rilke a Parigi nel 1909, lo ospitò poi più volte nelle dimore di
famiglia a Duino, a Lautschin (Lou†en, in Boemia) ed a Venezia,
intraprese con lui diversi viaggi e mantenne soprattutto un fitto
rapporto epistolare, che fu interrotto solo dalla morte del poeta. La
loro amicizia fu animata dai comuni interessi letterari e artistici,
dalle comuni frequentazioni ed esperienze. Rilke soggiornò al
castello di Duino nell’aprile 1910, durante l’inverno 1911-1912,
quando vi compose le prime delle Elegie duinesi, tra settembre
e ottobre 1912 e, da ultimo, nell’aprile del 1914.”
Quel
sentiero è stato “offerto” alla collettività tramite una
convenzione che scadrà il 14 aprile 2013.Il prezzo, simbolico,
dichiarato, per l'affitto dell'area è pari a circa 52 centesimi
all'anno. Ma i tempi cambiano, le esigenze anche. Ed ora la famiglia
Torre e Tasso alza, per l'ennesima volta, nuovamente la voce
rilevando in sostanza che o quell'area verrà affittata ad un prezzo
adeguato, o comprata, oppure chiuderà. Ma a parer mio esiste una
possibilità, che forse non è stata valutata, che potrebbe salvare
quel sentiero ed evitare la sua chiusura. Attualmente
l'Italia
è la nazione che detiene il maggior numero di siti
(47) inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità. La procedura
per candidare un sito è semplice. Deve essere promossa e trasmessa
alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO da chiunque ne
abbia interesse (istituzioni, enti, amministrazioni pubbliche,
associazioni e altri soggetti), esistono vari criteri di valutazione,
tra questi segnalo l'essere
direttamente o materialmente associato ad avvenimenti o tradizioni
viventi, idee credenze o opere artistiche e letterarie con una
significanza universale eccezionale
(criterio da applicare solo in circostanze eccezionali o in
concomitanza con altri criteri) . Penso che il sentiero di Rilke, per
la sua storia, potrebbe rientrare in questa casistica.
Ed allora visto che sembra che la cifra richiesta è di 400mila euro per comprare il sentiero di Rilke, rilevato che la passerella di Trieste
è costata 750 mila euro, le istituzioni si devono attivare per rilevarlo, poichè la famiglia Torre Tasso lo vuole vendere, e poi
avviare la procedura per inserirlo come sito Unesco ed ottenere i
relativi finanziamenti per mantenerlo in vita. Quel sentiero è un bene
comune.
Infatti, l’iscrizione
di un sito nella lista dei beni patrimonio dell’umanità
dell’UNESCO comporta non soltanto il riconoscimento del suo valore
universale ma, in particolar modo, una forte assunzione di
responsabilità nel proteggerlo. In Italia, il Ministero dei Beni
Culturali a partire già da alcuni anni si è attivato in maniera
determinata nella direzione di ottenere i piani di gestione, cosa che
deve essere fatta per ottemperare la tutela del sito UNESCO, di tutti
i siti italiani iscritti alla lista del patrimonio mondiale, mediante
l’elaborazione di apposite Linee guida (MiBAC 2004).
Rilke
scriveva:
E noi, che pensiamo
alla elevata felicità,
sentiremmo la commozione,
che quasi ci
sconcerta,
quando una cosa felice cade.
Spero
che il sentiero, cosa felice, non sia destinata a cadere.
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