Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

Lasciate i bambini fuori dalla campagna elettorale



Si è passati in poco tempo dall'era dei figli a quella dei nipoti.
Cosa inevitabile per molti candidati vista l'elevata età.
Grasso per esempio dice che dopo aver trascorso qualche giorno con i suoi nipoti ha capito che è per loro che deve salire, scendere, o fare un passo di lato in politica.
Monti in vacanza a Venezia, ultra fotografato con i nipoti e addirittura all'uscita del Museo Correr si ferma per stringere la mano ad un bambino che ha chiesto di poterlo conoscere.
Ovviamente il tutto sotto gli occhi attenti dei soliti media.
La questione è delicata.
Tutti sono ben consapevoli di come funzionano in via distorta le cose, i media.
La vita privata viene sacrificata nel nome di una causa più grande, il potere.
Esporre, consapevolmente, proprio perché si è ben consapevoli di come le cose funzionano, i bambini nella campagna elettorale, in modo tale da conferire l'immagine di una persona buona, attenta, propensa ai valori famigliari e cari alla Chiesa, è una meschinità oscena.
Essere fotografati con i nipoti è notizia
Ma nello stesso tempo si realizza una violenza pari a quella manifestata dal boscaiolo medioevale nell'atto di condannare a morte l'albero da lui scelto per alimentare il camino della propria dimora.
Una violenza consapevole.
Arrivano dei momenti dove si devono realizzare delle scelte.
La partecipazione attiva alla campagna elettorale coinvolge l'intera sfera famigliare, l'intera vita privata, questo è un problema da cui nessuno è rimasto immune, neanche Obama che anzi ha più volte, come fatto anche dal suo avversario, “utilizzato” la sua famiglia per scopi elettorali.
Ma chi lo ha detto che dobbiamo emulare sempre il peggio? Nessun atto puritano solo un senso di rispetto per i bambini.
Lasciate i bambini fuori dalla campagna elettorale
D'altronde non è una foto fatta con i nipoti, o parlare dei nipoti, o determinare la propria salita o discesa nel campo ambiguo della politica elettorale grazie all'ausilio dei nipoti, figli o parenti, che può mutare l'uomo elettorale nell'uomo umano.



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