C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Dopo il 14 novembre la Polizia è in “movimento”?



Dopo il 14 novembre qualcosa di diverso si è innescato in questo non più Bel Paese. E' singolare, ma non deve stupire, che il tutto parte in particolar modo dalle dure proteste del settore della Scuola, dell'Università, dai luoghi ove è in itinere, con la complicità di tutte le forze politiche istituzionali, un vero processo di distruzione del sapere critico e del futuro lavorativo per intere generazioni. Se da un lato arrivano provocazioni governative a dir poco autoritarie, come l'estensione del DASPO, acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive , per le manifestazioni politiche e sociali, che dovremmo chiamare dunque DAMPOS( Divieto di Accedere alle Manifestazioni Politiche e Sociali), ricordando che potrebbe essere esteso anche nei confronti di soggetti minori di anni 18, che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età (in tal caso, il divieto è notificato a coloro che esercitano la patria potestà), dall'altro, forze di polizia e manifestanti sembrano parlarsi.
Certo è arduo definire il tutto come confronto, ma tra televisioni, rete e facebook, qualcosa sembra essere mutato.
La vicenda dei lacrimogeni “allucinogeni” del Ministero della Giustizia, allucinogeni perché sarebbe emerso effetto ottico collettivo di massa che ha fatto percepire una realtà diversa da quella attestata dal rapporto dei Carabinieri, dimostra che la Polizia di Stato, in particolar modo, vive una forte sfiducia da parte della cittadinanza.
Questo è un dato su cui sono emerse poche riflessioni.
La perizia tecnica è stata effettuata, in merito ai fatti del Ministero, non dalla Polizia medesima, ma dai Carabinieri. Ciò per rendere più credibile e meno di parte, se così possiamo dire, le risultanze del tutto. Uno schiaffo, l'ennesimo, anche se legale, anche se previsto dalla normativa, che viene dato alla Polizia di Stato. Ma ciò che emerge, facendo un giro sulla rete, ove la Polizia è presente anche con le sue pagine facebook, ma anche ascoltando i poliziotti stessi che parlano in televisione, è che la situazione rischia di giungere ad una svolta. Per esempio nella pagina facebook del Movimento dei Poliziotti si legge che : TUTTI INSIEME. I politicanti vogliono cercare di dividerci , poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, guardie giurate , finanzieri, insomma tutti quelli che indossano la divisa e sapete perchè? perchè hanno paura che se ci mettiamo insieme e stringiamo la mano al cittadino che lotta per i propri diritti, finiranno "a gambe all'aria". Nessuna rivoluzione o violenza , ma politici meditate e riflettete, siamo stanchi di essere presi in giro. Abbiamo fatto un giuramento? certo, ma se devo rispondere a qualcuno, questo è il cittadino.

Parole chiare, provocazioni che giungono da chi protegge i così detti luoghi sensibili, da chi deve obbedire a quello Stato che è appunto stato. Non voglio essere demagogico, sono il primo ad indignarmi quando vedo eccessi di ogni tipo, non giustificherò mai l'uso del manganello contro colui che protesta, così come non giustificherò mai il divieto di giungere ai piedi del Palazzo del Potere per protestare, così come non dimenticherò mai le azioni criminali attuate dalle forze di Polizia alla Diaz per esempio, così come non giustificherò mai le violenze sfascia manifestazioni e movimenti. Ma qualcosa si muove, quale sarà la direzione è tutto da comprendere.


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