Un giorno potrai svegliarti e vivere la
realizzazione di ciò che sapevi essere non possibile ma probabile.
La fine del tuo contratto.
Potrà arrivare il momento del termine
apposto, oppure scadere un contratto senza alcun termine apposto
perché arriverà l'avente titolo.
Scade il tuo turno.
Fine.
Usato.
Una stretta di mano nella migliore
delle ipotesi, un forse arrivederci nella illusoria ipotesi, un è
così la vita nella fredda reale ipotesi.
Avanti il prossimo.
Nella scuola la
percentuale più alta di lavoratori sono in realtà lavoratrici e
questo vorrà dire qualcosa come vorrà dire qualcosa chi colpisce
ancor di più la precarietà.
Come insegnare nella scuola le pari
opportunità, i diritti sociali, l'equità, la giustizia sociale, i
principi fondanti la Costituzione italiana oppure la Carta europea
dei diritti dell'essere umano, quando il primo a vivere una
ingiustizia credibile e reale è proprio chi dovrebbe insegnarti il
tutto?
Ti insegna l'utopia?
No. Ti insegna quella civiltà
giuridica mai applicata, perché esiste il senso di responsabilità.
Ma sarà solo illusione, perché lo
studente comprenderà che in quel momento la scuola è la massima
espressione della incoerenza.
130 mila persone che vivono la
persecuzione della precarietà.
130 mila esseri umani sfruttati ed
illusi.
130 mila docenti o Ata che quando
entreranno nella scuola, sapranno già che dovranno in un qualche
momento deciso o solo rinviato, andare via.
Una scuola usa e getta.
La scuola insegna la precarietà, e non
può che insegnare la precarietà.
Generazioni precarie.
Precarie nel lavoro, precarie nella
vita.
La figura dell'avente diritto è la
precarietà nella precarietà.
Un contratto che viola ogni etica,
normato dal 1997 , di cui conoscerai l'inizio ma non la fine, una
fine che potrà arrivare da un momento all'altro.
Chi ha deciso che sarà la persona X e
non la Y ad aver diritto a quel posto di lavoro?
E penserai perché non posso essere io
l'avente diritto?
Come si vive la situazione da tappa
buchi?
Mobbing sociale perennemente diffuso ed
affermato.
Partono i ricorsi, alcuni si
vinceranno, altri si perderanno, ma tutto rimarrà così come oggi è.
Il diritto reale è l' interpretazione
della Legge.
La Legge non è espressione della
sovranità popolare ma dell'interesse da tutelare determinato ab
origine dal sistema ultracentenario vigente.
Tutto ordinario.
Questa è la prigione dei sogni,della
libertà di progettare la propria vita in modo incondizionato.
La precarietà è la violazione legittimata della libertà, perchè non potrai scegliere.
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