Prima semplici voci di
corridoio, anzi di quel lungo corridoio che attraversa il Palazzo di
Viale Trastevere, poi bozze, poi la conferma. Al personale docente
che opera nelle scuole secondarie di secondo grado, si incrementa,
con un colpo di penna, che salta ogni tavolo di contrattazione
sindacale, l'orario di lavoro.
Possono, non possono?
Se hanno proposto ciò,
vuol dire che possono.
A prescindere da quanto
ciò sia legittimo o legale.
Dunque si deve andare
oltre il concetto del possono o non possono.
I sindacati giustamente
si mobilitano, per la prima volta, dopo decenni di conflitti, il 24
novembre vi sarà probabilmente uno sciopero unitario con tanto di
manifestazione nazionale, manca all'appello la sola CGIL, che non
potrà non aderire.
Precari, docenti, tutti
uniti da una sola norma.
Ma emergono i primi e
comprensibili malumori.
I docenti della scuola
dell'infanzia e della primaria, scrivendo anche in rete, lasciano
trapelare che loro da anni svolgono 24, 25 ore, con uno stipendio più
basso rispetto a quello dei docenti delle scuole superiori,
nonostante siano tutti laureati.
Dunque il trattamento
salariale, già misero , differenziato, oggi, non ha più motivo di
sussistere.
Partiranno nuovi ricorsi
per pretendere una parità di trattamento salariale?
Probabilmente chi vuole
annientare la coscienza conflittuale della categoria, già precaria
ed a rischio estinzione, per relegarla nelle vie legalitarie dal
grande business, lo farà.
A parer mio deve essere
la lotta,che passerà anche per la via dello sciopero, a dover
determinare ciò.
Se la lotta sarà
condivisa, si possono violare anche le regole che disciplinano lo
sciopero.
Si potrebbe osare anche
lo sciopero selvaggio, continuativo, per più giorni.
Ma perché ciò possa
accadere vi deve essere unità di intenti.
Cosa farà lo Stato?
Licenzierà tutti i docenti che sciopereranno in violazione delle
normi esistenti?
Se lo sciopero selvaggio
volto a contrastare delle norme selvagge verrà condiviso, certamente
lo Stato non potrà licenziare i dipendenti, ma licenzierà il suo
modo di denigrare la dignità dei lavoratori.
Dunque, ora non si dovrà
solo pretendere la cancellazione di quella norma che incrementa
l'orario di lavoro a 24 ore, ma l'intera revisione della disciplina,
pretendendo 18 ore per tutti e tutte, in tutti gli ordini e gradi di
scuole con uno stipendio non inferiore alla media europea.
Se questa rivendicazione
verrà condivisa, l'intera categoria sarà unità ed ogni azione di
lotta e di massa sarà legittima e legittimata.
Parità di trattamento,
parità di orario, e lavoro ai precari.
Se vuoi, puoi.
A noi la scelta.
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