Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

Un film senza finale



E' arrivato l'autunno.
Sapessi che novità.
Caldo?
Scrivo e nella mia mente ascolto le parole che ora tastierizzo, sarà caldo il presente ed assente autunno?
In questi giorni lo è stato, temperature meteo oltre la normalità, oltre quell'abitudine che un giorno rimpiangeremo e diremo una volta c'era l'autunno.
Ogni anno, sia primavera, sia estate, sia inverno si dice sempre, arriverà l'autunno caldo.
Ci siamo.
Stesso gioco anche in questo fine 2012.
Le regole forse sono mutate ed in corso partita.
Beh tanto non siamo mica noi a determinarle, ci adeguiamo, ci adattiamo e poi ecco ciò che non ti aspetteresti ma che nello stesso tempo non ti sorprende.
Ti, ti e ti.
File chilometriche per l'ultimo modello di telefonino.
Ancora una volta.
Principi, parole, etica, intenti, tutto perso per un telefonino.
Certo sarà bello, certo sarà utile, certo sarà funzionale, insomma sarà quel che sarà, ma certamente è stato tutto espressione del solito sentimentalismo.
E' da tempo che si dice non ci sono più gli uomini con le palle.
Beh le donne intanto le palle se le stanno facendo crescere e prima o poi bastoneranno a parità di forza il genere maschile.
Donne oggetto, donne strumento.
Tutti a concorrere con l'immagine donna.
Penso al Pd, Bersani ha collocato due donne nel suo staff per le primarie.
Renzi invece ne ha collocate tre.
Uomini che decidono.
Uomini che impongono.
E se Renzi e Bersani si facessero da parte per dare spazio all'unica candidata donna di cui non si parla o si parla poco?
Certo non è il sesso che determina l'idea.
Si dica quello che si vuole, ma se io fossi donna, mi incazzerei ancor di più.
Ricordo ancora la fumata dell'urlo del movimento delle donne.
Milioni in tutta Italia.
Poi entra in mezzo la solita politica strumentale.
Tutto finito.
Donne, sollevatevi.
Non deve essere l'uomo a collocarvi.
Non deve essere l'uomo a...punto.
Unitevi, unitevi nella guerra contro il genere maschile.
Io mi tirerò da parte.
Provocazione folle?
Più folle di questo tempo non so cosa mai vi possa essere.
D'altronde la follia è l'unica espressione viva di felicità.
Perché vai oltre la solita maledetta ragione che ha sempre torto nel sistema.
Insomma, solito autunno, un film senza finale.
Come sempre.

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