Trieste
è occupata dalla Madonna.
Dal
Tempio Mariano di Monte Grisa, con tanto di copia della Madonna di
Fatima realizzata dalla stessa mano di chi ha lavorato l'originale,
ad alcune vie di Trieste dedicate alla Madonna, come via Madonna del
Mare o Via della Madonnina, ma soprattutto da effigie della Madonna,
da pitture a piccole sculture diffuse in particolar modo tra le Rive
triestine ed il centro storico dell'antica Tergeste.
Molte
di queste hanno trovato origine per varie ragioni di credo religioso,
dalla fine del colera, al comunismo evitato, ma la cosa singolare in
una città che vorrebbe essere laica, è la variegata diffusione di
dette effigi oltre i canonici luoghi di culto, come le chiese.
Il
culto della Madonna, ovvero mia
donna,
è antichissimo. Era
proprio del paganesimo, era proprio di religioni che hanno anticipato
di migliaia di anni il cristianesimo, ed alla fine anche la Chiesa ha
dovuto chinarsi a ciò per sottrarre quel simbolo al paganesimo e
condurlo nei meandri della religione cristiana.
Donna
venerata con statue e preghiere, chiese e celebrazioni, rituali e
omelie ed anche profitto garantito, ma non certamente rispettata
nella realtà.
Una
donna che è sempre più violentata nella propria dignità
soprattutto da chi esalta il ruolo della Madre di ogni madre.
Da
laico ed ateo ma anche da semplice cittadino non posso che evidenziare tale ennesima ipocrisia che
evade ogni ragione ma invade anche ogni via della città, oltre i
luoghi di culto, oltre i luoghi di rito.
Mi
domando e se trovassimo diffuse per le città effigi delle altre
religioni? D'altronde nulla lo vieterebbe. Certo, si dirà, è
questione di tradizione, di identità, di senso di appartenenza. Ma
di chi? Chi lo ha deciso che è quello il senso di appartenenza? La
storia è storia, ma l'invadenza dei luoghi laici e pubblici è altra
cosa. Viviamo o no in uno Stato che sulla carta costituzionale ,
figlia del grande compromesso storico, retta dal principio libera
Chiesa in libero Stato, sarebbe laico?
Allora più effigi per tutt*
Anche se per verità affermata si deve riconoscere che la
Chiesa è libera in via incondizionata di scalfire nella vita di ogni
giorno i propri precetti che determinano la dipendenza dello Stato
italiano da quello del Vaticano. D'altronde non si parlava di libero
Stato dal Vaticano.
Una
provocazione su cui riflettere camminando nella Trieste conquistata dalla Madonna, da piccole sculture incastonate nei
muri di qualche impetuoso palazzo, a nicchie, da affreschi a chiese.
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